Non so…
…impennare non lo mai fatto, né in pista, né tanto meno su strada. Non riesco a trovare l’attimo tra la frizionata e il colpo di gas, quando è successo è stato per caso e sempre per caso sono riuscito a rimettere la ruota per terra e a riportare a casa le chiappe.
…uscire in derapata da una curva, figuriamoci in controsterzo, non so nemmeno da che parte si comincia, e quando è successo lo definirei più una sbandata che una derapata.
… mettere il ginocchio in terra, o meglio non mi sognerei mai di farlo in strada, troppa paura del poco grip e di fare qualche casino.
… fare numeri da circo con la moto, tipo mettermi in piedi sulla sella, poggiare i piedi sul manubrio e cose simili, l’ho fatto qualche volta da ragazzino con il “ciao” i segni li porto ancora adesso.
…andare come un pazzo sfidando la sorte su statali e autostrade; certo non sempre i limiti sono il mio forte e la patente l’ho già lasciata un mese sul tavolo una volta, ma non cerco di abbattere il muro de suono ogni santa volta che esco in moto.
Non so fare tutte queste cose, ma vado in moto, per il gusto di andarci, per godermi quella solitaria e magari mal messa stradina immersa nelle campagne, così come un passo, un colle o la strada di lungomare. Vado in moto perché è bello il solo andarci senza passare da fenomeni o eroi che sfidano tutto anche la natura. Vado in moto perché mi ricarica, è appassionante non per prendere solo mega scosse di adrenalina. Vado in moto perché la moto è vita, è aria sulla faccia è tutti i colori del mondo e dell’arcobaleno, la moto e come me è come te che stai lì sul sellino posteriore, e come noi che in moto ci andiamo e basta, senza record, senza lampeggio, senza cercare il limite sempre labile….
Fagna
