Categoria: Turismo

Vorrei scrivere un paio di pezzi sul turismo un modo un po’ anomalo. Nel senso che non scriverò di un giro completo o di un cosidetto anello, ma come in questo caso (ad esempio) di due passi, relativamente vicini l’un l’altro, che possono diventare parte di un tour giornaliero più lungo o tappa di un viaggio per passi di più giorni.

Dei due citati nel titolo forse il più noto per i motociclisti italiani è il colle del Piccolo San Bernardo, che dalla graziosa la Thuille ci porta in Francia. Anzi a dirla tutta il divertimento inizia un po’ prima della cittadina valdostana perché staccandosi dalla SS 26 di fondovalle nei pressi di Pre-Saint_Didier ci si arrampica subito con un susseguirsi entusiasmante di tornanti che ci portano ai 1450 di La Thuille.

piccolo san bernardo

Da li ai 2.188 metri del passo c’è ancora un po’ da curvare in un crescendo di paesaggi degni di nota. Se poi avete la fortuna come è capitato anche a noi di trovare una giornata con un cielo talmente limpido e azzurro da non sembrare nemmeno vero..beh il gioco è fatto. 

Il versante francese del passo non lesina curve, buon asfalto e panorami che soddisfano e di molto i gusti di un mototurista. Anzi troppo spesso abbiamo relegato il “piccolo” a tappa di rientro da giri lunghi, senza ad apprezzarne a fondo le bellezze paesaggistiche e di guida. Merita davvero di essere gustato in maniera slow e dedicandosi qualche tappa fotografica in più del solito.

Passata poi la Rosiere il percorso diventa ancora decisamente adatto a chi ama una guida tecnica e ricca di passaggi interessanti dal punto di vista del pilota che ama l'alternarsi di tornanti ampi e poi stretti.

Raccordare poi la salita verso il  meno noto (per noi) Cormet de Roselend non è per nulla noioso perché terminata la strada del Piccolo in corrispondenza di Bourg-Saint-Maurice, la deviazione per tornare di nuovo in quota è molto vicina. Dobbiamo confessare che non conoscevamo questo passo, o più stranamente lo avevamo rimosso dai nostri ricordi; quest’ultima ipotesi non è da escludere a priori ci mancherebbe, ma l’eventuale dimenticanza altro non ha fatto che amplificare la sensazione di “scoperta” di una strada nuova. Il tracciato parte stretto, ma poi si apre in un susseguirsi di curve tutte da guidare e paesaggi montani da apprezzare, soprattutto in prossimità dell’omonimo lago di Roselend.

Se tanto guidare mette fame, vale la pena di fermarsi a Beaufort e degustare l’omonimo formaggio. Naturalmente non abbiamo perso l’occasione di soddisfare il palato oltre che la nostra voglia di andare.

 

Moto del Viaggio: Triumph Scrambler 1200 SE – BMW F 900 XR – BMW R 1200 GS Rallye

 

Abbigliamento del viaggio:

Wolf: Giacca Clover Ventouring 3 – Casco MT Helmets – Panataloni PMJ . Scarpe Ixon
Fagna: Giacca Clover Savana 3 – Casco Caberg Horus – Pantaloni PMJ – Scarpe TCX
Flap: Giacca Clover Crossover-4 WP - Casco Caberg Horus – Pantaloni Clover – Stivali TCX

 

Fagna

 

GALLERY

 

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