Le Donne, sempre che si possa ancora dire in questa attuale follia dove qualunque cosa dici è sbagliata per chi non la pensa come te.

Chi scrive è di una antica generazione dove l’uomo e la donna erano le due metà di qualcosa che si completava a vicenda, non sempre in maniera perfetta, qualche volta in modo sbagliato, ma entrambi con i loro ruoli importanti a contribuire in quella crescita comune.

Quelle Donne che hanno lottato per ottenere diritti ingiustamente negati e che altrettanto giustamente si sono ritagliate il loro posto nella società, purtroppo non in tutte le parti del mondo.
Esseri che ritengo superiori nella loro capacità di resilienza, di istinto di sopravvivenza celato sotto una finta debolezza che solo la dolcezza di un sorriso sa mascherare.

Eccole le Donne che provano ad invadere pacificamente il mondo tradizionalmente maschile, anche quello del motociclismo ed in particolare quello più “sporco” del fuoristrada.
Le abbiamo viste a cavallo di moto fatte per il fisico degli uomini adattarsi fino a raggiungere capacità di guida capaci a volte di far impallidire molti colleghi maschi.

L’anno scorso le abbiamo incrociate in molti eventi Adventouring e anche alle recenti selezioni del progetto “Dal Tacco al Tassello” hanno dimostrato la loro caparbietà, la voglia di mettersi in gioco, grinta a competitività.
Hanno lottato fino all’ultimo dando il meglio possibile, una contro l’altra con la speranza di essere le migliori, sempre con la loro femminilità, magari quel filo di trucco, e l’immancabile sorriso nonostante la classifica non sia favorevole.

Quel sorriso che spunta dentro al casco nonostante tutto, cancella per un istante la fatica, scaccia la delusione, dimostra la loro forza.