Categoria: Le nostre prove



"Classiche e Special"
E così son passati quasi due anni da quando ho conosciuto Soiatti, padre e figlio.
Questa volta però ho voluto mettere alla prova, se mai ce ne fosse bisogno, la loro capacità e competenza.


Così parte la spedizione, con tanto di convoglio, verso quel di Novara.
Due moto classiche, una BMW R65 e una Special su base Moto Guzzi che hanno bisogno di qualche piccola cura per tornare a ruggire sulla strada.



Mi presento, come altre volte, davanti al portone di questa officina, questa volta però da cliente.
Nell’aria profumo di benzina e di olio, attorno a me si respira passione attraverso i quadri, i cimeli e i pezzi di moto che attendo solo di riprendere il loro posto su due ruote viaggianti.
Moto ancora bisognose di cure per tornare all’antico splendore accanto ad altre perfettamente restaurate fino ad essere forse meglio di quando qualche manciata di decenni prima sono uscite dalla fabbrica.

Mi perdo nei particolari degli ultimi restauri senza fretta, tanto conoscendomi e conoscendo come andrà a finire mi sono ritagliato un po’ di tempo sapendo che la compagnia di Alberto e Daniele fa passare le ore in piacevoli chiacchiere.
Nel raccontare come nasce, si sviluppa un restauro, i problemi e le soluzioni trovate si sente tutta la passione che viene messa in questo che non è un lavoro, ma qualcosa che va oltre, la ricerca della perfezione, sia nelle parti visibili come in quelle nascoste.
Tutto deve essere come l’originale e tutto deve funzionare perfettamente come appena usciti dal concessionario.
Stessa cura viene riposta nelle Special che da qualche tempo hanno incuriosito Soiatti Senior che ha subito l’indole moderna del figlio tanto da realizzare splendide moto su commissione dei clienti.



Moto dove ogni cosa è curata nei dettagli che siano accessori o pezzi auto costruiti nell’officina stessa o attraverso una serie di validi artigiani che hanno avuto la fiducia di un ruolo così delicato di soddisfare palati tanto fini.
Ad Alberto si deve la progressiva presentazione di questa realtà che solo fino a qualche tempo fa era conosciuta solo a una nicchia di persone che tramite passaparola arrivavano a questa Mecca del restauro.
Ora sono qui con le mie due creature, non mi serve un restauro bensì la conoscenza e l’esperienza di chi sulle moto classiche ha poco da imparare.
La tedesca, in effetti, aveva bisogno di qualche controllo meccanico, dettagli forse, ma che una volta messa sotto gli occhi di Daniele si sono moltiplicati per colpa, o merito della pignoleria di questo artista del restauro che non tralascia nessun particolare.



Un colpo d’occhi che riconosce magari uno specchio uguale all’originale, ma che non lo è, le pipette delle candele che potrebbero dare problemi o uno sterzo troppo “tirato”.
L’Italiana invece ampiamente rimaneggiata a livello estetico per farla diventare la mia Special, aveva bisogno di una sistemazione a livello di alimentazione con sostituzione dei carburatori e successiva messa a punto.
Consegno insieme alla moto anche una coppia di dell’Orto di cui non conosco le condizioni e lancio al “Maestro” la sfida già sapendo di aver perso in partenza.
Una telefonata per salutarli, potenza della telepatia, e nel frattempo scopro che le moto sono pronte.

Su un foglio sono elencate i lavori svolti e gli eventuali problemi riscontrati e quelli che potrebbero essere i futuri.
Ogni operazione o riparazione effettuata mi viene spiegata nel dettaglio, come farebbe un chirurgo ai suoi allievi durante un’operazione, tutti i pezzi sostituiti sono sistemati in una scatola che mi viene consegnata, i carburatori avanzati hanno prestato le loro parti migliori, in un meccanico trapianto, a quelli che ora equipaggiano il bicilindrico a V di 90°.
Le due arzille signore sono pronte, questa volta però devono tornare a casa sulle loro ruote, prima tocca alla più giovane, la rossa Teutonica.



Il boxer lascia l’officina con il suo pulsare alternato che sembra ringraziare Daniele per le cure a cui è stato sottoposto, lo sterzo è adesso più morbido e il tachimetro non sfarfalla più, i piccoli dettagli che andavano corretti sono stati sistemati con cura.
L’Aquila ha acquistato il tipico ritmico lento “Minimo” Guzzi, il motore ora è bilanciato, progressivo grazie a carburatori adeguati e ben regolati, anticipo e puntine hanno ricevuto una messa punto che regala regolarità alla trentacinquenne Italiana.



Il motore ora si che è quello che da carattere alla moto, un alternarsi di pulsazioni sul V dei cilindri che regalano una spinta progressiva e lineare che non conoscevo prima.
Se pensate che il ritiro sia stato veloce vi state sbagliando, ad ogni consegna il tempo sembra volare come spesso accade quando il piacere di parlare di moto da appassionati va oltre il rapporto meccanico cliente.
Chiacchiere piacevoli che son certo mi porteranno altre volte da Alberto e Daniele Soiatti, anche solo per bere un caffè, o meglio cafè racer come va di moda oggi.

Soiatti Moto Classiche
Via Carso 32b Novara

Flap

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