Categoria: Biker World

Nella splendida cornice della Pista di Speedway Santa Marina a Lonigo ha avuto luogo la  6^ Threeturaglia, valida per il Campionato Nazionale Moped ACSI MOTO, legata alle manifestazioni sotto il baffo della Monferraglia.


Il giorno, uno di quelli speciali, il 19 marzo, ovvero la festa del papà; molti quindi come regalo hanno ricevuto la possibilità di tornare ai quattordici anni e scorazzare con i loro scoppiettanti due tempi!
I piloti divisi in cinque differenti categorie si sono dati battaglia in due gare distinte da tre ore l’una. Nella prima erano raggruppati i ‘serie’, gli ‘stock’ e gli eroi della ‘marathon’, che hanno corso da soli per tutte le tre ore. Nelle seconde ‘tre ore’ hanno avuto modo di scatenarsi i ‘prototipi’ o Super 100 e i ‘truccati 80’.



Ma prima di addentrarci nella cronaca delle competizioni, vorrei commentare la location, o meglio la struttura che ospita la pista e l’ambiente del paddock. Due parole due sulla struttura. Seppur lontana dagli standard e dalle dimensioni dei circuiti che ospitano la formula 1 o la MotoGP, possiamo dire che la pista gestita dal Moto Club Lonigo ha tutte le carte in regola per gestire la colorata e festante tribù del popolo competitivo della Monferraglia.
Alessandro ‘Hans’ Ansaldi ha fatto un’ottima scelta. I posti in tribuna e quelli in zona prato permettono di seguire la gara in ogni suo momento, i servizi igienici sono ben dislocati e numerosi, l’area box riesce a dare a tutti i team uno spazio coperto con pavimento in cemento, due sedie e contenitori per i vari rifiuti. In altre parole: si capisce perché si svolgano gare di campionato italiano di speedway e shortrack, nonché manifestazioni mondiali di speedway.
I camper e i furgoni erano ben lontani dai faraonici e freddi ‘palazzi’ della Formula 1, piuttosto che dai colorati ma quasi sempre inaccessibili motorhome delle hospitality della MotoGP, in compenso abbiamo visto un Ape 50 ‘camperizzato’, dove un ‘ardito monferraglio’ ha passato la notte dopo essersi fatto oltre 200 km su strada normale!


Passando per il paddock abbiamo avuto modo di notare come la fantasia dei meccanici e dei piloti sia sempre in fermento. A una prima stima si può dire che i ferri di derivazione Piaggio siano ancora i più utilizzati. Ciao, Bravo e Si vanno ancora per la maggiore, con un florilegio di varianti e un arcobaleno di colorazioni. Nonostante io frequenti l’ambiente della Monferraglia da diversi anni, posso dire che ancora oggi mi stupisco del livello di esasperazione che questi maghi della preparazione riescono a mostrare.
A questa rincorsa senza fine alla ricerca di ‘cavalleria’, si contrappongono mezzi che sembrano appena recuperati dalle cantine o dei ferri assemblati con pezzi trovati chissà dove dagli improbabili colori.


La cronaca della prima gara ha visto il duellare di motorini dalle prestazioni molto simili, con ‘staccate’ sempre al limite per sfruttare al meglio la potenza dei motori ma sopratutto per mettere le ruote nel ‘budello’ di terra più pulito.
L’intervallo tra la prima e la seconda gara è stato allietato dall’esibizione di piloti da speedway, che hanno mostrato, a un pubblico sorpreso e interessato, come si piegava e come si ‘spazzolava’ la sabbia in curva. La guida di traverso.



Nella seconda gara i prototipi non hanno avuto vita facile, ovvero se nei brevi tratti rettilinei potevano scaricare tutta la loro potenza, in curva, i ‘truccati’ più agili e leggeri magistralmente condotti da piloti smaliziati hanno dato spesso battaglia anche ai rider più blasonati.  

Come sempre tutti molto contenti, vincitori e tutti gli altri. La formula magica di queste manifestazioni fa sì che tutti abbiamo la possibilità di potersi esprimere al proprio livello, e anche l’ultimo dei novizi riesca a divertirsi.

Alla prossima.

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Daniele Restelli

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