Dal week end del Portogallo flagellato dal maltempo e dagli incidenti ne esce un tonicissimo Fabio Quartararo. Non mancano le critiche a Yamaha, ma vola via imprendibile.
In questo avio di stagione resta davvero difficile estrarre dal mazzo il pilota e la moto giusta per la vittoria, ma alcune pedine paiono essere più giuste di altre. La pista giusta, le condizioni giuste e un pizzico di fortuna, possono cambiare velocemente le quotazioni per il vincitore di turno, una caratteristica che continua a tenere aperto il campionato, dando la possibilità anche ad alcuni “non pervenuti”, come Pecco Bagnaia e Marc Marquez, di tenere saldi i nervi e guardare alla luce in fondo ad un lunghissimo tunnel come la stagione 2022.
YAMAHA IMPRENDIBILE: per Quartararo invece non va
Dal mazzo questa volta esce quel Fabio Quartararo così chiacchierato e così chiacchierone. Non sono mancate infatti le dichiarazioni del pilota francese sulle trattative arenate con Yamaha in virtù dell’ingaggio, che vorrebbe a livello di quello di Marquez, e sullo sviluppo della moto ancora lontano dalla concorrenza, criticata anche in questo dopo GP nonostante i sei secondi inflitti al secondo classificato.
Sul banco degli imputati come sempre il motore, Quartararo alle domande sulle performance della Yamaha che sono sembrate molto buone non ha lesinato un’analisi amara, chiarendo che se non fosse passato subito in testa con la possibilità di fare le sue traiettorie e le sue entrate furibonde in curva, avrebbe subito un’altra gara difficile e frustrante.
Sull’altro versante c’è il battaglione Ducati, perché non si può parlare di un pilota ma di un’entità. Nessuna continuità dai piloti di Borgo Panigale che a turno si palesano a podio, nemmeno da quel portento che “parrebbe” essere Enea Bastianini, capace di alternare vittorie, due, a prestazioni incolore, dando moto all’altro pilota con due vittorie, Quartararo, di guadagnarsi la testa del campionato in virtù proprio di una migliore continuità.
Questa volta i piloti Ducati di punta sono stati Miller e Zarco, il primo poi protagonista di un incidente per eccesso di foga che ha spazzato via Joan Mir, per la felicità forse della stessa Suzuki. Il guadagno di due posizioni di Alex Rins, autore di un pessimo week end, gli ha permesso di piazzarsi saldamente in testa al campionato con Fabio Quartararo.
LA GARA: quel colpo di reni alla francese
Partenza di gara a favore di Joan Mir, tallonato da Zarco e proprio da Quartararo, che nell’arco di tre giri regola entrambe i piloti e si piazza saldamente in testa. Comincia una fuga solitaria che lascia a Mir, Zarco e Miller disputarsi le altre posizioni del podio, che parrebbero a favore delle Ducati, se non fosse che a sette giri dalla fine Miller abbatte Mir e spalanca la porta ad Aleix Espargarò e all’Aprilia, nuovamente a podio. Il finale da tempo a Marc Marquez per disfarsi prima di Pol Espargarò e poi del fratello Alex, e minimizzare i danni di un week end interlocutorio.
MARC E PECCO: non pervenuti, c'è ancora tempo?
Il campione del mondo è stato accreditato diverse volte alla prima fila se non fosse stato per una bandiera gialla a termine qualifiche, ma la verità è che la rovinosa caduta nelle qualifiche e la prestazione non eccelsa della gara, mostrano un Marquez non ancora a suo agio, che sia la moto o la pista.
Gli fa eco Pecco Bagnaia, atteso gara dopo gara a ritrovare feeling con la sua Ducati, siamo ormai alla quinta data ma sembra che prima di lui ci sia arrivato il compagno di squadra Jack Miller, che forse quindi gli cederà il biglietto per l’autobus che porta fuori dalla squadra ufficiale. Sarebbe infatti imbarazzante spiegare a fine stagione perché a cambiare squadra dovrebbe essere il pilota con meno punti, a meno di una questione campanilistica.
Per la classica prova del nove basta attendere la prossima tappa, tra una settimana a Jerez.
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