Nostalgia da VDM
Categoria: trafiletti

Siamo noi, quelli nati negli anni ’60 oggi definiti “Boomer” anche se alla fine VDM ci sembra, nella sua amichevole volgarità, più spiritoso oltre che simpaticamente azzeccato.


Ok, nella categoria mettiamoci anche i primi anni della così detta “generazione X” che possono condividere con noi la suddetta sigla.
Insomma, siamo quelli che guidavano senza casco, lacrimando sotto i Ray-ban, potenti due tempi che profumavano di olio di ricino.
Noi che fuggivamo inseguiti da quel fumo, ora assolutamente vietato, in compagnia dei più grandi con quelle rombanti due e quattro cilindri a quattro tempi che sognavamo e solo più in là avremmo potuto guidare.

C’erano i carburatori assetati, i distributori della miscela, le gomme avevano la camera d’aria e i freni a volte erano semplicemente a tamburo.

Noi che giravamo con i jeans, un giubbotto senza protezioni e le scarpe da tennis, magari le Clark in Autunno, con alle mani i guanti da cantiere e quelli da sci d’Inverno.

Noi che guidavamo moto con motori che già allora spingevano forte, così almenoci sembrava, forse troppo per la ciclistica, i freni e le gomme di quegli anni... eppure siamo sopravvissuti.
Il progresso va avanti insieme al passare nei nostri anni e anche le norme della circolazione si evolvono, arriva il casco obbligatorio, il primo grande cambiamento, e poi anche l’ABS.
Si cerca la sicurezza mentre le moto diventano sempre più veloci, evolute, l’elettronica è sempre più la componente principale delle due ruote.

Ora siamo ancora noi alla guida, con qualche acciacco, meno agilità e tanta esperienza in più, in sella a moto che hanno sempre due ruote, un manubrio e una sella, ma siamo aiutati da sistemi che tengono a bada la nostra esuberanza, sia in accelerazione sia in frenata, ci limitano l’impennata, abbiamo gomme evolute capaci di tenuta eccezionali, moto infinitamente più sicure di una volta se usate con la testa.

Abbiamo anche finalmente un abbigliamento adeguato e sicuro e moto che ci aiutano nell’errore salvandoci qualche volta da una scivolata o un ruzzolone, insomma ci mettono una pezza. Un aiuto che serve a noi come ai più giovani in questo nostro vagabondare sulla strada.

Noi VDM che riconosci quando dal casco spunta il grigio dei capelli, una tonalità che nel nostro mondo è sempre più in aumento, noi che non molliamo, ci adeguiamo, teniamo duro e appena riusciamo risaliamo sulle preistoriche moto di un tempo selezionando la modalità di guida “Old” dove tutti gli aiuti elettronici sono sostituiti solo dalla nostra esperienza.

Foto di Fabrizio Jelmini

Flap Firma

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