Coraggio o Incoscienza
Ci vuole coraggio o ci vuole incoscienza?
Spesso vanno a braccetto, a volte l’uno è il confine dell’altro, un confine molto personale ed effimero, praticamente non rilevabile.
Un’azione che prevede un rischio presuppone una reazione di rinuncia, di coraggio o d’incoscienza.
Giacché qui si parla di moto cosa è che ci fa andare sempre più vicino al nostro limite e a cercare di oltrepassarlo?
Sempre più veloci, sempre più inclinati, sempre più in alto o sempre più difficile…….è quello che facciamo tutti, ognuno con la propria scala di misura, il nostro metro che ha un punto personale di partenza da cui cerchiamo sempre di spostare più in là.
Lo facciamo con coraggio o con incoscienza?
Penso che la miscela di ognuno sia composta in percentuali variabili a seconda dell’esperienza, del carattere e anche dell’età.
Da giovani si è più incoscienti, più in la con l’età forse più coraggiosi.
Da principianti un po’ d’incoscienza aiuta mentre l’esperienza porta a osare più coraggiosamente.
Sarà così?
In ogni caso per coraggio o per incoscienza tutti siamo sempre spinti verso qualcosa di più, verso un limite, magari appena accennato, ma sempre un po’ più in la scontrandoci a volte con il limite stesso che a volte significa un errore o una caduta, ma ecco che per coraggio o incoscienza poco dopo siamo ancora lì a riprovarci.
Solo la ragione può interrompere questa catena, ma questa è un’altra storia.
Certo il significato dei due termini è ben definito nella lingua Italiana, il primo è un’azione, dove la coscienza del limite personale è percepito e conosciuto, nel secondo caso è più un azzardo, un salto nel buio per quanto piccolo possa essere.
Probabilmente si torna all’inizio, la complicità di Coraggio e Incoscienza che si spostano con noi sulla sella, ci accompagnano nel nostro guidare, con la Ragione, nostra alleata, a mediare le colleghe per la nostra sopravvivenza.
Flap
