ducati hypermotard 950 SP
Categoria: Le nostre prove

In Ducati sono particolarmente attenti ai nomi della moto, riuscendo spesso e volentieri a stupire il pubblico degli appassionati.

Era il 2005 quando a Borgo Panigale si “inventarono” la loro versione di “motard”, moto a manubrio alto tipo enduro con gomme stradali che prendevano il nome di “supermotard”. Ma lì, nella terra dei motori, l’aggettivo “super” non era ritenuto abbastanza forte, potente, dirompente e si battezzò così la Hypermotard, moto nata per stupire, scaldare i cuori e portarsi a casa, se non ricordo male, titolo di miglior moto ad EICMA 2005.

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Sono passati poco meno di 20 anni e molte versioni della Hyper si sono succedute, fino a quella (MY 2022/23) che abbiamo tra le mani, che vi vogliamo raccontate e che a nostro avviso meglio incarna, a così tanti anni di distanza, il concetto, lo stile e il divertimento della prima Ducati Hypermotard, quella con motore 1000 cc raffreddato ad aria.

BELLA E’ BELLA…

Come dico sempre il concetto di bellezza di un oggetto è sempre soggettivo e discutibile, ma credo che molti possono essere d’accordo con questo mio giudizio; linee pulite, traliccio a vista, frontale possente in contrasto con una coda alta leggera con il monobraccio completamente libero da orpelli perché gli scarichi sono alti e sottosella. La livrea poi di questa Ducati Hypermotard 950 SP altro non fa che accentuare il concetto di sportività, con i colori bianco/rosso/nero delle Ducati più sportive, ma con la grafica ispirata dal mondo free-style.

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Come se non bastasse sulla versione di punta, la SP appunto, fanno bella mostra di se i cerchi Marchesini forgiati, reparto sospensioni Ohlins e pinze Brembo Monoblocco. Tutta l’élite della componentistica sportiva, in uso anche sulle Ducati più estreme e racing, è a disposizione anche per la Hypermotard 950 SP. Per concludere la parte “immagine”, abbiamo già accennato ai due scarichi sottosella che liberano letteralmente tutta la parte posteriore e il monobraccio da “elementi estranei”, fatto salvo il portatarga.

Altra parte fondamentale nel disegno complessivo è il “becco” anteriore, alto alto, distante dalla ruota da 17”, che sembra reggere lui stesso la forcella con i grossi steli rovesciati da 48 e che contiene il fanale anteriore. Sulla ruota è applicato poi un piccolo parafango in carbonio, minimal ma che in caso di pioggia può rivelarsi molto utile.

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SALENDO IN SELLA…

…che per inciso è parecchio alta, si ritrova quella sensazioni scaturita nel 2005 di guida come se si fosse seduti quasi sopra la ruota anteriore. Una sensazione di controllo totale che non deve però tradire. La Ducati Hypermotard 950 SP non è una moto a cui è consigliabile dare troppa confidenza nei primi 500 metri fuori dal concessionario, è una moto che va capita, ascoltata, guidata in tranquillità per qualche Km e solo dopo piano piano andare a cerca le belva mangiacurve che è realmente; dico questo perché l’efficace avantreno sulle prime trasmette informazioni  che vanno può interpretate, che non sono immediate, ma basta guardare le foto del servizio per rendersi conto che “divertimento” e “adrenalina” sono due accessori compresi nel prezzo di questo motardone.

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Il motore è l’ormai conosciuto e apprezzato Testastetta  11° da 937 cc, che eroga una potenza di 114 cv che rapportati al peso a secco della moto fissato in 176 kg ne fanno scaturire performance davvero coinvolgenti.  L’esuberanza è tenuta a bada (volendo) da tutta una serie di controlli elettronici, in primis da tre mappe motore disponibili Sport, Touring e Urban, quest’ultima spesso “bistrattata” e poco usata, anche da sottoscritto, in questo caso rende la Hypermotard più docile e utilizzabile senza menate anche in città e nei trasferimenti quotidiani.

