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Categoria: Le nostre prove

Per salire in sella ad una moto 100% elettrica devi essere pronto a mettere in discussione molte cose, su tutte i preconcetti e le “chiacchere da bar”. Non è esattamente il nostro caso che un occhio alle motociclette elettriche lo abbiamo buttato già da un po’, ma abbiamo voluto fortemente, io in particolar modo, fare un long test di 10 giorni per capire come e dove utilizzare nella vita di tutti i giorni una moto senza motore endotermico.

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La risposta è piuttosto semplice: ovunque e sempre! Ovviamente cercando di cambiare la propria mente e le alcune abitudini, soprattutto in fatto di rifornimenti. Ma andiamo per gradi. Innanzi tutto la moto, una Zero Motorcycles modello SR.

In sella alla Zero Motorclycles SR

Naked Style di un bel rosso fuoco, e particolari di pregio come ad esempio il pacchetto ammortizzatori completamente regolabile marchiato showa. La ritiriamo presso lo store gestito dai ragazzi di EMove-Me di Milano, specializzati in mobilità elettrica.  Un velocissimo apprendistato per due nozioni fondamentali e siamo già in sella.  Per non perdere tempo la utilizziamo già per spostamenti di lavoro all’interno della Metropoli milanese, cercando di familiarizzare con le due mappature pre impostate e giocando con la “app” dedicata” per cucirci addosso la mappatura Custom. Ecco…una moto che funziona quasi come uno smartophone, anzi forse meglio, poiché collegando il telefonino via Bluetooth alla moto è possibile (tra le altre cose) settare i parametri della mappatura, come coppia massima erogata, freno motore, velocità massima.

Imposta le preferenza della Zero via app Settaggi via app

Questi parametri, ci spiegano, in un motore elettrico influiscono molto sui consumi e quindi sulle percorrenze. Se la “sport” consente quindi accelerazioni fulmineee  da tutto il potenziale disponibile, la eco, “taglia” molto sia in coppia erogata (si accelera più lentamente) sia in velocità massima disponibile. Mentre gioco con il computer di bordo,  mi accorgo che non passiamo inosservati, ma non per altro, ma per il fatto che non emettiamo alcuno suono diverso dal sibili del motore elettrico in azione.  Si viaggi nel totale silenzio. E in città devi stare anche un po’ sul chi va la perché pedoni e ciclisti si sorprendono non poco quando se li vicino e non ti avevano sentito arrivare.

In città in silenzio

Nei centri urbani si guida bene, snella nei fianchi e agile permette di sfilare via nel traffico senza problemi, fuori città nel misto il baricentro leggermente spostato in alto, per la presenza di un pacco batteria supplementare,  sulle prime rende l’ingresso in curva un po’ “strano” ma basta prendere le misure e la mossa successiva è andare a “giocare” con le sportive a benzina….e non è così scontato che vincano loro. Ho citato il pacco batteria supplementare; la SR nasce con un pacco batteria da 13 kwh, ma sull’esemplare nelle mie mani era presente questo “optional” da 3 kwh in più posizionato proprio sotto al finto serbatoio, che perde cosi la sua funzione di vano portaoggetti. I 16 kwh totali consentono quindi una maggiore autonomia (circa il 20% in più di quella di serie) aumentando però il peso di 20 kg mica briciole. Parlando di optional, se proprio dovessi scegliere, virerei ,più che su una aggiunta di batteria, su “charge tank” che permette, di abbattere di brutto i tempi di ricarica (circa 3 ore), poiché con una normale presa 120v una ricarica completa richiede almeno otto ore di tempo.

Nel misto la Zero ci fa divertire un bel po

CAMBIARE “MENTE”

