Categoria: Dentro al bauletto

“L’Italia in Giro”
Bello ritornare a incontrare amici, bello farlo in moto, anche da "pseudo-motociclista" quale da sempre  mi considero.
Ancora una volta il patron del Motogiro d'Italia 2013, Massimo Mansueti, mi ha invitato a partecipare al giro dei due mari, un percorso di 1.700 km suddiviso in 7 tappe.


L'atmosfera solita è stata quella di un ritrovarsi tra amici, amici provenienti da ogni parte del mondo, e amici che hanno il piacere di condividere momenti di passione legati al mondo delle due ruote.
Il Motogiro in fondo non è una gara, non è un andare in moto, o meglio è anche questo, ma è soprattutto passione che scintilla dalle cromature e dagli sguardi dei partecipanti.



Sguardi con qualche ruga in più a testimoniare il tempo che passa ma che non fa smettere di battere quel forte motore che batte nel petto al ritmo di quello meccanico che cavalcano,
E quindi sono qui, ospite di lusso, fuori luogo fuori tempo, ma presente, pronto ad assorbire profondamente le emozioni che son sicuro arriveranno in questi giorni.
La fortuna di un  tempo atmosferico clemente, anche se le temperature non sono state da considerarsi tra le più calde, soltanto l'ultimo giorno di viaggio nel rientro a Terni mi ha fatto riscoprire il piacere dell’acqua sulla pelle.



Ancora una volta ho potuto condividere momenti davvero piacevoli e di "scambio" con buona parte dei partecipanti, viaggiando come consuetudine solo, ho avuto modo di condividere al massimo, chilometri di strade in paesaggi mozzafiato, su strade non spesso praticate dalle masse, divertendomi nell'affrontare curve e tornanti con piacevole leggerezza e tranquillità, oltre nel rifocillarmi con lauti pasti  di prodotti tipici e di alta qualità gastronomica, che come sempre la sapiente organizzazione ha messo a disposizione.
La parola d’ordine del motogiro è proprio condivisione, è scambiarsi le sensazioni, raccontarsi ed ascoltare in un continuo arricchimento di emozioni e di piacere.
Forse quello che accade sempre anche solo quando due motociclisti si incontrano, ma in un’occasione così diventa esponenziale e la storia che molti di questi Motociclisti portano con se è sufficiente a riempire intere sere davanti a un camino.

E poi la strada, quella che percorriamo, seguendo un percorso logico che porta da Terni a Terni  attraverso la nostra sempre bella Italia.
Un andare al ritmo dettato dai motori che cavalchiamo che come noi hanno sulle spalle qualche anno di strada, ( in questa edizione ho potuto partecipare con una new entry una BMW R65 del 1980, sapientemente preparata allo scopo da Soiatti  Moto Classiche di Novara, che le sapienti mani del Sig, Daniele, hanno saputo consegnarmi un gioiellino di meccanica che mi ha permesso di godermi totalmente tutto il percorso senza nessun problema) ognuno all’andatura che preferisce, qualcuno allunga ingaggiando una piccola sfida per giocare ancora una volta con il gas e con i compagni di giochi oggi come allora.
Io sono ben abbigliato per sopportare queste trasferte, l'abbigliamento mi è stato fornito dal negozio Mattei di Milano con un ringraziamento particolare alla sig.ra Romano, per chi non conosce il posto, meriterebbe di andarci a fare un giretto, sembra di tornare indietro nel tempo, con un ambiente davvero molto interessante e classico, dove potere vedere anche dei pezzi storici legati al mondo della motocicletta, ma questa è un'altra storia.
Ora siamo di nuovo su strada, un serpentone che si muove al passo coordinato di una organizzazione preparatissima ed esperta.



Lo staff anche in questa edizione ha saputo essere al meglio, coccolando e intrattenendo i vari partecipanti come si fa con gli amici più stretti.
Questa è stata come sempre , una delle cose che porto come ricordo fin dalla prima edizione a cui ho partecipato nel 2011. la grande apertura e condivisione di passione anche dalle persone appartenenti allo staff che in quei giorni sono sottoposte a incarichi importanti, il tutto finalizzato per uno scopo bene preciso che è  la  buona riuscita di una classica del motociclismo nazionale.



Mi piacerebbe dedicare a loro, ai ragazzi dello staff, queste poche mie,e credo che possano essere tutti concordi   nel fatto di affermare che la buona riuscita di questa manifestazione sia merito sopratutto loro.
Al prossimo anno allora, sperando di poter conoscere nuove persone che trasudino passione, e voglia di condividere esperienze di due ruote, chissà che possa aggiungere qualche nozione in più al mio pochissimo bagaglio culturale legato al mondo delle motociclette.

Fabrizio Jelmini

 

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