Curva, rettilineo, curva, rettilineo, curva, ti volti e già non vedi più la curva precedente.
Dagli specchi è ormai sparita la strada percorsa anche solo pochi secondi fa. Sei già concentrato sulla prossima curva e sulla strada davanti a te.
Quella percorsa è ormai passato. Quella che alla guida ha meno importanza, ma che nei ricordi significa scorci paesaggi e piacere di guidare che rimangono impressi alcune volte, mentre altre diventa solo strada fatta, percorsa per arrivare da qualche parte, oltre qualcosa, o qualcuno.
Il passato che ci lasciamo alle spalle che diventa sempre più lungo, proprio come la strada percorsa, e a cui fatichiamo a dare un tempo trascorso, sia esso giorni, mesi o anni.
Un viaggio veloce nella vita che scorre e che solo quando ci voltiamo indietro ci accorgiamo di quanta strada nel frattempo abbiamo fatto. Sembra ieri che mettevi per la prima volta una marcia, la prima in su come si usava allora, e lasciavi timoroso quella frizione. Eppure son passati trentotto anni.
La prima moto “Grossa”, per quanto poteva essere allora un 550, e poi il 1000 di un sogno BMW che continua. In un attimo scopri che la tua moto acquistata per i tuoi quarant’anni ha compiuto i suoi diciotto, gli stessi che aveva tua figlia quando avete fatto insieme un viaggio incredibile verso Capo Nord…ma son già passati altri otto anni.
Tieni il tempo a fatica ricordando episodi seguendo l’età delle moto che si sono avvicendate nel box, un calendario mentale in cui posizionare persone care che magari non ci sono più, ma anche ricordi piacevoli che, davvero sembra ieri, hai vissuto.
Tanta strada alle spalle che sfugge sempre di più nella frenesia del viaggio che spesso consideriamo infinito.
Sempre alla ricerca di nuove strade più o meno piacevoli da percorrere che si accumuleranno nel nostro contachilometri della vita, una curva dopo l’altra.
Flap
