Tutta colpa sua
Categoria: trafiletti

Nella vita non bisogna evitare di fare sbagli, bisogna solo avere qualcuno a cui dare la colpa…già forse non è proprio così, ma se ci pensate bene alla fine in qualche modo, più o meno seriamente, troviamo sempre il modo di scaricare nel bene e nel male le responsabilità su qualcuno.


Così se devo incolpare qualcuno per la mia passione per le moto la devo dare a una Donna; ma andiamo per gradi.
Sette marzo 1982, una di quelle classiche feste tra amici in quelle cantine per festeggiare un compleanno, ragazzi e ragazze che si squadrano, scherzano e ballano al ritmo di quella musica che non passa mai di moda.

Tra le tante c'era lei, bionda con gli occhi verdi, schiva, si direbbe riservata, ma il numero di telefono è conquistato e con una costanza da maratoneta anche lei alla fine cede al corteggiamento, le prime uscite, e a un certo punto Lei un giorno esclama: “Che belle le moto!”.

Per me le moto erano oggetti sconosciuti, se escludiamo quel Benelli 50 cc 3 marce del nonno, e del resto ero già automunito, perché avrei dovuto andare in moto?
Però ormai il dubbio, la scintilla, la molla era scattata. L’ISEF Lombardia è dalla parte diametralmente opposta della citta, in auto ci vogliono gli stessi minuti di una partita di calcio, senza intervallo, con i mezzi arriviamo a sfiorare le due ore…la moto potrebbe essere una soluzione…

Provo quindi a non dare la colpa a Lei, ma ormai la ricerca della moto è partita, budget ridicolo e tanta ignoranza in materia costringe ad affidarsi all’amico motociclista che consiglia la copia della sua Benelli 125 2C.
Decisamente usata, di terza o quarta mano, effettivamente non bella, ma accessibile e poi con calma avrei potuto renderla meno peggio…e così è nato tutto.
Anni su quel bicilindrico fumoso che mi ha portato in giro quotidianamente nel traffico Milanese e ci ha portato a spasso nelle spensierate domeniche estive.
Una emozione che cominciava ad alimentare creando quella brace che poco avrebbe incendiato la legna del fuoco della passione.

La svolta con la prima moto “Vera” quella Suzuki GSX550EF fatta di risparmi che ha definitivamente aperto il mondo motociclistico. Una sella condivisa con Lei per fine settimana e vacanze in moto, chilometri e chilometri di piacere.

Forse Virginia Woolf affermando che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande Donna” parlava di un motociclista con la sua passeggera.
Le moto sono cambiate, Lei c’è ancora, mi ha regalato una figlia, sempre meno è salita e sale in moto, ma sopporta che io continui imperterrito ad andarci, che dedichi molto tempo alle due ruote a motore, probabilmente perché sa che in fondo è colpa sua…

…ma davvero sarà una colpa?

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