Già, 8 dicembre, quando di solito la verza ghiaccia per poter essere perfetta come compagna alla cotenna nella Caseula noi ci troviamo con una temperatura ancora mite, si fa per dire, sopra lo zero.
Basta un minimo di abbigliamento giusto e le giornate di sole che non sembrano voler lasciare il posto alla neve diventano l’occasione per continuare a portare a spasso i cavalli a motore.
Così è stato in questa occasione, l’Immacolata Concezione regala una giornata di festa e la moto ronza festosa sulle strade curvose che costeggiano il lago, quello dell’Aquila per intenderci, sul lato dove negli anni d’oro per la casa di Mandello molte rosse correvano o scorrazzavano allegre.
L’idea iniziale del temperato lago per una fuga veloce finisce dove termina il Lago a Chiavenna e dove l’idea balzana di salire in quota ci prende per il polso destro e ci guida sui tornanti dello Spluga.
Strade pulite, fresche che invitano prudenza ma pulite, sui lati terra marrone e campi che ancora non vogliono del tutto cedere il verde all’inverno che tarda a venire.
La neve non si vede se non in lontananza sulle più alte cime.
Il passo è chiuso ma il Lago che porta lo stesso nome del passo, a quota 2250 m. sul livello del mare, è stranamente non completamente ghiacciato, il sole splende e la temperatura è attorno ai 4°.
Qualcuno osserva le moto come se fossimo Marziani eppure nulla di strana apparentemente se non il clima.
Un piatto di bresaola e formaggi sono il giusto ristoro e del buon rosso “Inferno” li accompagna, nella giusta dose per essere smaltito prima di ripartire.
Il sole ci accompagna mentre scendiamo di nuovo verso la costa del Lago che ora scorre veloce alla nostra destra con luccicanti riflessi sull’acqua quasi immobile.
Il caotico rientro ci accoglie quando la “città” si avvicina rallentando ma mai fermando il nostro andare di questa giornata inventata in un inverno di quelli che una volta non c’erano.
Flap