Categoria: Le nostre prove

Non è certo la prima volta che parliamo di mobilità elettrica, principalmente legata al mondo moto certo, ma ogni tanto ci piace salire a bordo anche di una quattroruote per approfondire sempre più il concetto di guida ad emissioni zero.

Questa volta è il turno di Hyundai che ci ha messo a disposizione per un long test la Ioniq 100% elettrica, auto che è bene dirlo subito, non solo non assomiglia per nulla ad una utilitaria “solo da città” ma anzi punta ad un livello di comfort e duttilità di utilizzo che varca ampiamente la linea di demarcazione tra urbano e resto del mondo.

Hyndai Ioniq

Vorremmo rispondere subito alla “pruriginose” domande su autonomia e tempi di ricarica, ma preferiamo farlo strada “scrivendo” per raccontare al meglio la nostra esperienza senza che il giudizio di chi legge sia condizionato da semplici numeri. Precisiamo fin da subito, a costo di essere ripetitivi, che noi non siamo “estremisti” che devono perorare la causa “dell’elettrico” a tutti i costi, siamo però convinti che la mobilità elettrica sia uno dei futuri possibili, soprattutto per liberare le metropoli da una buona parte di emissioni dei motori endotermici. Non vogliamo entrare qui nel merito, trito e ritrito, di quali siano le fonti per produrre “la corrente elettrica” in Italia, ma semplicemente raccontarvi la nostra esperienza alla guida di questa autovettura.

hyundai ioniq

Otto giorni di test, molti i km percorsi in utilizzo che più normale non si può, ovvero la vita lavorativa di tutti i giorni, tra figlia da scorrazzare, luoghi di lavoro da visitare e appuntamenti da onorare. Difficoltà riscontrate? Nessuna, eccezion fatta far digerire al nostro cervello “normale” che per un “pieno” non bastano 3 minuti ma ci vuole qualche ora. Ciò detto lavorare, spostarsi, viaggiare con la Ioniq 100% elettrica è puro piacere. Un’auto che strizza l’occhio al lusso, con un comfort di marcia davvero notevole. Il motore elettrico praticamente non si sente e dove l’unico rumore che puoi percepire a bordo è il fruscio del vento, o il rotolamento degli pneumatici sui fondi particolarmente rovinati.

Basta premere sull’acceleratore e l’auto si muove senza nemmeno sentire la “cambiata” del cambio automatico, poiché di fatto non vi è cambio sul propulsore elettrico. Da una comodissima pulsantiera posta dove normalmente abbiamo la leva del cambio si seleziona Drive, Retro o Parking, tutto li. Semmai la risposta del motore e le “performances” sono variabili scegliendo tra tre driving mode. Economy, inutile dire a cosa si riferisce, Normal e Sport. Quest’ultimo fa si che i 100 KW a disposizione (circa 138 cv volendo fare una rapida traduzione) siano completamente disponibili ed erogati in maniera piuttosto decisa, tanto che il dato dichiarato da 0 a 100 Km/h parla di 10 sec, ed in effetti la spinta che si percepisce pigiando in maniera decisa sull’acceleratore e è notevole.

In sport quella che da fuori sembra una paciosa “berlina” american-style tira fuori un carattere non da poco e anche sul misto regala una certa dose di divertimento. Se però pensiamo che la modalità Eco sia “la morte dei sensi” cadiamo in errore poiché contrariamente ad altri mezzi elettrici da  noi provati la Ioniq mantiene, anche in questa modalità, brio e scatto. Interessante altresì frenata rigenerativa, che al di la dei settaggi di ognuno dei tre driving mode è gestibile con delle “palette” al volante; simili in tutto e per tutto a quelle di un cambio semiautomatico di un motore endotermico che qui lavorano al contrario, aumentando o diminuendo l’intensità della frenata rigenerativa, ovvero che contribuisce alla ricarica delle batterie. Anzi con un minimo di malizia e apprendistato si può guidare quasi senza utilizzare il freno, poiché sul livello “3” basta mollare l’acceleratore per avere decelerazioni decise (tanto che, per la sicurezza attiva, si accendono immediatamente le luci di stop posteriori).

La versione della nostra prova si chiama “Prime”, praticamente un Top di gamma con tutta una serie di optional che vanno dallo Smart Cruise control (SCC) al sistema anti collisione  frontale (FCA) con tanto di riconoscimento pedoni e ciclisti, al mantenimento di carreggiata. Insomma, di tutto e di più. Personalmente ho apprezzato molto Il cruise control  “adattativo” e la possibilità di far passare in automatico i fanali anteriori da modalità abbagliante ad anabbagliante quando si incrociano altri veicoli o si entra in una zona illuminata. Tra l’altro i fanali sono full led (ad accensione automatica) e regalano una eccellente visibilità.

