Il Saluto
Categoria: trafiletti

Davvero pensate di conoscere la vera origine del saluto tra i motociclisti?


Sì, quello a due dita, indice e medio estesi fino a formare una V, il più comune segnale per comunicare fratellanza nel mondo delle due ruote; secondo noi nasce nell’Antica Roma…

Ma prima di svelare la nostra autorevole, storica e provata scoperta vediamo la storia apocrifa cosa dice.
Negli annali della narrazione motociclistica l’origine del saluto tra motociclisti risale addirittura al Medioevo. Quando i Cavalieri erranti passavano la loro esistenza nel vagare per terre a raddrizzare torti e salvare Principesse. Un mondo che ci vede in parallelo, nell’immaginario collettivo, come moderni Cavalieri cavalcare i nostri cavalli di ferro.

Pare quindi che un giorno, un valente cavaliere diretto a un isolato e sperduto castello abbia incrociato nel cammino un altro cavaliere di valore, di ritorno da quella lontana fortezza. Ecco che questi nell’avvicinarsi al primo alzò la mano e con l’indice e il medio fece proprio la V in segno di vittoria per dichiarare di essere arrivato lui per primo dalla Principessa da entrambi amata.

Una leggenda dal sapore romantico a cui fa eco un tradizione ben più moderna che vuole invece collocare l’origine del saluto più famoso negli anni Settanta e precisamente negli Stati Uniti, quelli di Easy Rider, della lunga e triste guerra del Vietnam. Tra i possessori di Harley Davidson in America, c’erano proprio anche reduci della guerra che, incontrandosi, facevano questo cenno in segno di riconoscimento e di rispetto reciproco.

Scavando però nella storia siamo riusciti a scoprire un’altra leggenda che risale addirittura all’epoca Romana. Pare infatti che un importante Centurione a Cavallo incrociando un suo pari lungo la Via Appia alzò il braccio sinistro con l’indice e il medio a formare la “V” intimandogli ad alta voce “Dammi il cinque” …

Ora che siete arrivati fin qui vi chiediamo di perdonarci per questa battuta – l’avete capita vero? – frutto di un simpatico umorista che sotto si firma, fatevi una bella risata e qualunque sia l’origine il presente di quelle dita a V rappresenta una tradizione, che seppur spesso dimenticata e negata, è riconosciuta lungo le strade di tutto il mondo. Diverse lingue, tradizioni e origini, ma accomunati dalla passione delle due ruote.



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