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Maral Yazarloo-Pattrick
Categoria: La moto in rosa

Un viaggio in 64 Paesi per incoraggiare le donne iraniane a salire in moto.
Spesso mi piace raccontare di qualche bella avventura in moto, di certo non mia perchè d’inverno la mia Moto se ne sta bella chiusa in garage al calduccio, ma quella che voglio raccontarvi è una storia ricca di significato.


Le donne che decidono di partire in solitaria per girare il Mondo sono le mie preferite: spinte da un profondo senso di libertà, si lasciano tutto alle spalle per iniziare una nuova avventura che le porterà chissà dove. Questo lunghissimo viaggio lascerà loro sicuramente qualcosa, nuove esperienze e, perché no, anche un nuovo significato da dare alla vita. Maral Yazarloo-Pattrick, oltre a questo, può fornirci anche un altro grande messaggio, ovvero quello di lottare per gli altri continuando a fare ciò che amiamo.



Non è facile ma questa rider, grazie ai suoi innumerevoli viaggi in moto, sta provando a portare un po’ di emancipazione dove il significato di questa parola è del tutto sconosciuto: in Iran. Dove le donne non sono libere di poter girare in moto, né di avere la patente, per questo Maral ha intrapreso un lunghissimo viaggio di 110.000 km, attraversando 64 Paesi, per poter dimostrare che non soltanto una donna può guidare, ma che invece dovrebbero essercene di più a farlo.

Maral

«Il mio obiettivo – dice – è quello di dare un supporto a tutte quelle ragazze iraniane che vorrebbero andare in moto.
Vorrei che provassero la gioia di guidare e il senso di libertà che trasmette. Durante il mio viaggio ho iniziato a ricevere molte lettere che dicevano che ciò che stavo facendo era qualcosa che loro avevano sempre desiderato».
Maral racconta poi che durante la sua avventura, lunga 18 mesi, non ha mai avuto nessun problema: «Quando mi trovavo alla frontiera – spiega – non sono stata multata per guida veloce soltanto perché ero una donna e in molti casi, sempre per lo stesso motivo, non mi hanno neppure control- lato i bagagli».

Yazarloo

Nel 2018 Maral è tornata in Iran diventando la prima donna a entrare in quel Paese in sella a una moto senza essere arrestata.
«Perchè le donne straniere possono guidare in Iran ma le donne iraniane non possono farlo?» si chiede Maral lanciando un monito a tutte.
«Se una donna crede di non poter fare una qualsiasi cosa, deve chiudere gli occhi e pensare che se davvero vuole può fare tutto».

Anna Capuano

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