Tristemente Famosi
Dalla televisione nell’altra stanza vengo colpito da una notizia a bruciapelo, “strage di motociclisti nel WE”, mi sposto per ascoltare meglio, “72enne si schianta con la sua moto contro un altro veicolo, 42enne perde il controllo della sua potente moto e finisce contro il guard-rail…….” l’elenco continua, nella sua triste cronaca.
Le dinamiche sono ovviamente sconosciute e a volte aleatorie, non hanno importanza, come non ha importanza di chi è la colpa e se il mezzo sia ciclomotore, scooter o moto, quello che rimane sono i corpi sull’asfalto.
La cosa che colpisce è l’enfasi della notizia, la scoperta che in moto si muore, il clamore della notizia come se i WE delle belle stagioni non avessero lo stesso triste tributo alla passione.
Mi viene il sospetto che la voglia, di far notizia e distogliere da altro l’attenzione prevalga, sospetto che l’incidente “stupido” di Belen sia servito a richiamare l’attenzione alle due ruote.
Eppure i guard-rail lo sappiamo che possono uccidere, sappiamo che in moto si cade e che in caso di urto siamo i più esposti, sappiamo anche che molti di noi esagerano e spengono il cervello dentro il casco.
Noi lo sappiamo e forse lo sanno tutti, ma se ne parla per fare notizia, non per informare e prevenire, se ne parla a spot, a volte criminalizzando noi utenti delle due ruote a motore, senza nessun seguito, passando subito all’ultimo amore della Soubrette di turno o alle disavventure di qualche attore d’oltreoceano, cronaca e pettegolezzo che si mischiano in una danza irreale e squallida.
Noi, però, lo conosciamo il rischio, a volte ne siamo stati toccati da vicino e non ci serve un telegiornale a ricordarcelo, vorremmo invece più attenzione alla sicurezza, più prevenzione, più cultura civile.
Nel frattempo possiamo solo spegnere la televisione, accendere il cervello e mettere la massima attenzione ogni volta che allacciamo il casco, per non diventare “famosi” in questo triste modo.
Flap
