Categoria: trafiletti

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Evoluzione dei cc

Se evoluzione si può chiamare.
C’erano una volta i 50cc, gli 80, 125, 250, 350 e poi la Regina 500cc.
Addirittura anche la classe 750 a riempire il nutrito numero delle categorie presenti nel motomondiale.
La storia racconta del passaggio dai motori a quattro tempi alle velocissime due tempi dell’epoca moderna.
Poi via via cominciarono a sparire le più grandi, relegate nell’endurance e poi nelle Sport Production.
Stessa sorte, un po’ alla volta, per le piccole, lasciando alle 125 e 250, seppur fucina di grandi campioni e di grandi soddisfazioni sportive anche per lo sport Italiano, a far da contorno a Lei, sua Maestà la 500cc.

 


La F1 delle due ruote, la massima espressione di sport su due ruote, capace di entusiasmare, grazie anche a grandi campioni, con le sue prestazioni esagerate.
Ma le norme anti inquinamento e la parallela crisi del mercato di questa tipologia di motori hanno portato al passaggio, prima alla MotoGP, e poi alla Moto2 e a breve alla Moto3.

Già i nomi di per se fanno sorridere così come l’incongruenza delle categorie e cilindrate che nulla hanno di storico.
La stessa classe “Regina” nata con una cilindrata, dettata dal mercato, di 1000cc sembrava strana, esagerata e tremendamente costosa, tanto da portare alla decisione di ridurla dopo solo due anni a 800cc per ridurre costi e prestazioni.
Perchè 800 e non 750, che era un bel richiamo al passato, non l'ho mai capito, forse perchè la Honda aveva un 1000 cinque cilindri e meno uno da giusto 800?
Supposizioni e malignità a parte via al cilindrata da litro e un tale Rossi che ne vince il mondiale all'esordio.
Peccato che l’elettronica e la tecnologia abbia portato ad avere costi addirittura superiori e prestazioni comunque esagerate.
Allora che si fa?
Semplice si torna a 1000cc e s’inseriscono le CRT.
Non è nostro compito capire, ma di certo facciamo fatica a comprendere queste scelte.
Io continuo a sostenere che, se proprio si doveva scegliere il quattro tempi, una bella e tradizionale cilindrata di 750cc sarebbe stata l’ottimale.
Ma forse sarebbe stato ancora meglio tenere le “Classiche” cilindrate storiche obbligando il motore a ciclo otto, tanto la tecnologia avrebbe presto portato a livello di prestazioni notevoli anche le ridotte cilindrate, magari meno cavalli, ma anche meno elettronica, regalando così davvero il valore appieno ai Piloti.
Intanto però le gare ricominciano, la SBK sfida e insidia sempre di più i prototipi, mentre i più nostalgici rimpiangono il profumo dell’olio di ricino e quell’urlare dalle espansioni.
Fuori moda, fuori tempo, ma che fascino!

Flap

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