Eicma 2020
Categoria: Biker World

La frase celebre della canzone di Fossati ci ricorda che passeggiare tra i 'vicoli" della fiera non è per tutti, a qualcuno manca il tempo, ad altri nuotare nella grande e passionale ressa fa passare la voglia, ma per fortuna tra riviste e magazine on line, molto si può fare con l’immaginazione


I vicoli di Eicma sono molto luminescenti, è una fiera patinata, così tanto sotto i riflettori che c'è il pericolo di abbronzarsi, ma questo non limita e non scalfisce la passione nemmeno quando è rustica, il motociclista non ha complessi di inferiorità sociale per sua fortuna, è solo in cerca di qualche nuovo giocattolo per adulti, e si sa che i bambini, anche se un po' cresciuti, al luna park non guardano in faccia a nessuno.

Eicma 2019 è stata forse la fiera più legata al perfezionamento di gamma e modelli piuttosto che di grandi novità. Certo non si può dire che non siano mancate le sorprese e i nuovi modelli, ma il "wow" è stato meno utilizzato del solito. E stata sicuramente la fiera del boom elettrico, tra lo splendore delle linee tradizionali hanno fatto capolino i mezzi più green, quasi a sottolineare che quel movimento futuristico che cercava un posto al sole, ora dichiara la sua vocazione identitaria, in un connubio di design, tecnologia e passione senza emissioni.

Aprilia RS660

Il made in Italy ha fatto la voce grossa in questa jungla di stand, tre delle novità più importanti facevano bella mostra di sé negli stand Ducati, MV Agusta e Aprilia. È stata proprio quest'ultima a richiamare una folla di curiosi interpretando la controtendenza che avanza, dal massimo al minimo, dall'abbondanza al giusto. Si chiama RS660 ed è la nuova sportiva bicilindrica frontemarcia made in Noale, un ritorno alle moto sportive dalla cilindrata e dalla potenza alla portata di tutti, alla portata della strada. Il concetto è tornare per strada con le sportive, tornarci con un assetto e una cavalleria adeguati, ma senza rinunciare allo stile tipico di Aprilia. La RS660 ha un design ricercato, frontale tipicamente Aprilia, carenature strette, scarico sotto motore, codino corto sportivo, una bella strumentazione LCD, 100cv per 169kg, pinze radiali Brembo, cerchi multirazza, la piattaforma APRC che include tutti i controlli immaginabili, una moto destinata a dare soddisfazione a chi la usa per strada e fa qualche puntatina in pista.

Gli fa da controcanto Ducati, non che Aprilia lesini cavalli con la Tuono 1100, ma Ducati punta tutto su un missile stradale, la nuova Street Fighter V4 è un concentrato esplosivo di potenza, un design estremo, è come vedete tanta energia racchiusa nelle forme estreme di questa hypernaked, una musclebike destinata a dire la sua in un segmento dove i nostri da strada regalano manciate di cavalleria. 207Cv per 178Kg, che nella versione S indossa sospensioni Ohlins e cerchi Marchesini forgiati. Non tutto però è dedicato al nuovo V4, grande attenzione l’ha attirata l’aggiornamento della Panigale 959 V2, un inno al mitico bicilindrico che molti appassionati ducatisti, e non, ancora preferiscono al nuovo V4. 155Cv per la nuova V2, una potenza che applicata ad una ciclistica e ad una elettronica di ultima generazione, entra nelle fantasie di molti motociclisti che reputano la misura corretta per divertirsi per strada e in pista. Pinze monoblocco Brembo e sospensioni Showa  Big Piston completano la dotazione.

MV Agusta Brutale 1000 RR

Anche MV Agusta porta la versione più commerciale della splendida Brutale Serie Oro, vincitrice lo scorso anno della corona di reginetta del ballo. Vederla resta comunque impressionante dal punto di vista stilistico, è indubbio che i designer MV Agusta abbiano in questo momento un primato di stile e disegno difficilmente eguagliabili. per modernita, estro e stile. La nuova Brutale 1000 RR conferma di essere la moto più bella e allo stesso tempo energetica dal punto di vista del look. 208 cavalli per 186Kg, con i suoi quasi 30.000€ di listino si posiziona tra le naked premium, pronta a confrontarsi contro mostri sacri come le altre due italiane o la KTM Superduke.

Fuori dall'Italia in molti hanno curato la loro gamma o hanno introdotto qualche modello, ma senza grosse sparate. Forse la più attiva è la giapponese Honda, con il lancio della nuova CBR1000RR-R, una belva da 217cv che per la casa di Tokyo vale la candidatura al titolo mondiale Superbike, sarà infatti la base per la stagione 2020, sarà proposta anche in versione SP con freni Brembo e sospensioni Ohlins. Spazio anche all'endurona da viaggio con la nuova Africa Twin 1100, una manciata di centimetri cubici in più, un motore più corposo, con la voglia matta, visto il successo di pubblico, di insidiare la leadership del GS.