Vista la tendenza dell’anteriore a salire verso il cielo se si spalanca il gas in maniera ignorante abbiamo anche anti wheeling, controllo di trazione e per le necessità opposte ABS di tipo cornering. Ogni mappa porta con se un diverso settaggio di tutti i parametri, che sono poi addirittura personalizzabili sul livello di intervento o totalmente escludibili (non l’ABS) per chi ha manico e vuole ruote fumanti, impennate infinite o semplicemente fare il “ganasa” come si dice a Milano.

La Hyper spinge forte, senza troppe remore, proiettandoci in avanti con una progressione incredibile, che sembra addirittura ancora più veloce vista l’assenza di qualsivoglia protezione aerodinamica che non fende l’aria ma soprattutto ci fa vedere la strada lì davanti a noi che scorre sempre più veloce. Progressione resa ancora più coinvolgente dal Ducati Quick Shifter, il cambio servoassistito di Ducati che è uno spettacolo; bum - bum - bum le marce entrano con precisione incredibile senza mai mollare il gas e senza l’uso della frizione con scalate da paura anche in staccate decisamente al limite senza mai ovviamente bloccare la ruota posteriore.

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La Ducati Hypermotard 950 SP non ama molto i rettilinei e le trasferte noiose e dritte, ma è una bestia affamata di curve dove sfidarla (con manico e testa) diventa impresa ardua. Si danza tra le curve passando a quella successiva con rapidità progressione e dosi di adrenalina notevoli, senza tentennamenti complici anche gli pneumatici di primo equipaggiamento, i Pirelli Diablo Supercorsa.

Come dicevamo l’aria addosso la senti tutta, solo le gambe sono abbastanza protette dalla forma del serbatoio.
Il manubrio è largo, si guida col busto leggermente in avanti con i gomiti belli larghi, le pedane sono leggermente arretrate per una posizione più sportiva che fa sì che si agisca con efficacia anche con la pressione delle gambe sulle pedane stesse.

114 cv a 9.000 giri e coppia 96,8 Nm a 7,250 giri, su circa 180 kg di peso, garantiscono emozioni e divertimento.

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LA COMPRO? SI…MA L’ASSEGNO…

...da staccare per la versione SP è di circa 18.000 euro; non pochi ma non sta a me giudicare, la moto si compra di pancia, seguendo le esigenze di ognuno di noi. Quello che è certo è che per quella cifra si poggeranno le terga su una moto capace di regalare soddisfazioni di livello ed emozioni forti, passandotele direttamente dal tasto start alle vene.

Questa fottutissima motardona è un concentrato di belle sensazioni che ogni motociclista dovrebbe conservare nel parco moto. Indipendentemente dal fatto che si chiami Ducati, indipendentemente dai campanilismi.

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LA TECNICA IN PILLOLE

Cilindrata 937 cc – Euro 5– Potenza 114 cv a 9.000 giri – coppia massima 96,8 Nm a 7.250 giri – peso a secco 176 kg (SP) e 178 kg versione standard – capacità serbatoio 14.5 litri – Altezza sella 890 mm – Interasse 1498 mm – Pneumatico anteriore 120/70 R 17 – Pneumatico posteriore 180/55 R17 – Doppio freno anteriore con dischi da 320 mm e pinza Brembo Radiale a 4 pistoncini – Singolo freno posteriore a disco da 245 mm e pinza Brembo a due pistoncini – Alesaggio x Corsa 94 x 67,50 – Forcella Anteriore Ohlins da 48 completamente regolabile (SP)– Ammortizzatore posteriore Ohlins completamente regolabile (SP)

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Foto di Cristina Pertile

Abbigliamento del Test: Giacca Clover Outland 2 wp, Jeans clover, Casco X-Lite X552, Anfibi TCX

 

 


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