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Categoria: Le nostre prove

Si certo, la moto deve essere ignorante, possibilmente nuda, senza fronzoli, gas, freno, magari carburatori e nulla più….siamo d’accordo…ma vi devo confessare una cosa, ogni tanto viaggiare in businnes class non è niente male.

 

E che class(e), made in Bmw con tutto ciò che il blasone si porta dietro. K1600GT forse lo stato attuale dell’arte del fare gran turismo, non fosse altro che per quel cuore a 6 cilindri che muove questa “berlina” su due ruote. Ho sentito tutto e il contrario di tutto su questa moto, ma al momento di partire per un we lungo fatto di molti km, non stavo più nella pelle.

Intanto il motore è un portento, una marea di cavalli equamente divisi in quei 6 cilindri che su una moto possono sembrare esagerati, e non parliamo del sound, sia al miniomo che dando gas i due scarichi di serie fanno uscire un sibilo più simile ad un V8 americano che ad una moto tedesca. L’autostrada della trasferta è lunga, notturna e fredda di quel freddo che solo l’autunno inoltrato ti può far sentire, ma la protezione aerodinamica è quasi incredibile soprattutto con il parabrezza (elettrico) tutto su. Manopole e sella riscaldate fanno il resto.

Si viaggia ad andature sostenute in scioltezza, anzi con la sensazione di andare piano; anche al buio è tutto sotto controllo, quadro comandi, display, regolatore del volume della radio…ah già più che radio un vero e proprio impianto stereo con anche tanto di lettore mp3. Le casse sono solo frontali ma la musica si sente bene fino a velocità elevate, li dove poi vince il fruscio dell’aria. Insomma sul dritto è tutto facile, ma sulle curve come sarà? Se vi dicessi che è agile come un motard o una naked sarei un ipocrita di primissima categoria, ma il bestione si difende bene anche nel misto, che ovviamente più è stretto e meno giova all’agilità soprattutto se si è in due con bagaglio montato.

Il motorone però che riprende anche in sesta da regimi normalmente impensabili per questa marcia, e ti porta fuori dalle curve in relax, a meno di non dare una manata di gas, allora si apre l’iperspazio, sempre che poi non si sia esagerato troppo; nel caso la frenata è pronta ed efficace, e l’ABS permette di strizzare per bene le leve senza troppi patemi d’animo. Prestazioni al top anche per i consumi che si attestao su una media di 17 km/litro da noi effettivamente misurati. Nemmeno a dirlo in sella si sta comodi, e nonostante la larghezza del sollevo l’appoggio a terra è buono anche per chi come me passa di poco i 170 cm di altezza. Le borse sono molto capienti pagando però lo scotto di un peso a vuoto notevole, ma di contro sono facilissime da attaccare staccare alla moto.

La chiave come da copione si tiene in tasca, basta salire in sella e si comanda tutto con la punta del dito compreso il tappo della benzina. Su quest’ultimo a dirla tutta avrei preferito si potesse aprire in emergenza con la chiave di sicurezza…fidarsi è bene…
La cosa più bella? Il fanale anteriore allo xeno adattativo ovvero che segue il profilo della curva che stiamo percorrendo. Senza contare che la luce è spaziale come si addice ad una astronave del genere.

Insomma pollice alto per questa ammiraglia, che se non fa delle snellezza il suo forte si gioca molte altre carte, su tutte il fascino di una bella signora di classe pronta ad accompagnarvi ovunque possa arrivare una striscia di asfalto.

Abbigliamento del Test: Casco Caberg Modus, Giacca e Pantaloni Rev-it, Stivali Alpinestars, Intimo Sixs.

Moto in prova fornita da BMW Italia

aMotoMio rivolge un particolare ringraziamento all'ufficio del turismo Sloveno di Milano

Fagna

 

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