Categoria: trafiletti

"Objects in the mirror are closer than they appear"

"Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano”.
Frase obbligatoria sugli specchietti di auto e moto in diversi paesi, presente, perché mentre la convessità di questi specchi dà loro un utile campo di vista, gli oggetti appaiono più piccoli di quanto sono in realtà, facendoli sembrare più lontani di quanto realmente sono.
Questo accede spesso a chi in auto si trova a dover valutare una moto che si avvicina, le già ridotte dimensioni della sagoma del complesso moto-pilota e le qualità dinamiche del veicolo stesso, spesso ingannano l'automobilista con rischi evidenti di una collisione.
Se a questo aggiungiamo la scarsa cultura di rispetto stradale e la mancanza di attenzione verso gli altri utenti della strada ecco che per noi motociclisti il pericolo cresce.


Senza poi parlare di chi viaggia in auto con gli specchietti ripiegati o rotti, oppure di chi comunque ritiene di essere padrone della strada, incurante di quello che succede alle spalle.
A difesa dell'automobilista va detto che se non ha mai guidato una moto difficilmente riesce a valutare le distanze, difficilmente pensa che una motocicletta possa arrivare alle spalle così velocemente e spesso non considerano nemmeno la possibilità che noi esistiamo, salvo spaventarsi quando il rombo del motore si affianca.
Diverso il comportamento di noi motociclisti quando siamo alla guida di un’auto, automaticamente ci viene da stare a destra per permettere il passaggio dei centauri, l’occhio allo specchietto è costante e sappiamo valutare che quella luce lontana ci può raggiungere in un attimo.
Ometto ogni possibile denuncia e insulto verso chi volontariamente ci taglia la strada spostandosi a sinistra solo per l’invidia di chi non è bloccato dal traffico, in ogni caso spero sempre nella giustizia Divina.
Purtroppo anche rendere obbligatoria la scritta, sugli specchi non servirebbe a molto, ci vorrebbe una maggiore cultura civica che purtroppo in Italia, nonostante i 150 anni di unità diventa sempre più merce rara.
Non rimane, a noi motociclisti, che cercare di sopravvivere con la massima attenzione a chi superiamo, cercare di prevedere, guardando i movimenti all’interno dell’auto che ci precede per intuirne se possibile le intenzioni, insomma provare a pensare come un automobilista.
Evitiamo invece di comportarci noi da padroni della strada sfiorando le colonne di auto e slalomando senza ritegno al minimo ingorgo, il rispetto si ottiene anche con la stessa moneta.
“Loud Pipes Save Lives” aiuta, ma non sempre risolve.
La prudenza è purtroppo l’unico modo per difenderci, sperando che sempre di più un occhio agli specchietti diventi abitudine per tutti.

Flap

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