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Ducati Diavel V4
Categoria: Biker World

Elettrico a parte quest'anno EICMA ha messo sotto i riflettori l'assalto delle medie cilindrate, a parte qualche bombardone, parola d'ordine è stata "dimagrimento".


Triumph Street Triple 765, Ducati Panigale V4R da 240cv, Ducati Diavel V4, Royal Enfield Super Meteor 650, Benelli TRK700, Honda Trasalp 750, Moto Guzzi V100, MV Agusta Superveloce 1000, MV Agusta Lucky Explore 9.5, MV Agusta 921S, Suzuki GSX-8S, CFMoto 800MT, Yamaha Ténéré 700. Ecco potremmo chiudere così l'articolo, una bella carrellata sulle novità EICMA 2022 e dintorni, chiusura, saluti. Ma siamo noiosi e prolissi e quindi scriviamo ancora un po'.

Si perché nell'amare la moto ci vuole anche un po' insana e insensata passione, facendosi colpire in maniera abnorme più dal particolare diverso che della novità assoluta, perdendosi talvolta nel vezzo di un piccolo restiling. Succede così per modelli già in produzione, come per esempio la Suzuki V-Strom 1050, che mantiene tutta la sua sostanza ma nella versione 2023 acquista anche la ruota da 21, molto amata dagli enduristi, oppure che Indian Motorcycles esponga in maniera colorata i suoi modelli di successo come le Scout o le Chief, ma con colori e modelli che ti fanno domandare "mmm la scelta diventa difficile". Quale scelta poi, in box e nel portafogli tutte non ci stanno.

Ducati Panigale V4R

I BOMBARDONI RESISTONO: pochi... ma davero buoni

Ma le novità fanno sempre più scalpore e talvolta prendono il "diploma" come miglior reginetta del salone, come accaduto alla Ducati Diavel V4 da 168cv, che insieme alla Panigale V4R, vista l'assenza di alcune case, ha rappresentato la sezione "bombardoni" da protagonista assoluta. Se parliamo di raffinatezza però, la casa di Borgo Panigale ha dovuto giocarsela a distanza con un'altra italiana, MV Agusta. Nel fuori salone, alla presenza del mitico Giacomo "Ago" Agostini, ha presentato un'altra creatura che popola gli incubi degli amanti delle sportive, la SuperVeloce 1000. Non un semplice upgrade di motore, ma una rivisitazione profonda, nel design come nel comparto tecnico, con un livello di finitura invidiabile, 208cv, ciclistica Ohlins, controlli elettronici da prima della classe, una creatura senza tempo che renderà orgoglioso qualche fortunato.

Triumph Street Triple 765

Un'altra europea però sembra aver fatto centro nell'immaginario dei motociclisti "medi", è la nuova Triumph Street Triple 765, una naked media tutto pepe dalla dotazione raffinata, ed equipaggiata con quello splendido tre cilindri che va in pista anche con la Moto2. Tre versioni, dalla versione R alla Moto2 Edition che adotta i semimanubri e che ci piacerebbe vedere anche con un bel cupolino per farla diventare una sportiva media, stradale, di razza. Ma anche il resto dello stand Triumph è sempre molto apprezzabile, la gamma dell’azienda inglese è di assoluto pregio, Tiger, Bobber, Thruxton e la mastodontica Rocket 3, quest’anno allestite con vernice a specchio.

Benelli TRK 800

Si perché medio è bello, medioman in moto vuol dire solo sto nel mezzo con grinta, no ai bombardoni, ma ormai ho messo i dentini e voglio mordere l’asfalto. La fascia delle medie cresce, cresce con questa Street Triple di grande effetto, ma lo fa anche con tante viaggiatrici, dalla Honda Transalp 750, frutto di questa nuova piattaforma bicilindrica parallela da 750cc che equipaggia anche la nuova Hornet, creata per regalare a più persone la sensazione di essere dei desertici veri, ma è così anche per la nuova Benelli TRK702, la CFMoto 800MT, la nuova Yamaha Ténéré 700, e l’interessante Moto Morini X-CAPE 650, qualcosa di finalmente diverso.

MV Agusta Lucky Explorer 9.5

ENDURO DI LUSSO: MV Agusta incanta ancora con il progetto Lucky Explore

Chi però fa la voce grossa in fascia enduro, assente la ragina BMW, è Ducati con la sua Desert-X, già apprezzata da tanti clienti, ma anche l'attesa nuova Lucky Explore 9.5 di MV Agusta, presentata in versione definitiva nel fuori salone alla presenza di Eddy Orioli, stupisce ancora per bellezza del design e la scelta particolare del nuovo tre cilindri per equipaggiarla.

