Nessuna area B sembra poter salvare la Milano da bere, ma da non annusare, mentre in barba all'area B Milano finisce tra le città più inquinate al mondo, divampa il mistero degli alberi scomparsi.

Malafede o malagestione? Non che la malafede sia un male così poco diffuso, la incontriamo spesso, anche intorno a noi, ma tutti hanno in comune la stessa cosa: le prosaiche dichiarazioni di innocenza e di alti propositi per il bene comune. In questo caso del Comune.

Sta di fatto che questa euro Milano è sempre più torbida, bannate le pestilenziali auto, e tra poco moto, Euro Troppo Poco, l’ultimo report parla della terza città più inquinata del mondo, con i superamenti dei livelli massimi che si ripetono più delle vittorie di Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista. Sacrifici, nostri, che a quanto pare non sono serviti a nulla, come mai?

Livelli tossici sempre sopra i limiti,  fuori le vecchie auto i livelli dovevano migliorare, e fantastico progetto tutto a carico dei comuni cittadini, "profuma" sempre di più di fallimento, ma non revedibile.

Ma dopo i pasticci e i bisticci del vetusto dispositivo Move-In tra Regione Lombardia e Comune di Milano, ci portiamo a casa l’ultima chicca: la bella, moderna, intraprendente ed efficiente Milano, ha perso 6 milioni di euro di finanziamenti europei per piantare verde. Non una questione di abbellimento, ma di efficienza ambientale, verde che serve a pulire l’aria, verde che serve a produrre ossigeno. Insomma, se proprio dobbiamo stare all'ombra di qualcosa, a Milano sono sono ammessi solo gli chicchissimi, e costosi, boschi verticali. Dopotutto a Milàn se hai i soldi sei un cittadino di serie A, se sei da trasporta poveri sei di Area B... pardon, di serie B.

Malafede o malagestione? Decidetelo voi.