Il giovane spagnolo rimasto fuori dal team ufficiale Ducati si prende la soddisfazione di dominare il campione del mondo MotoGP Pecco Bagnaia. Oltre Ducati… davvero poco.

La Sprint Race del sabato ha dato qualche chance in più, ma l’arrivo della gara domenicale è stato un assolo tutto Ducati, cinque moto nelle prime cinque posizioni, un arrivo che non evidenzia tanto lo stato di forma del plotone Ducati, ma dello stato in cui versano le altre case.

Più di tutti i due campioni del mondo, Marc Marquez e Fabio Quartararo, inguaiati con moto che sembrano aver perso la via per il podio, o che semplicemente non sono state in grado di tenere il passo con le Ducati, ma forse nemmeno delle KTM e Aprilia. Se il francese corre al suo 100%, Marquez le prova davvero tutte, correndo forse al 120%, con tutta una serie di risvolti pericolosi per lui e per gli avversari.

Gli incidenti che lo vedono protagonista si moltiplicano gara dopo gara, comprendendo quelli che hanno coinvolto altri piloti, ne sa qualcosa Oliveira. Ma le difficoltà e le cadute di sabato sembravano avessero stroncato le velleità di Marquez, almeno così avevamo capito dlle sue dichiarazioni dopo la Sprint Race. La caduta del warm-up di domenica hanno però messo in luce le soliti doti di rivalsa di Marquez, mai arrendevole con l’ennesimo tentativo di spremere di più della sua Honda RC213V, un altro segnale per Honda di quanto sia vicino un divorzio con l’ex campione del mondo.

Divorzio negativo o positivo? Partiamo dalla stagione MotoGP 2020, quando è cominciato il calvario di Marquez e Honda si è trovata a rimediare ad una moto costruita ad personam e inguidabile anche per gente del calibro di Jorge Lorenzo. La Honda oggi non è più competitiva per quale motivo? Snaturata da quella versione mono-pilota non si trova più il bandolo della matassa? O semplicemente non ha tenuto il passo delle Ducati e di altre moto? 

Ducati ha già detto di no a Marquez, così come KTM. Ma Yamaha e Aprilia?

Week end color Borgo Panigale, si parte con la pole di Pecco, ma sia la Sprint Race che la gara della domenica sono state terra di conquista di Jorge Martin. 
Nella Sprint Race lo spagnolo ci ha messo un giro e mezzo per aver ragione di Bagnaia e Miller, poi ha salutato la compagnia e ha lasciato Pecco a sbrigarsela con Miller. 
Nella Gara della domenica invece Pecco è stato molto più coriaceo, ha tamponato la fuga di Martin fino a dieci giri dalla fine quando lo ha passato pensando che fosse cosa fatta. Ma l’illusione è durata solo tre giri prima della replica di Martin, che ha opposto poi strenua resistenza fino all’ultimo assalto di Pecco.

Si ripropone il tema delle tante Ducati competitive, una scelta tattica che ha portato ad una supremazia Ducati in MotoGP, su cui però grava l’ombra dell’effetto boomerang. Solo l’inconsistenza delle altre case non ha permesso loro di approfittare della rissa di risultati tra i diversi piloti Ducati, con un Pecco sempre più impegnato a divincolarsi dai compagni di marca. L’unico verdetto, lo dà l’assegnazione del titolo 2023.

Prossimo appuntamento consecutivo con la MotoGP settimana prossima ad Assen, l'università delle corse.

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