Da un po’ mi hanno coinvolto nel fuoristrada, o meglio mi hanno portato a spasso sopportando le mie incapacità e con pazienza mi aspettano e mi lasciano il tempo necessario per percorrere quel sentiero o quel percorso.
Comunque in ogni caso posso fermarmi se sono stanco, posso rallentare, posso tenere il passo che voglio senza che questo penalizzi gli altri fuoristradisti, amici che mi aspettano a parte.
Un mondo dove la fretta e la velocità non sono necessari, insomma si può anche andare piano.
In pista no, è insito nella pista andare forte, andare veloci, più veloci che si può. Certo ognuno ha il suo passo, c’è chi e veloce e chi lo è meno però, seppur in un codice di rispetto se sei lento intralci il traffico, disturbi e magari sei o ti senti pericoloso.
Non sono mai stato nemmeno un pilota veloce, anzi le mie escursioni in pista hanno rivelato la mia indole tranquilla, quindi mi diverto, e di conseguenza mi sento sicuro, su piste lente dove il gap tra i veloci è più limitato, vuoi mettere la differenza di velocità a Franciacorta, Modena, Cremona, Cervesina, Adria rispetto al Mugello o Imola?
Forse è per questo che su quest’ultime non mi sono mai fidato ad infilarmi, forse è per questo che preferisco gli eventi e le presentazioni dove il passo può essere “personale” che turni liberi, si perché in fondo ho paura, più che altro degli altri per cui probabilmente sono un fastidio.
Nel fuoristrada, anche qui non si parla di gare, questo è superato, non c’è un limite minimo, scegli la tua andatura e vai tranquillo senza ansia, se non quella nelle tue capacità, senza l’esigenza di andare per forza forte.
Poi c’è la strada, ma qui vige il buonsenso, che dovrebbe esserci sempre, e il codice della strada, quindi il problema non si pone.
Certo ci sono quelli bravi che vanno più veloce in pista, quelli che vanno più forte in off-road, ma forse la terra da più libertà è più democratica.
Flap
Ph. Massimo Di Trapani