Suzuki invece gioca la carta amarcord, e per il lancio del nuovo motore 1050 sulla V-Strom decide di rivestire la viaggiatrice di Hamamatsu in stile DR BIG, nello stand già in varie declinazioni. Sarà il pubblico a decidere se questa nuova veste piace, serve continuare a caratterizzare fortemente i modelli, ma le operazioni come queste suscitano sempre amore o dubbi, specialmente se nello stand è esposta l’originale DR BIG con il suo grosso monocilindrico, con linee che ancora oggi avrebbero qualcosa da dire. Vedremo cosa dirà invece il mercato. Ma intanto la sostanza della moto c'è, V-Strom è un grande classico ormai, ma tutto tech e con una dotazione di accessori e ciclistica che la rendono giusta in ogni situazione.

Triumph Bobber TFC

Triumph dal canto suo ha portato l'eccellenza inglese a Eicma, numerose le novità nel miglioramento di gamma, dalla Thruxton in versione RS, con 8 cavalli in più e tutte le diavolerie moderne su una moto di ispirazione, ma solo quella, retrò e la versione TFC della bellissima Bobber, una delle moto che ha sorpreso nelle scorse edizioni, oggi eredita le attenzioni del reparto speciale Triumph Factory Cusatom, con numerosi particolari che la rendono una moto unica, speciale. Ma Triumph ha dato forse il meglio di sé con la nuova Rocket, la terza generazione che in questa versione diventa un concentrato di energia e dinamismo. Eredita forme più dinamiche e moderne, insieme al suo motore tre cilindri da 2458cc, il più grande in produzione. Chiude la ventata moderna la versione 765 della Daytona, anche i motociclisti sportivi hanno di che parlare, con questa tre cilindri da cordoli tutto pepe, che eredita il suo DNA dalla Moto2 per la quale la casa inglese fabbrica i motori.

Non delude le aspettative Husqvarna, che ormai ci ha abituato alle sue forme inusuali del motociclismo d’avanguardia, uno stile particolare, diverso, che se a qualcuno fa storcere il naso, al sottoscritto stuzzica soprattutto nella versione monocilindrica da 700cc. Ma la sorpresa di Husqvarna è la sua concept Norden 910, una endurona dall’estetica delle grandi desertiche, ma con quelle linee tirate ormai conosciute di Husqvarna, una sorpresa che potrebbe attirare molti motociclisti visto che per soddisfarli la casa austro-svedese ha sfoggiato un motore bicilindrico da 910cc, posizionandola in quella cilindrata dove sembra si stia concentrando l’attenzione di molte case.

Husqvarna Norden

In tutto questo ovviamente non ci dimentichiamo di Moto Guzzi, uno degli stand più popolosi per il molto interesse suscitato dalla vicina Aprilia con la RS660, ma anche perché la gamma V85TT continua a interessare un pubblico alla ricerca di una enduro dalle dimensioni più centrate, ben rifinita e con un grande blasone. In generale tutta la gamma Moto Guzzi ha riscosso un buon riscontro, ancora una volta con il suo muro fatto delle tante caselle occupate dalle diverse versioni della V7 e V9 in tanti allestimenti che ancora una volta ne indicano la versatilità, quasi un vestito per ogni occasione.

Lo stand BMW ha fatto naturalmente il pieno, come per Ducati resta uno degli stand più frequentati. La casa bavarese ha portato il nuovo concept R 18/2, la seconda versione della moto basata sul grosso boxer 1800, che ancora una volta idealizza il custom che dall’Europa di inzio secolo viene traghettata ai giorni nostri. L’attenzione però era concentrata sui nuovi modelli stradali, tra cui sicuramente spicca la F900XR, la nuova stradale da turismo che va appunto a popolare il segmento medio, con il motore bicilindrico frontemarcia ormai sdoganato nella produzione BMW, e che in questa versione passa da entry level a promossa viaggiatrice di sostanza. Bicilindrico di 895cc eroga 105cv a 8500 geri, prestazioni una volta erogati da grossi bicilindrici sportivi, oggi sono una buona quota per viaggiare, anche su una BMW dalla ciclistica più semplice con catena al posto del cardano.

BMW F900XR

Chiudiamo con Indian Motorcycles, la casa americana dopo aver sdoganato le sue custom, che nello stand impressionano insieme alla FTR1200 per cura dei particolari e quel mix tra retrò e moderno, decide di lanciare una nuova custom con un look più moderno e corposo, un modo per traghettare gli amanti del custom su forme che non vogliono ripetere all’infinito un design, ma siano la giusta reinterpretazione del custom ai giorni nostri. Ecco quindi la Indian Challenger, il suo nuovo motore da 1769cc eroga 122cv che assicurano un spinta notevole visto la coppia massima di 178 Nm a soli 3800 giri.  Il design del motore è classico ma è un’unità molto moderna, come lo è il resto della moto, che tra frizione assistita, display touch da sette pollici e fari a led, sembra costruita per i motociclisti della smartphone generation.

