Categoria: Biker World

L’arte dello scambio, la disperata ricerca del pezzo mancante, il coronamento di un sogno su due ruote, queste le componenti da sempre della Mostra scambio di Novegro.
Tre edizioni all’anno per tre giorni con continua e abbondante affluenza mondiale, una crescita costante d’interesse e di pubblico.


A voler essere pignoli lo scambio è diventato quasi come una primula nel deserto e molti stand sono veri e propri negozi commerciali improvvisati o quasi ma questa non è una novità e non modifica la sostanza della manifestazione.
Rimane il gusto della ricerca in casse, ceste e mucchi di pezzi apparentemente, a volte per davvero, buttati a caso sulle piazzole a disposizione.



Resta anche il tipico gioco di giocare tra richiesta e prezzo finale fino al lasciare invenduto l’articolo o, con la soddisfazione di entrambi, vederne cambiato il proprietario.
L’evoluzione, per molti l’involuzione, è anche la sempre più ampia presenza di mezzi moderni e la disponibilità di particolari che hanno di tutto tranne che dei pezzi d’epoca ha modificato anche il pubblico presente.
Per tutti la curiosità e la voglia di vedere pezzi sognati che per molti rimarranno tali, anche perché i prezzi dei mezzi e dei ricambi sono lievitati insieme all’aumento della notorietà.
Diverse tipologie a scorrere senza fretta lungo i corridoi dei padiglioni e degli spazi all’aperto.
Il collezionista attento e/o il restauratore capace di riconoscere proprio “quel” cilindro o quel mozzo in una scatola piena di pezzi simili.



Il gruppo di ragazzini alla ricerca di qualche pezzo speciale per rendere più performante l’amato mezzo a due ruote o il Ciao per la loro prima Monferraglia, disputandosi in quest’ultimo caso con attempati emuli di Peter Pan quell’ultima fiancatina, quel mozzo variatore o la “Sito” ancora in buone condizioni.
Molti anche i motociclisti alla ricerca di una base per realizzare la loro Special e quindi anche il serbatoio “Giusto”, il manubrio e, perché no, quelle gomme tanto fighe quanto datate e insicure.
Per lo più molti i curiosi con niente da acquistare ma che alla fine qualcosa trovano sempre….giusto per non uscire a mani vuote e poi le tentazioni sono davvero tante.



Come ogni edizione nel padiglione centrale un’esposizione a tema per raccontare un pezzo della nostra storia motociclistica e questa volta lo spazio profumava di Africa, di sabbia e avventura con alcune delle moto che hanno davvero posato le ruote su quell’impalpabile superficie desertica insieme con altre che pur affrontando l’asfalto cittadino facevano sognare l’avventura che quei tasselli evocavano.
Dopo attentati al portafoglio per voluttuosità estrema verso una velenosa due tempi, il rischio di separazione per aver aggiunto altre due ruote alle già presenti nel box e all’azzeramento di saliva di fronte a esemplari bellissimi quanto irraggiungibili, il parcheggio ci trova a crogiolarsi per quell’acquisto che ci siamo concessi e che è capace di giustificare la coda all’ingresso e la scarpinata giornaliera in un appuntamento che per molti è diventato irrinunciabile.

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