Hyundai Ioniq

L’angolo di sterzata è molto ampio, facilitando le manovre, e se da un lato la conformazione del lunotto posteriore non facilità la visibilità, la presenza di retrocamera agevola e non poco il parcheggiare o comunque procedere in retromarcia; anche qui tutta una serie di sensori avvisano se vi è in avvicinamento un altro veicolo durante la manovra.  Molti i comandi al volante per radio, cruise control, telefono.  Il climatizzatore è automatico, tra l’altro d’inverno non è necessario attendere, l’aria calda esce subito, poiché non vi è un motore che “deve scaldarsi”.  La vera chicca è il “blue link” che Hyundai regala per 5 anni; è un sistema di connettività avanzata che permette, tra le altre cose, di controllare l’auto via Smartphone arrivano perfino, nel caso della Ioniq elettrica a programmare la climatizzazione interna dell’abitacolo da remoto.

Ho precisato Ioniq elettrica perché fino ad ora ho omesso un particolare importante, ovvero il fatto che la casa coreana non ha creato un modello solo per la trazione elettrica, ma anzi ha pensato ad un modello che venga declinato anche alla trazione elettrica, insieme alla versione ibrida ed endotermica pura.

Ok, è il momento di venire al sodo. Autonomia, consumi e tempi di ricarica. Prima lode. Se il computer di bordo promette 280 km di autonomia questi poi si traducono quasi fedelmente in realtà a meno che non si faccia di tutto per consumare molto di più. Come? Beh è facile, mettendosi a “tirare” come pazzi; non è certo un segreto che se si gestisce male l’erogazione di un motore elettrico il consumo diventa esponenziale e non proporzionale. E non è necessario trasformarsi in piloti da Rally, ma basta continuare a guidare ad “elastico” con forti accelerazioni e brusche frenate per esempio. Tornando a bomba le autonomie promesse, dicevamo, vengono mantenute, così se la casa dichiara 310 km secondo il ciclo WLTP in realtà appena si stacca la spina dalla colonnina di ricarica i km “promessi” sono 280. E devo dire che noi li abbiamo sempre sfruttati quasi tutti. Abbiamo usato prevalentemente il driving mode “normal” con qualche ovvia digressione in “sport”. Beh lasciatemelo dire, con quasi 300 km di autonomia, sono poche le categorie che non potrebbero usare la Ioniq per la vita di tutti i giorni.

Hyundai Ioniq

La capacita della batteria è di 38 Kwh, quindi è bene capire anche i tempi di ricarica. A casa, con un contatore da 3 Kw classico e una presa da soli 10 Ah l’auto assorbe circa 2.1 kw/h è facile fare i conti, ma tanto vale che ve lo diciamo noi. Per ricaricare dal 50 al 100% a casa ci sono volute 9 ore. Ci siamo fermati poi ad una colonnina Enel X (con la quale Hyundai ha per altro una patnership) potenze erogate più alte certo, quindi per un 40% di ricarica sono servite poco meno di 2 ore. Se usassimo una “fast” da 100 kw, la casa dichiara 58 minuti per ricaricare da 0 a 80%. Certo i costi dell’energia cambiano. Tramite il blu link è possibile identificare sul grosso Tuch screen da 10.25 tutte le stazioni di ricarica più vicine, ma tranquillamente vi dicono che esiste una quantità di App tale per fare lo stesso lavoro che è solo questione di abitudine. Tramite il Tuch screen si comandano poi praticamente tutti i settaggi dell’autovettura, con naturalmente la possibilità di Apple car play o Android auto.  Davvero “fico” il vano dedicato all’appoggio del cellulare che fa anche da caricatore wireless (ammesso che il vostro smartphone sia predisposto).

Hyundai Ioniq

Otto giorni dicevamo all’inizio, tra città, autostrada o semplice extraurbano. Poco più di 4 metri di lunghezza si parcheggia con relativa facilità e offre tantissimo spazio interno, anche se il vano bagagli è ridotto per ospitare il pacco batterie. La linea è palesemente figlia della galleria del vento, come già detto un po “americana” e a noi non dispiace.  Davvero particolare la “griglia” anteriore, completamente chiusa che in casa Hyundai sta a simboleggiare i mezzi 100% elettrici. Al di la del comfort a bordo che ci ha coinvolti davvero tanto, ma che prescinde al 99% dal fatto che sia un’auto elettrica, la Ioniq “zero emission” ci ha convinti e non poco, con una autonomia di tutto rispetto e un utilizzo che può essere tranquillamente assimilabile a quello di un’auto “normale”. Si pone però poi una domanda…nel 2020 quel è il concetto di “auto normale” ??

Hyundai Ioniq

Non abbiamo risposta, però non ci dispiacerebbe essere ancora alla guida della “nostra” Ioniq. Il prezzo dell’esemplare della nostra prova? Poco meno di 44.000 euro. Pochi o tanti non sta a noi giudicare, ma considerate che la versione Ibrida costa circa 10.000 euro in meno.

Ah…ricordatevi che siamo “grezzi” motociclisti quindi se nelle foto di questo servizio si vedono dei granelli di polvere non siate critici ma pensate che il nostro motto è #provatodavvero.

 

Foto di Roberto Serati.

aMotoMio ringrazia Hyundai Italia per l'auto messa nostra disposizione per la prova

 

Fagna

 

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