Tra gli attori principali di questa fiera c'è forse una insospettabile, una casa italiana milanese che senza fare clamore ha portato due grosse novità a questa edizione. Parliamo di Moto Morini che ha intrapreso una nuova strada di design, con linee più marcate e moderne, capace di regalare la sensazione di un retrò futuristico che piace a molti motociclisti. Non ha caso i due nuovi modelli ricalcano due epoche best sellere, la naked che affonda le sue radici nel passato del continente con la Seiemezzo, dotata di un motore bicilindrico parallelo frontemarcia da 650cc, è una naked entry level ma di grande impatto visivo, su quella via stilistica intrapresa anche da Husqvarna. L'altro segmento best seller sono le enduro da viaggio, che oggi giorno riprendono più le linee delle grandi navi del deserto, come la nuova X-Cape, dotata dello stesso motre della Seiemezzo sembra proprio una moto da Dakar disgnata nel futuro. Routa da 19, forcella regolabile, display da 5 pollici e fari full led. La casa milanese fa davvero sul serio.

Moto Morini X-Cape

Ma questa è stata anche la fiera del “moto rivoluzionario”, e in effetti la voce grossa l’ha fatta l’elettrico, anche se di base è silenzioso. Le moto a propulsione green si sono accaparrate molti spazi, in pole position ovviamente c’è Energica, cosa ci si poteva aspettare dalla casa fornitrice delle moto del campionato MotoE? Punta di diamante della produzione elettrica, la casa italiana non ha portato nuovi modelli, ma una nuova power unit più evoluta in grado di portare le moto della casa italiana ad un’autonomia oltre i 400km. Siamo forse al giro di boa per la tecnologia elettrica.

Intanto si affacciano altri player, altri tipi di mobilità, la battaglia vera è tra i mezzi da movimento urbano. Gli italiani la fanno da padrona, per prestazioni, stile e inventiva. Askoll migliora la sua gamma con l’introduzione dell’eS3, scooter che porta le prestazioni a 70km/h, 90km di autonomia e una strumentazione tutta nuova. Ma Askoll lancia anche la nuova generazione di scooter, affina il suo design che da pratico diventa anche più cool, segno che il mercato strizza l’occhio al green.

Energica

Il marchio ME presenta il suo scooter dalle forme davvero originali. Un disegno dal tratto unico, continuo, un guscio che incorpora uno stile urbano giovane, che con la possibilità di effettuare tante personalizzazioni, per colore e allestimento, promette di essere un best seller per i giovani. Nella versione 2.5 lo scooter ha una velocità massima di 45km/h e 80km di autonomia, mentre nella versione 6.0 lo scooter arriva a 80km/h per un’autonomia di 70km.
In arrivo anche lo scooter del nuovo marchio italiano WOW, uno scooter nato per soddisfare tutte le esigenze delle grandi compagnie di sharing o noleggio, ha il tratto italiano nel design, perché pratico e bello possono andare d’accordo. Tante le comodità previste, un vano per ritirare due caschi, prese usb, vano porta smartphone, batterie in un vano esterno che ricalca le classiche valigie da moto, arriverà al pubblico la prossima estate.

E’ stata la fiera della sostanza, se non ci sono state grandi esplosioni, il perfezionamento della gamma di molti produttori fa salire, e non scendere, il numero di moto che mi vorrei mettere in garage. Se sono diminuiti gli "wow", sono aumentati i desideri, è stata la fiera dei mille palcoscenici. In un epoca in cui un segmento da primato assoluto sembra non esserci più, le case si stanno impegnando a riempire di buone moto tutti i segmenti, insomma la fiera di tutti i gusti. Se dovessi scegliere su cosa avrei caricato sul carrello… meglio un tir, da portare a casa scegliere nel settore custom la Bobber di Triumph o la Bobber di Indian Motorcycles, tra le naked non potrei dire di no ad una MV Agusta Brutale 1000 RR, ma anche a due moto fuori dagli schemi come la Husqvarna Svartpilen 701 e la Indian FTR 1200. Tra le sportive bado più alla sostanza e alla novità, Aprilia RS660 e Ducati Panigale V2 sono sicuramente da non perdere, mentre nel settore enduro da viaggio la nuova Honda Africa Twin 1100 insieme alla KTM Adventure sono due opzioni di sostanza. E voi? Quale moto avete scelto in questo paese dei balocchi?

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 Wolf

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