Categoria: Turismo

Ci sono destinazioni che (parlo per me) abbiamo troppe volte bistrattato, ignorato, rimandato. Ed è incredibile come dopo un lungo stop un luogo che già sappiamo essere incantevole lo sia ancora di più visto da dietro un ritrovato manubrio con l’euforia del poter tornare a viaggiare.

Così vi vogliamo raccontare una fuga verso il lago di Garda, che si sarebbe potuta ampliare decisamente anche sui monti se l’italica, pessima, abitudine di non mettere segnali adeguati non ci avesse posti di fronte ad una strada chiusa, costringendoci ad un dietro front davvero irritante. Ma andiamo con ordine, visto che la meta era si il Garda e le sue sponde ma avremmo voluto gustarci un po’ di curve montane, e così stato fino ad un certo punto.  Da Affi ci siamo diretti verso Caprino veronese per stare in quota fino a Novezza e poi puntando a Brentonico….ma….senza preavviso alcuno la strada pochi km dopo il paese di Ferrara di Monte Baldo era sbarrata.

lago di garda

Poche le alternative, se non tornare rabbiosamente sui nostri passi. Peccato però perché le strade percorse fino a quel momento erano piacevoli, curvose e abbastanza ben tenute.  Senza farci scoraggiare troppo e con un buon caffè a riscaldarci visto le temperature non proprio miti, siamo scesi verso il lago passando di nuovo da Caprino Veronese, poi verso Prada e sbarcando sulle sponde nei pressi di Berenzone sul Lago di Garda.

garda

Ecco da qui in poi bordeggiando il lago ci siamo resi bene conto di quanto affermato nelle prime righe. Per troppo tempo abbiamo “dimenticato” la strada costiera lato est del Garda, che offre scorci notevoli, guidando sempre a due passi dall’acqua. Inoltre, visto il tempo di assenza da questi luoghi, ci siamo accorti che la sponda è stata abbellita con piste ciclabili, spiaggette ben tenute e “piccole cogliere”; non saprei come altro definire queste piccole penisole costituite da grandi massi che dalla riva si protendono verso il lago. Complice il giorno infrasettimanale, le previsioni meteo ballerine, le la zona gialla appena iniziata abbiamo trovato strade libere, scorrevoli e davvero piacevoli.

garda

In utile dire che la strada costiera di tecnico ha poco, ma anzi al contrario va affrontata con tutta la calma del mondo, godendosi si l’andare, ma anche prendendosi delle doverose pause per passeggiare per le strette vie di paesini che tutto il mondo ci invidia. Noi abbiamo scelto per il pranzo Malcesine dove in un caratteristico ristorantino si può mangiare decisamente bordo lago tanto da poter toccare l’acqua. Non di soli panini vive il motociclista no? Le vele sul lago dei Kyte-surf ci avvisano che stiamo arrivando a Torbole, e li vicino Riva del Garda, punta più a nord del lago. A questo punto dipende da quanto tempo avete a disposizione perché tutta la zona circostante il Garda merita di essere esplorata in moto; noi decidiamo di proseguire verso il Lago di Ledro percorrendo una facile strada curvosa al punto giusto e panoramica.

 

Il lago di Ledro meriterebbe una sosta più approfondita, soprattutto il punto cultura/museo dedicato alle palafitte, ma noi abbiamo fretta e ci accontentiamo di scattare qualche foto ad una ricostruzione di dimora preistorica. Però vale la pena evidenziare che il sito è stato proclamato Patrimonio dell'Unesco. Il museo delle Palafitte ci cala dentro la vita quotidiana dell'età del bronzo. L'insediamento preistorico scoperto nel 1929 è forse uno dei più grandi e significativi scoperti in Europa.  Se siete curiosi seguite questo link

palafitte lago di idro

La strada resta gradevole fino al lago di Idro con una sosta doverosa alla graziosa cascata d’Ampola, stando bene attenti a non mancarla perché si cela alla fine di un doppio tornate. Il tempo sprecato nelle deviazioni del mattino ci costringe a non puntare verso la val Trompia per dirigerci invece verso l’autostrada nell’illusione di guadagnare tempo nel rientro verso casa. Il traffico della SS 45 ci fa pentire della scelta, ma ormai la decisione è presa.

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Nel rientro autostradale sconfiggiamo la noia discutendo un po’ negli auricolari di questo piccolo grande viaggio. Alla fine della giornata abbiamo percorso poco meno di 500 km quindi il viaggio non è proprio piccolo, ma la sua grandezza sta soprattutto nel significato che ha rivestito per noi, ma ne siamo convinti può significare per molti motociclisti che come noi vogliono togliersi la ruggine di dosso con un giro di puro piacere.

garda

Una nota di merito va alle due moto utilizzate, viaggiatrice purosangue. Stiamo parlando di due BMW, entrambe boxer ed entrambe 1250, la R 1250 GS ADV e la R 1250 RT. Due specialiste nel macinare Km, comode, protettive, dalle ampie capienze di borse e serbatoi. Ci hanno fatto digerire i tanti km della trasferta e molte ore in sella in assoluta scioltezza.  Vi parleremo delle moto (di molto altro) negli articoli specifici dedicati.

Abbagliamento Fagna: Casco Caberg Horus – Giacca Clover GTS-3 – Guanti Clover Raptor – Stivali Stylmartin – Interfono Sena 10c Pro

Abbigliamento Flap: Casco Caberg Horus - Giacca Clover Dakar-2 WP - Pantaloni Clover Scout - Guanti Clover Predator - Stivali Stylmartin Miles - Interfono Sena 10C Pro - Occhiali EMBLEMA

 

 

 

 

 

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