Naked
Categoria: trafiletti

In questo mondo attuale la nudità non fa più scalpore, il nudo è sdoganato, in TV, nelle pubblicità, nella vita quotidiana.


Non è rimasto più nulla da scoprire crescendo, tette, culi e organi genitali buttati in bella mostra agli occhi di tutti, senza pudore e senza vergogna.

Quella nudità che anche solo qualche decennio fa, sicuramente nel secolo scorso era una piccola conquista, una scoperta.
Insomma il nudo ci piace, ci piaceva forse di più prima, era qualcosa da raggiungere, insomma si è persa un po’ la sorpresa fino a farlo diventare una cosa scontata, normale, meno intrigante e di conseguenza meno eccitante.

Il nudo nelle moto è una riconquista dopo che negli anni ’80 e ’90 le moto sono state rivestite, coperte di abiti intriganti, affascinanti, che spesso servivano anche a nascondere qualcosa sotto al vestito che appariva disordinato; bastava togliere le carene alle sportive di quegli anni per trovare tubi, cavi e scatolotti che sicuramente non rendevano piacevole la nudità.
Un vestito per andare forte, per proteggere alla furia dell’aria, a far sognare gare e avventura. Cupolini, semi carene, carene complete e addirittura integrali, vestiti che abbiamo apprezzato e che abbiamo amato, ma poi siamo pian piano tornati all’essenziale.

La nuda, Naked come si usa dire, la moto fatta di essenza, faro, serbatoio sella, con il motore che diventa anch’esso centro estetico.
Gli stilisti riscoprono le linee e la pulizia tutte le componenti diventano dettagli estetici o comunque non disturbanti.
Moto che diventano più leggere, forse, seguono una logica meno specialistica fino a renderle facili, friendly come si dice abusando di inglesismi, manubri più umani e una ciclistica meno esasperata, salvo grintose eccezioni.

Moto che sanno divertire senza troppo impegno, capaci di non mettere in difficoltà, insomma le moto tuttofare.
Non velocissime in pista, magari nemmeno agili nel fuoristrada impegnativo e meno adatte a viaggi di lunga percorrenza, ma tendenzialmente versatili.

Se si analizzando i dati di vendita le troviamo sempre nei primi posti che significa che non piacciono solo a me.
Ma il mio “piacere” è soprattutto legato alla guida, i cavalli tanti o pochi non importa, le Naked mettono subito a proprio agio nella loro essenza, nella posizione di guida, nell’avere tutto sotto controllo, magari non eccellono in nessuna direzione, ma proprio la loro versatilità diventa la forza.

A partire dalla “vecchia” Honda Hornet, alla iconica Ducati Monster, alla bellissima MV Agusta Brutale, passando attraverso le Suzuki SV, le Kawasaki Z e le Teutoniche con sigla finale R e le più recenti realizzazioni che ogni casa, anche di proprietà Cinese, ha in listino.

Certo un bel vestito elegante o sportivo attira sempre l’occhio, ma la bellezza del nudo a volte piace di più.

Flap Firma

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