Dopo anni di successo con il Sardegna Gran Tour, Adventure Riding affianca al suo storico evento la novità del Toscana Gran Tour a cui seguirà a Ottobre l’Umbria Gran Tour.

Il tempo di lavare le moto dopo la splendida edizione che è andata in scena in Sardegna ed eccoci pronti per muoverci verso la Toscana, quella fatta di pascoli, di Butteri, natura ancora prepotente, quella che si affaccia sul Tirreno, mare di spiagge famose e turismo, ma anche con un entroterra tutto da scoprire, campi di grano e un morbido saliscendi di colline dove boschi, vigneti e ulivi si alternano senza fine.
Una terra che Adventure Riding ha voluto portarci a scoprire nella sua intimità, quella dove non arriva l’asfalto, che solo il fuoristrada è capace di offrirti pienamente.



Il campo base di Caldana (GR), precisamente presso l’agriturismo Country Club Montebelli in località Molinetto ha accolto fin dal venerdì pomeriggio i partecipanti per le operazioni preliminari, che erano comunque previste anche per la mattina successiva, e volendo potendoli ospitare in ampie camere.
Un’oasi persa nel verde capace di isolare i pensieri e far staccare la spina, dove anche l’unico “problema” riscontrato nella scarsa ricezione dei cellulari e un WI-FI poco potente non ha fatto che diventare l’occasione per tornare a parlare davvero con le persone, instaurare rapporti veri, insomma fare gruppo.
Questa capacità di unire le persone è in effetti una caratteristica degli eventi Adventure Riding capaci, attraverso l’Adventouring e il tassello di creare quell’atmosfera amichevole che rende ogni viaggio una vera piccola vacanza.



La formula del Toscana Gran Tour ricalca quello del fratello sardo, due possibilità di scelta come partecipazione: percorso Adventouring per chi vuole esplorare il territorio seguendo la precisa traccia fornita dagli organizzatori senza nessuna pressione agonistica e il Way Point Trophy che prevede seguendo idealmente lo stesso percorso delle piccole varianti con dei Way Point, appunto da cercare e raggiungere dando così pepe e diventando una vera competizione basata sulla precisione e sull’orientamento così da non avere mai la necessità di correre contro il tempo, quindi in totale sicurezza.



Quest’ultimo punto è da sempre una caratteristica di Adventure Riding che mette a disposizione dei tracking per sapere in ogni momento la posizione dei partecipanti, un servizio di recupero mezzi con fuoristrada e carrello, un medico che segue i partecipanti lungo il percorso pronto ad intervenire.



Così il sabato mattina parte la prima tappa di 245 chilometri con il via in ordine di numero dei partecipanti al Way Point Trophy, distanziati di un minuto, seguiti poi dai partecipanti all’Adventouring.
Un percorso che si rivela da subito di quelli tendenzialmente facili dove il meteo dei giorni precedenti ha lascito il posto a un tiepido sole che rende incredibile il panorama che si staglia in ogni direzione con tutte le sfumature del verde.



Il terreno passa spesso da terra compatta e veloce che attraversa le campagne a terra umida quando ci si infila nei boschi dove spesso troviamo della pozzanghere che più che impensierire ci fanno tornare a giocare con il fango come bambini e forse danno un senso diverso all’esclamazione “Maremma maiala”.



Una terra bellissima da visitare solcando con i nostri tasselli questi sentieri dove la civiltà si scorge in qualche casolare e piccolo borgo che si incontra sulla traccia.
Una terra fatta di tradizioni culinarie che abbiamo potuto gustare, oltre che al ristorante del campo base, anche nel ristoro della prima tappa dove la locanda “La Cocuzza” (Località Tocchi - Monticiano SI) ha saputo dare il meglio di se lasciando ampiamente soddisfatti tutti i palati
La prima sera si passa quindi con il necessario briefing di Renato Zocchi e le inevitabili chiacchiere arricchite oltre che da Renato anche da un Gio Sala in splendida forma.
Suscita curiosità la classifica parziale del Way Point Trophy con l’esordiente Andrea Sovrano che precede di soli 6 metri i più esperti Matteo Nobili e Jean-Francois Dellenbach.



