Yamaha V-Max Silverbolt
Categoria: Biker World

Che la Yamaha V-Max 1200 sia un’icona del tempo lo dice l’interesse che molti dimostrano verso questo modello di moto che seppur particolare nella guidabilità, oltre che nell’estetica ha saputo lasciare un segno.


Nata a metà degli anni ’80 come bruciasemafori per il mercato Americano la quattro cilindri a V da 1200cc sfoderava 145 CV che poi si riducevano, per il mercato europeo, a 100 CV, insomma una Dragster dal vestito elegante.

Ci eravamo già imbattuti in una elaborazione stilistica e meccanica di questa moto circa sette anni fa con la realizzazione di Giuliano Barattini, la Drag Queen che ci aveva stupito per la qualità del lavoro, soprattutto a livello motoristico che portava la cilindrata a ben 1500 cc e i cavalli a sfiorare la soglia dei 200 CV, ora però lo stesso Giuliano ci sottopone l’ultima sua “Creatura” su base V-Max 1200.

V-Max 1200 Silverbolt 1

La storia è quella comune a molti che hanno una vecchia moto ferma da anni nel box e si trovano nel dilemma di rimetterla in funzione e così la strada si biforca in due direzioni; il restauro e ripristino dell’originale per renderla un veicolo di interesse storico, oppure la trasformazione in Special per farla diventare un pezzo unico.

Così il proprietario, Stefano, dopo una mezza idea di seguire la prima strada ha scelto la via più illogica e insieme a Giuliano hanno pensato questa Silverbold.
Una Cafè Racer, ma non troppo, una Special, ma non pacchiana, qualcosa di particolare, unico ma non eccessivo, seppur dai contenuti grintosi.
Seguendo questa linea Stefano e Giuliano hanno sviluppato l’idea in cinque mesi di studi, di ricerche di materiali e componenti all'avanguardia hanno messo in pratica le basi per far rinascere la Yamaha V-Max 1200 del 1992.

Yamaha V-Max Silverbolt 2

Hanno iniziato a fare dei modelli di cartoncino sia della scocca posteriore che del resto delle sovrastrutture fino a raggiungere la forma voluta, poi da lì l'idea dell'alluminio, si perché alla fine con la resina o con il ferro è più facile, ma l'alluminio è un metallo nobile e non tutti lo sanno lavorare e saldare, insomma volevano una cosa di prestigio.
Anche dal punto di vista delle prestazioni si è scelto di potenziarle lavorando sull'alimentazione senza toccare il motore, che è stato solo revisionato in tutte le sue parti importanti, quindi optando per carburatori più moderni e più grandi, 40mm contro i 35 dell'originale, la scelta di una centralina di accensione completamente elettronica e con mappe intercambiabili (con pulsante al manubrio), e modificando internamente l'impianto di scarico originale che penalizzava parecchio la resa.

Yamaha V-Max Silverbolt

L’estetica di questa Silverbolt è elegante e fa sembrare la moto più compatta, un gioco tra grigio e rosso a fare da contrasto al nero della meccanica. Coda corta, rigorosamente da single, e portatarga a filo ruota posteriore che rimane completamente in vista con i suoi 190 mm di larghezza.
Migliorato il comportamento ciclistico e i miglioramenti hanno portato a una stabilità e una guidabilità decisamente inaspettata rispetto alla moto originale.

Yamaha V-Max Silverbolt 3

Il motore originale rimesso a nuovo con gli affinamenti di carburatore, centralina e scarico ora proietta V-Max verso i 200 km/h in un attimo, certo i consumi salgono di conseguenza fino a poco più di 10 Km/lt, ma questi sono dettagli di fronte al piacere, comunque il serbatoio è stato portato a 21 litri, così da permettere una percorrenza almeno decente!
Migliorata anche la frenata con componentistica Brembo e Discacciati così da arrestare la Silverbolt in spazi ridotti.

Una Special elegante e unica che ha soddisfatto le aspettative di Stefano e ha confermato le capacità di Giuliano, non ci resta che aspettare la prossima creatura.

GALLERY

 

 



SCHEDA TECNICA
Motore completamente revisionato.
Pompa e coppa olio modificate.
Frizione a sei molle e centralina di accensione home made.
Tubo pompa acqua ricavato dal pieno.
Forcelle anteriori Ohlins di 48mm derivate da Ducati Multistrada.
Ammortizzatori posteriori Ohlins black
Pinze freno ant. radiali Brembo monoblocco modello Stylema.
Dischi freno ant. Braking da 320mm.
Pompe freno e frizione radiali Discacciati a vaschetta integrata.
Pinza freno post. Brembo monoblocco.
Staffa pinza freno post. home made ricavata dal pieno.
Piastre di sterzo home made.
Cerchi da 17 pollici Otec modello turbina
Gomme 120/70 ant. 190/50 post. Pirelli Diablo Supercorsa.
Forcellone post. ricavato dal pieno Otec.
Cardano americano con abbellimento e rifiniture home made.
Staffa portatarga Otec.
Tappi telaio, notolini, sottoviti, elementi di rifiniture home made.
Strumentazione originale con aggiunta di: pressione olio, temp. acqua e livello carburante.
Carburatori Mikuni di 40mm derivati da Yamaha R1, con collettori singoli realizzati home made.
Serbatoio carburante maggiorato di lt 21, con inserimento di un galleggiante.
Carico carburante esterno con tubazione in alluminio e tappo home made.
Scocca post. tipo Cafè Racer, fianchetti laterali, convogliatori radiatore, base sella tutto alluminio home made.
Sella con imbottitura gel e rivestimento in alcantara.
Manopole e specchi Rizoma.
Freccie higsider a LED.
Radiatore maggiorato.
Manubrio home made.
Potenza nd.

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