Categoria: Biker World

Dell'anno che se n'è andato abbiamo già scritto un po' qua e là, trafiletti, articoli e news... e già perchè noi di aMM siamo stati tra i primi ad avere lo scoop sul fatto che fosse imminente un cambio al vertice, fuori il 2013, licenziato per aver raggiunta l'età pensionabile, e dentro il 2014. Ma cosa è rimasto?


A dirla tutta il licenziamento è avvenuto anche per una certa insoddisfazione dei risultati, non che gli anni precedenti fossero stati meglio, ma di certo il 2013 non ha brillato, specialmente in Italia, dove se qualcosa deve brillare, non ci devono essere di mezzo i nostri politici. Chissà se quella del 2013 era un'assunzione politicizzata. E quella del 2014?

Comunque molte cose ci sono rimaste di questa annata che se ne è andata, vi parlo dei fatti salienti, quelli che hanno assunto un ruolo nella memoria motociclistica e che probabilmente ci porteremo come ricordo.

Il primo è quello principe in assoluto, dacchè la MotoGP è diventata un prodotto domestico più che una questione da appassionati, il nuovo campione del mondo e salvatore degli affari per la Dorna, è quel ragazzino dal sorriso sfacciato che ha nome Marc Marquez. A soli 20 anni si laurea come il più giovane campione del mondo della classe regina, beffando uno dei piloti più informa e consistente di sempre, Jorge Lorenzo. E' una grande promessa per il futuro, ma attendiamolo alla rivincita.

 



In ambito invece specialistico, visto che la Superbike non è entrata nelle famiglie come la classe regina, la verdona, Kawasaki, torna al titolo dopo 20 anni stampando nell'album d'oro il nome Ninja, simbolo di sportività estrema per la casa giapponese. Fa strano che nello stesso anno, dopo essersi vantata per anni di essere l'unica giapponese a costruire solo moto, Kawasaki debutti sul mercato degli scooter per la prima volta. Segno dei tempi.

Sempre lo sport ci lascia con alcune notizie amare. Due nomi italiani, uno giovane e alla ricerca delle luci della ribalta, e l'altro della storia del motociclismo italiano ci lasciano. Andrea Antonelli, classe 1988 muore sulla pista bagnata di Mosca durante la gara della Supersport. Doriano Romboni invece era un veterano scolpito nella memoria di molti, e ci ha lasciato nel modo più amaro, durante l'evento per la raccolta fondi in memoria di Marco Simoncelli. Due tributi alla pista che non avremmo voluto fossero pagati.

 



Harley Davidson con i suoi 110 anni da festeggiare, diventa la seconda massiccia entrata di mezzi americani a Roma. Il festeggiamento durato un anno e che ha toccato molte parti suggestive del mondo a sottolineare lo spirito d'avventura del biker Harley Davidson, chiude i festeggiamenti nella città eterna, al cospetto di una storia millenaria a cui la casa di Milwaukee tributa il suo massimo splendore.

Il mondo delle corse perde un altro personaggio carismatico, ma questa volta solo per raggiunti limiti di età. Carlos Checa, el Toro di Spagna, l'uomo che ha riscattato il buon nome Ducati da una gestione sportiva miope, lascia il mondo delle gare dopo un'annata disastrosa per il suo fisico, e dopo aver finalmente raggiunto in Superbike il riconoscimento di pubblico e il titolo mondiale. Una personalità importante, che ha saputo nella sua carriera rialzarsi più di una volta da momenti gravi.

 



MV Agusta cavalca sempre di più la sua storia. Il motore 3 cilindri che negli anni d'oro tanto ha significato per i successi sportivi e commerciali, entra in maniera preponderante nella produzione della casa varesina. Nella cilindrata di 675cc e 800cc e con l'arrivo della Turismo Veloce 800, MV Agusta conferma di essere lo stand più ammirato del'EICMA 2013. Sarà però il 4 cilindri di 1000cc ha rappresentare il ricongiungimento ideale con la sua storia sportiva, sarà infatti con la F4 che MV Agusta tornerà alle competizioni mondiali, entrando nel campionato mondiale Superbike 2014.

Termina un connubio che per gli italiani era ormai qualcosa di naturale: la MotoGP trasloca su Sky e abbandona Italia 1. Il patron della MotoGP, come quello della F1, guarda al portafogli e scremano il pubblico. Al di là del fatto che la voce storica sarà ancora, o meno, quella di Meda, termina una pagina di storia televisiva che è coincisa con l'epopea di Valentino Rossi e con la crescita esponenziale della notorietà del motociclismo sportivo. La gente si abitua rapidamente alle novità, ma in molti in futuro racconteremo di quelle immagini e di quelle voci.

 



Back to the future. Il mercato diventa mercatino dell'usato. I motociclisti si innamorano dello stile e degli 70, riscoprono le cafè racer e riscoprono la fantasia di costruirsi una moto. Dai garage, dalle stalle, dai portici riemergono vecchie glorie dimenticate, che sotto le mani di una nutrita e ritrovata schiera di MECCANICI, trovano nuova vita e lifting degni dei migliori e più pagati chirurghi plastici. L'uomo, il motociclista, ritrova gli anni selvaggi, anima e corpo liberi, ribellandosi alla rete mediatica che ci tiene tutti collegati. Ma attenzione! Il marketing d'assalto delle case è già sulle loro tracce...

CRP, azienda modenese che incarna al meglio lo spirito di innovazione dell'azienda italiana, presenta e mette sul mercato la Energica Ego, prima superbike stradale elettrica. Capace di raggiungere i 240km/h (limitati), dotata di tutte le ultime tecnologie disponibili, dotata di design e ciclistica da moto di fascia alta, collegata al mondo virtuale con app dedicate e integrate con i social network, Energica Ego rappresenta il primo vero progetto che ha tutte le caratteristiche di un prodotto commerciale, qualcosa che non è solo prototipo.

 



Valentino Rossi e Jeremy Burgess divorziano. L'accoppiata che ha caratterizzato tutta la storia vincente in MotoGP e 500 del pilota pesarese si divide per volere dello stesso Valentino. Raggiunta la maggiore età, il pilota prova il tutto per tutto per stare i giovani leoni, cambianto l'approccio alla preparazione della moto. Il tecnico australiano era la faccia più conosciuta tra i meccanici, la sua storia non è iniziata con Valentino, ma aveva già conosciuto i fasti di Mick Doohan.

Chiudo questa rassegna, dimenticando certamente molte cose che voi avreste scritto, con un nome che oggi rappresenta un'Italia semplice, schiva, non affetta da protagonismo da corte reale, ammesso che una certa società spagnola non allunghi le mani fin lì. Con questo nome chiudo questo articolo, e se vi piace questo nome potete ripeterlo 7 volte: Tony Cairoli.

Buon 2014

Wolf

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.