La seconda tappa è condizionata da qualche problema sul percorso dovuto alle piogge abbondanti della settimana che costringe gli organizzatori a porre rimedio e operare chirurgici tagli per evitare i tratti più complicati.
Una tappa che si dimostra subito più tecnica, con qualche tratto reso impegnativo dal meteo di cui sopra, ma sempre fattibile anche con moto bicilindriche.



Riamane la costante della bellezza della natura e dei panorami che a volte ci fanno scorgere il vicino golfo di Follonica.
Una tappa più corta, 198 km, per permettere un rientro al campo base per il pranzo, ovviamente posticipato, e per procedere alle premiazioni del Way Point Trophy che ha visto confermare le posizioni del giorno precedente con l’assegnazione dei premi, offerti da Adventure Riding, Metzeler e Garmin.



Saluti, moto, carrelli e furgoni da caricare per prendere ognuno la propria via verso casa.
Una prima edizione sicuramente riuscita nonostante il meteo che ha cercato in ogni modo di rovinarlo, ma che alla fine ha ceduto con due fresche giornate di sole primaverili.



Non resta che aspettare la prossima novità dell’Umbria Gran Tour e magari mettersi alla prova con lo Swank Rally di Sardegna che quest’anno, in occasione del 40° anniversario del Rally, si prospetta di quelli indimenticabili.

DAL TACCO AL TASSELLO
Il Toscana Gran Tour è stata anche l’occasione per l’esordio delle ragazze del progetto “Dal Tacco al Tassello”  con Laura Morelli, Marta Suigo e Anastasiya Pavlova che a bordo delle Honda CRF300L hanno iniziato la loro avventura nel fuoristrada, se Anastasiya, seppur principiante, aveva già provato a partecipare ad un evento off-road, le prime due erano davvero alla prima volta.
Saremo più precisi in un articolo dedicato, ma possiamo svelarvi che si sono comportate benissimo, brave e capaci affrontare sempre col sorriso anche qualche difficoltà.



Le abbiamo seguite e lo faremo anche nei prossimi eventi così da raccontarvi la loro esperienza.
Prossimo evento Adventure Riding dove saranno presenti sarà lo Swank Rally di Sardegna.

LA NOSTRA ESPERIENZA
Potevamo mancare alla prima edizione del Toscana Gran Tour? Ovviamente no, e nel frattempo eravamo impazienti di portare finalmente in un evento la nostra Honda CRF300L.



Dopo aver scartato l’ipotesi di fare il trasferimento in moto ci siamo affidati al servizio di noleggio di Riccardi Auto di Magenta che ci ha messo a disposizione un affidabile furgone che si è dimostrato perfetto per il trasporto e la trasferta.
Conoscevamo le doti della moto e le sue qualità, magari poca potenza, ma sempre gestibile e capace di levarci d’impaccio in ogni situazione,  soprattutto nei tratti molto fangosi dove abbiamo rimpianto le Metzeler Sixs Days che sicuramente ci avrebbero aiutato di più delle gomme di serie.



Confermato il reparto abbigliamento con Clover come giacca, pantaloni, guanti e Alpinestar per gli stivali.
Per il casco ci siamo orientati sul cross X-Force di LS2 Europe, mentre per proteggere gli occhi la sempre apprezzata maschera Ariete 8K in questo caso con una grintosa lente “silver” perfetta per le condizioni di sole e anche nelle mezze luci del bosco.



Prima uscita quindi con la nostra Honda e il percorso facile del primo giorno ci ha permesso di prendere l’adeguata confidenza con il mezzo che poi anche nei tratti più tecnici si è dimostrata perfetta per chi non ha velleità velocistiche ma vuole un mezzo facile, sempre gestibile e affidabile, poi con il serbatoio maggiorato Acerbis da 14 litri anche le soste per i rifornimenti si dimezzano.



Il GPS Montana 700i come sempre ci ha permesso di seguire la traccia con precisione.

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