Categoria: Dentro al bauletto

Volevo raccontarvi un viaggio. Poi mi sono accorto le parole e i pensieri mi portano altrove; d’altro canto del passo del Bernina ve ne avevamo già parlato in questo articolo.

 


Il viaggio in queste righe ha un riflesso forse più filosofico. Già perché viaggiare oggi se vogliamo è facile; abbiamo navigatori super precisi, mappa dei velox compresa, abbiamo abbigliamento super tecnico "all season"; abbiamo moto potenti, gonfie di elettronica, di centraline e di cavalli. Abbiamo borse sempre più capienti e belle, interfoni per essere sempre connessi anche in viaggio, perché comunicare è una esigenza. Abbiamo tutto questo e anche di più, ma siamo ancora in grado di emozionarci viaggiando???



La domanda può sembrare banale ma non lo è. Oggi possiamo viaggiare da A a B in un baleno, protetti,  asciutti, giocando con 4 o 5 mappature differenti. Eppure se lo “scontato” Bernina lo fate in una giornata speciale, dove il sole splende a riscaldare l’aria gelida, e il serpente nero dell’asfalto, snoda le sue spire su un candido manto di neve, beh…allora sale il canto all’emozione. Accostare la propria moto ad un  muro di neve alto più di due metri è già di per se una contraddizione, ma guidare in mezzo a quel bagliore è già di per se da pelle d’oca alta così. Non senti il freddo pungente, non hai fretta di arrivare, non dai due giri al comando del gas. Galleggi come se ti vedessi guidare da fuori, preciso, mai una sbavatura, mai troppo lungo; e bada bene, non sei lento, sei solo preso dallo stupore di stupirti ancora; solo il rumore dei tuoi cilindri (non importa il numero) che pompano a fare da colonna sonora a questo film che raramente puoi vedere.



E il bello che non servono il ride-by-wire, l’abs, il controllo trazione o la rotta tracciata da un freddo navigatore; bastano 2 ruote, un buon casco, un giubbotto meglio se caldo e protetto e un banalissimo acceleratore ancora ben legato al suo cavo. Il resto sta dentro di te, nella tua voglia di cercare ancora il bello.
E la strada bordo lago, ghiacciato per inciso, che dal Maloja porta a Saint Moriz è di un bello da far spavento.

The perfect day oltre a sole e strade pulite contemplava quasi assenza di traffico, a sancire ancora una volta che certe mete sono per pochi; pochi che ancora parossisticamente cercano un’emozione; pochi a cui il lampeggiare rabbioso di quelli casello a casello non è mai interessato.

Un buon goccio di birra, pranzo vista ghiacciaio e di nuovo in sella,
..slow food, fast emotion.

Fagna

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