Ma non necessariamente in maniera radicale. Se l’unica critica che sai muovere ad una moto o ad un mezzo elettrico è quella basata sul fatto che in Italia si bruciano idrocarburi per produrre corrente elettrica, hai ben poche frecce al tuo arco. Che poi è la verità, intendiamoci non sto confutando questa teoria, ma facciamo due conti spicci; il costo di un kilowattora nel nostro paese è di circa 0.23 €. Per fare il “pieno” a questa SR servono 16 kwh, quindi il costo totale di un rifornimento è 0.23 x 16 = 3.68 Euro. L’autonomia a seconda dello stile di guida può variare da 160 Km a più di 200. Vogliamo fare una media? Diciamo 180 km di autonomia media. Se divido 3.68 euro per 180 km ottengo un costo di 0.02 €./km. Prediamo ad esempio ora la mia moto. Percorrenza media 17 km con un litro di benzina cui diamo un costo di 1.45 euro.  Ne deriva un costo al Km di 0.085. Siamo ad un rapporto 4 volte superiore. Intendiamoci NON sono qui per convincervi che la moto elettrica sia un miracolo o sia l’unico futuro possibile, ma semplicemente voglio portare a ragionare un po’ più concretamente su questo tipo di mobilità. Certo come potete vedere il nostro benzinaio non è molto felice....

Via dalle stazioni di rifornimento

L’autonomia…se 200 km ci sembrano pochi, probabilmente lo sono solo se si vuole per forza fare un giro con gli amici di quelli belli tosti diciamo il classico 400 km in giornata. Anche qui faccio notare però che una presa elettrica si trova ovunque e con il “charge tank” anche una pausa pranzo può aiutare. Facciamo l’esempio opposto e supponiamo che questa Zero la vogliate usare prevalentemente per il tragitto casa lavoro e per gli spostamenti più brevi di un giro spacca schiena. Ecco che i 200 km di autonomia sono anche abbondanti. Per esempio nel mio long test è capitato che non la caricassi tutti i giorni. Detto questo anche ammesso che il tuo ufficio sia a 100 km da casa tua, minimo ci stai 6 ore no? Beh mentre tu lavori la Zero si carica, basta un cavo tipo quello del monitor del tuo PC.

presa per la ricarica si ricarica facilmente

IL NOSTRO COMMENTO

Su strada va forte e accelera in maniera pazzesca. L’ho già detto? Fa niente lo ripeto. La posizione in sella è buona ma sulle lunghe distanze la posizione delle gambe regala qualche indolenzimento. La sella se pur ampia anche per due persone risulta un po’ “poco imbottita” e quindi piuttosto rigida. La componentistica alterna pezzi di vero pregio ad altri particolari migliorabili, come ad esempio il freno dietro che sulla moto da noi provata è risultato rumoroso e molto poco efficace, al contrario invece di quello anteriore, che pur essendo monodisco fa il suo lavoro egregiamente.

freno anteriore sulla SR fremno posteriore
il cuore della Zero display

La protezione all’aria è scarsa se non nulla, come del resto in tutte la moto naked; il peso (208 kg il nostro esemplare con batteria supplementare) non si fa sentire nemmeno nelle manovre da fermo, complice anche la sella con una luce da terra giusta corretta e che permette un buon appoggio dei piedi. Qualche perplessità sulla qualità di alcune plastiche che è potenzialmente migliorabile. Fantastico invece il pacchetto sospensioni completamente regolabile per cucirti addosso l’assetto di questa SR. Sulla moto da noi provata non vi sono vani portaoggetti perché l’unico potenzialmente disponibile nel finto serbatoio è stato “rubato” dal “power tank”, quindi nel caso volessimo portaci dietro il cavo ricarica bisogna inventarci qualcosa, per fortuna è un peso ridotto. Forse una prolunga per raggiungere il traliccio....è un po' esagerata, questo posso ammetterlo...

alla ricerca di corrente

Un ultimo sguardo al design, piacevole nell’insieme, forse si poteva osare di più, ma il pensiero successivo è…già è difficile sdoganare una moto elettrica figuriamoci poi se avesse forme ardite.

In conclusione, da amanti degli scarichi maleducati, della puzza di benzina e del tuono che esce da un motore a scoppio diamo un voto assolutamente positivo a questa zero, e continueremo sul solco tracciato cercando di provare e raccontarvi tutte le moto elettriche che il mercato ci metterà a disposizione.

potenza ne abbiamo?

Ah come sempre….il motto è “prima provare poi criticare”

Le foto di questo servizio sono di Carlo Flaminio

aMotoMio ringrazia Zero Motorclycles per la moto fornita in prova e E-Move.me per la cortesia e la professionalità

Abbiagliamento del test: Giacca Alpinestars - Pantaloni PMJ Promojeans - Sneakers Runnerbull - Casco SMK - Guanti Clover - Paraschiena Zandona - Intimo Sixs

Fagna

 

GALLERY:

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