EICMA cancellato
Categoria: News Eventi

Viene utilizzato impropriamente il termine rinviato al 2021, ma la verità ben comprensibile è che l'EICMA 2020 è stato cancellato a causa dell'incertezza che regna ancora nell'evoluzione dei contagi da covid che potrebbero colpire la stagione invernale.


Un danno economico di grandissima portata, l'indotto generato da EICMA è enorme per diversi tipi di maestranze, a partire dagli allestitori, al personale addetto alla fiera, al personale che si occupa di ristorazione, le ragazze che animano gli stand, un danno rilevante per il tessoto lavorativo di Milano. Di certo non il migliore dei modi per partire per la nuova gestione dopo i cambi al vertice.

Oltre a questo ovviamente il danno diretto alle filiere produttive dell'indotto moto, EICMA è senz'altro una enorme vetrina che porta molte volte motociclisti e appassionati a fare acquisti nell'immediato o durante l'anno successivo. Un evento, che associato al rinvio di ben 2 anni da parte di Colonia, traccia un linea pericolosa per questo tipo di saloni, visto che le case giocheranno il tutto per tutto con la digitalizzazione delle presentazioni.

Difficile immaginare una decisione diversa, chi è stato all'interno dei padiglioni di EICMA nelle giornate aperte al pubblico, sa benissimo quanto sia impossibile mantenere un distanziamento sociale di sicurezza, unito all'arrivo di persone da molti paesi diversi, diventa una situazione davvero pericolosa. Le entrate contingentate sono totalmente incompatibili con fiere come queste, antieconomiche.

Resta da capire solo dove sia l'ingegno italiano in questo frangente. Se l'autunno e con l'assembramento in ambito chiuso rendevano particolarmente pericoloso un evento come EICMA, forse ripensare per quest'anno la fiera in una veste più "open" come accaduto al salone dell'auto di Torino, ora diventato evento appitibile economicamente, poteva essere uno stimolo per gli appassionati, per lo meno per le case motociclistiche e per qualche big del settore.Gli spazi intorno a Milano ci sono, servono manager intraprenti e persone che gaurdino oltre l'usuale. Insomma dei motociclisti.

Michele Rubin

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