Categoria: Sport

Dopo i tiratissimi primi due Round del Mugello del mese scorso l’attesa era spasmodica per vedere se, anche su una pista molto diversa come i Misano World Circuit, il nuovo regolamento effettivamente stesse funzionando. La centralina unica MoTec, obbligatoria dal 2021, doveva essere l’arma con la quale rilanciare un campionato in forte crisi (di numeri, di spettatori e di battaglie).

CIV – SUPERBIKE

Il risultato al traguardo non è stato molto diverso da quello degli ultimi anni ma il modo in cui è arrivato sta facendo ben sperare: la lotta si fa serrata anche al vertice e per essere pronti a giocarsi la vittoria le squadre devono lavorare sodo sin dal venerdì mattina per trovare i nuovi compromessi. Il taglio all’elettronica significa poco freno motore, poco controllo di trazione, pochi parametri su cui intervenire e tanto margine per la sensibilità del pilota. Tutti i riferimenti degli anni passati sono inutili: tabula rasa e ripartire! Anche in Romagna è sembrato che a beneficiare maggiormente del nuovo regolamento sia stata la compagine Honda con Delbianco (autore della pole), Gabellini e Vitali nuovamente sugli scudi.

civ

Il percorso di Michele Pirro è stato nuovamente piuttosto laborioso e non privo di difficoltà ma l’esperienza di un Team come il Barni e di un pilota che ormai ha all’attivo un numero impressionante di km su ogni tipo di moto ha permesso di essere dove conta una volta che si è iniziato a fare sul serio. L’interesse del weekend è aumentato quando in pista si sono visti anche due volti “mondiali”: Lucas Mahais con il team Puccetti (in preparazione al mondiale WSBK) e Leandro Mercado nel team DMR in sostituzione di Alessandro Andreozzi. Correndo in configurazione WSBK, Mahias non è stato conteggiato nel risultato ufficiale delle qualifiche (miglior tempo, seppur non di molto a differenza del Mugello) e il team non ha poi preso parte ad entrambe le gare. Mercado ha invece corso con la Honda DMR “CIV” e non ha avuto certo un debutto semplice, anzi.

Solo allo spegnersi dei semafori il pilota argentino è sembrato riprendere a vivere con una gran partenza in entrambe le gare e soprattutto una Gara2 da protagonista. In Gara 1 è stato Delbianco a tenere viva la lotta per la prima piazza con Pirro. Dal primo all’ultimo giro i due non si sono mai mollati, con Pirro abile a prendere sempre un po’ di margine nell’ultimo settore della pista e a togliersi dai rischi di un attacco di DB52, da poco reduce da un intervento per sindrome compartimentale. Vitali poteva di gran lunga essere della partita ma è stato impegnato in una rimonta dopo una partenza poco brillante e quando si è liberato del gruppo i due di testa erano ormai irraggiungibili. Le grosse differenze rispetto ai Round del Mugello si sono viste nelle posizioni di rincalzo: Aprilia non pervenuta e le altre Ducati mai protagoniste con Zanetti anonimo quarto (ma non in perfetta forma fisica) e Santoro penultimo e distante anni luce dalla competitività. La BMW  ha perso l’occasione di brillare con la sorpresa Ruiu (costretto a ripartire in fondo al gruppo al primo giro) e con l’esperto Ayrton Badovini (ancora non completamente a proprio agio con la nuova versione M).

 

In Gara 2 tutto è stato ancora più incerto, a partire da meteo. Le Honda sembravano schegge impazzite sotto un cielo plumbeo ma praticamente senza pioggia. Delbianco, Mercado, Vitali e Gabellini hanno messo alla frusta un Pirro sempre più unico portacolori Ducati. Piano piano si è fatta selezione. Vitali è stato vittima di un contatto con Mercado e quest’uiltimo è poi caduto assieme a Ferrosi, su Aprilia. Alla fine ci si stava preparando alla riscossa di Delbianco. Il giovane talento, ex Mondiale WSBK, sembrava pronto all’attacco vincente ma una noia tecnica lo ha costretto più a difendere la sua posizione che a pensare ad un attacco. Anche in questa gara le altre Ducati non sono mai state davvero della partita e anche le BMW, tutto sommato, non hanno graffiato.

Alla fine è Poker per Pirro. Tante volte in passato c’è stato bottino pieno per il team Barni ma stavolta è tutta un’altra storia. Sono state vittorie sudate, tirate, cercate e combattute. Se quest’anno dovesse finire con l’ennesimo tricolore in casa Pirro, beh, non ci sarebbe da lamentarsi. Tutti volevamo più spettacolo, più sorpassi e più battaglie. Siamo stati accontentati. Tutti speravamo in battaglie stile BSB. Beh, onestamente per ora è stato anche meglio. Ed è giusto così: il livello medio dei piloti italiani è ben superiore a quello degli inglesi e alcune punte di diamante che abbiamo qui, Oltremanica se le sognano. Insomma, per ora, Voto 10 al campionato e a MoTec. Aspettiamo solo che questi primi Round non siano un fuoco di paglia e che già dal prossimo anno la griglia (ora numericamente) torni a riempirsi per riportare in auge un bel campionato. Ora appuntamento tra due mesi a Imola, storicamente un tracciato non favorevole a Pirro. Ne vedremo delle belle!

 

LE ALTRE CLASSI

In Supersport vittoria di Roccoli in gara 1 e di un ritrovato Caricasulo in gara 2.

In Moto3 doppietta di Bertelle.

Nel National 1000 vittoria di Roberto Tamburini su BMW per 40 millesimi sul compagno di marca Ruiu. Solo quinto Luca Salvadori

 

CLASSIFICA DI CAMPIONATO SBK:

Pirro - 100 pt

Vitali - 59 pt

Delbianco - 50 pt

Zanetti - 50 pt

Gabellini - 43 pt

Ferroni - 33 pt

Badovini - 33 pt

 

 

Foto di Marco Lanfranchi

 

 

GALLERY

 

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