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Categoria: Biker World


“Papà, ma hai cinquant’anni!”
Quanti di quelli che hanno partecipato almeno una volta alla Monferraglia si sono sentiti apostrofare così dai figli, dalla compagna o dai genitori stessi?


Ammettetelo, vi è capitato, eppure in questa edizione della “Spring” ne ho visti di figli, compagne e magari genitori, accompagnare il loro personale “Peter Pan” nello scorazzare sui motorelli, tutti con baffi, veri o posticci, donne comprese, come da tradizione.
Qualcuno per rafforzare il concetto aveva scritto sulla maglietta “40anni e 50ino”, più chiaro di così!
La Monferraglia capace di regalare per un giorno una giornata spensierata dove vale quasi tutto.



Tanti, più di 1700 i partenti dalla grande Piazza d’armi di Casale Monferrato, pronti a lanciarsi sulle splendide strade che si arrampicano sulle colline Monferrine.
Un variegato popolo su due ruote che spesso ha come scopo principale quello di stupire e divertirsi.
Gruppi organizzati con abbigliamento a tema e singoli dalla fantasia sfrenata passano nei paesi lasciando un sorriso sui cittadini che per un giorno sopportano il rumore e il fumo di questi “Inquinanti” vetusti motorini.



Mezzi originali presi direttamente dalla cantina e messi in moto accanto a veri prototipi che farebbero impallidire Mac Gyver.
Doppi motori, doppia trazione, forcelle up-side down e ciclistiche improbabili accanto a camuffamenti folkloristici che trasformano i motorini magari in figli di “Uan”!
Il sole ha fatto il resto colorando i prati e i vigneti di queste colline che facevano da cornice al nostro passaggio.
Molti mezzi in panne fin dall’inizio ma il bello è anche quello di arrangiarsi e darsi una mano, così si scopre lo spirito di solidarietà quando ti si rompe la cinghia del SI e già pensi di dover pedalare e spingere per metà percorso finché Carlo e Luigi, padre e figlio seguendo il discorso iniziale, non ti regalano la loro cinghia di scorta che ti permette di concludere il percorso.



Segni rari nella moderna società che invece nella "Monfa" sono presenti e forti come lo sono nei bambini e tutti noi in fondo siamo ritornati per un giorno. 
Non c’è fretta in questa gara che gara non è se non con se stessi, ci si prende il tempo che serve e che si vuole, si sosta al ristoro finché le chiacchiere non si spengono e spesso ci si perde fermandosi immersi nel verde a contemplare il bello della natura.



Strada asfaltata, sterrato, salite e discese da affrontare al proprio ritmo e a quello concesso dal mezzo giocando a rincorrersi come appunto facevamo tanti anni fa quando magari i pedali non avevano ancora il motore che avremmo raggiunto con i fatidici quattordici anni.

Molti sono ormai facce note dopo molte edizioni, la Monferraglia è anche un punto di ritrovo, un bar su due ruote dove le chiacchiere si mischiano con la voglia di guidare.
Anche questa volta siamo riusciti ad arrivare in fondo, nonostante mezzi “nuovi”, giusto una mano di vernice per abbinarli al tema e un paio di gomme giuste, le Vee Rubber messeci a disposizione da “Monferraglia Sciop”, di cui parleremo in uno specifico test.



Ancora una volta in fondo con la ricompensa di una meritata birra e un sorriso in più da conservare fino alla prossima manifestazione, del resto Ottobre e la Uinter non sono lontani.

Il Casco Rana in origine era un Caberg gentilmente messoci a disposizione dall'azienda Bergamasca.

Flap

 


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