Colpiscono anche le medie nude con tanta personalità, magari con quel mix di modern retrò, figlio dell'ondata café racer, maturata e arrivata ai giorni nostri con moto raffinatacome la nuova MV Agusta 921S, euqipaggiata con un nuovo 4 cilindri da 921cc, o la Moto Morini  Seiemezzo, una modern classic davvero azzeccata nello stile e nella muscolatura del serbatoio, spinta da un sei e mezzo bicilindrico  da 61cv.

MV Agusta 921S

Viaggia un po' a sé il gruppo Piaggio, che dai numeri visti al raduno del centenario Moto Guzzi ha un bacino ricchissimo a cui proporre i propri modelli, con una gamma ormai abbastanza matura da “contagiare” anche nuovi clienti in cerca di moto di qualità e forte personalità, come la nuova Moto Guzzi V100, frutto di una fase progettazione che ha portato ad evolvere ancora una volta il bicilindro a V trasversale di Mandello, e che come la V85TT dopo un iniziale effetto "la famo strana", convince sempre di più e calamita gli amanti del turismo d'attacco. C'è sicuramente tanta personalità.


L'ERA DELLE CILINDRATE DI MEZZO: diversamente sportive

Piaggio che con Aprilia e il suo bicilindrico parallelo da 660cc dopato, ha aperto la via alla diffusione dei paralleli, intendiamoci non la prima ma forse la più convinta, una piattaforma così versatile declinata su diverse moto di qualità come la RS660, la Tuono e il Tuareg, sembra abbia fatto breccia. La concorrenza replica lo schema abbandonando il glorioso bicilindrico a V, ma andrà verificato se con la stessa qualità o solo come riempi gamma. Intanto ci godiamo anche l'arrivo di due naked attese come la Honda Hornet 750 e la Suzuki GSX-8S 776cc da 83cv, una naked nella quale Suzuki ha riversato stile, tecnologia e un pizzico di sfacciataggine con colori e finiture atipiche.

Moto Guzzi V100

Un'altro tema ricorrente è, purtroppo, l'estinzione delle sportive di razza. Presente la chimerica  Panigale V4R, era assente la sua antagonista tanto declamata, la nuova BMW M1000RR, rimasta fuori dai radar di EICMA. Il tema generale però è la messa al bando di queste meraviglie. Se Ducati rinnova certa della sua clientela e fiera degli otto titoli che potrebbe incassare dopo l'ultima gara della Superbike, le case giapponesi calano il sipario. Qualcuno, come Yamaha, decide di relegare le sue sportive solo ad uso pista, altri come Suzuki lasciano nello stand solo la GSX-RR MotoGP, anche lei in estinzione, a rappresentare la categoria sport. Per quelli però che con le sportive ci hanno viaggiato le soluzioni ci sono, moto come l'Aprilia RS660, la Honda CBR650R e la Ducati Supersport, sportive si ma con vocazione stradale, sono le soluzioni di sostanza per quelle che la domenica ci fai anche 600 chilometri, ma sentendoti un po' Pecco e un po' Espargaro.

Indian Motorcycle Chief

CUSTOM AMERICANO: il mito Indian rappresentamza di grande sostanza

Chiudiamo con il capitolo custom, Honda ha presentato la sua nuova Rebel, Kawasaki ci porta la nuova Vulcan, due progetti validi ma quest'anno il custom è stato tutto di Indian Motorcycles. Scout, anche in versione Bobber e con varie colorazioni, la rinnovata Chief che acquista il nuovo motore Thunderstroke, la ruota da 19 all’anteriore e una strumentazione digitale completa di navigatore, ma anche modelli iconici come le grandi viaggiatrici Challenger, Chieftain e Roadmaster, moto nate per solcare le grandi route, ma che affascinano anche il pubblico europeo. Ovvio che la casa americana non ha tralasciato nemmeno quella sua vocazione storica per il drifting, la muscolosa naked FTR arriva con nuove colorazioni e nuovo sex appeal.

Royal Enfield Meteor 650

Attenti però alle cilindrate piccole, quando si tratta di custom, perché Royal Enfield quest’anno ci ha sorpreso con una nuova Meteor in versione 650cc, rinnovata e cresciuta anche nell’aura, strizza l’occhio ad un pubblico per cui soldi o peso sono importanti.

Fiera chiusa, tanti immagini, tante idee, la voglia di rimanere a vedere e analizzare tutte le moto per una notte intera. Ve lo immaginate? Un po' inquietante, tipo shining, ma come si suol dire... casco in testa sempre ben allacciato e neanche Jack ti fa più paura.

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