Seconda vittoria stagionale per Enea Bastianini, il giovane ducatista applica la tattica messa in atto in Qatar e si porta nuovamente in testa al campionato MotoGP. Ma quel Marquez… che paura!
Nella nebbia inizia a vedersi un po’ di luce, un po’ di chiarezza, per la maggior parte della gara abbiamo rischiato di avere il quarto vincitore diverso in quattro gare, una situazione ideale per i favoriti al titolo che per ora si trovano in difficoltà, come Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia e quell’osso duro di Marc Marquez, che anche oggi ha messo in chiaro la pasta di cui è fatto. Se qualcuno avesse infatti avuto il dubbio sullo stato di forma del plurititolato spagnolo dopo tante assenze e infortuni, ha avuto tutte le risposte sulla pista delle Americhe, una constatazione che deve giustamente intimorire tutti questi giovanastri pronti a prendere le redini del branco.
ENEA PRIMO IN CAMPIONATO: ma Marquez non abbastanza lontano
Enea Bastianini nn è uno sparo nel buio, non è un fuoco di paglia, e se qualcuno ne conosce un’altra se la appunti. Con un finale del 2021 già in stato di grazia, Enea ha messo in pista le doti di un campione, velocità, intelligenza, pazienza. Ha tessuto il destino di questa gara senza strafare e decidendo al momento opportuno di rompere gli indugi, non prima di avere il margine per finire la gara in crescita, ma solo dal momento in cui la pressione degli inseguitori è diventata troppa. Due vittorie in quattro gare, il migliore, ma i pochi punti rimediati nelle altre due non sortiscono un effetto “dominio”.
Il problema principale resta Marc Marquez, autore oggi di un recupero furibondo, bloccato in partenza e finito diciottesimo ha divorato piloti uno dopo l’altro mettendo a segno diversi giri veloci, tutti segnali che fanno prevedere che ci sarà nella battaglia per il titolo, complice anche l’incertezza di trovare un pilota che davvero si stacchi dagli altri e il campionato abbastanza lungo da annegare qualche zero in classifica senza troppi problemi, specialmente ora che la confidenza con la Honda è ritrovata.
LA GARA: Enea il tattico, Marc la furia
Gara che parte all’insegna di Jack Miller, che si piazza davanti e tira un trenino formato da Martin e Bastianini. Tutto sembra filare liscio per il plotone Ducati fino quando alle loro spalle si presenta Alex Rins, che spinge Bastianini a rompere gli indugi e a passare prima Martin e poi, dopo aver messo a segno il giro più veloce della gara, Miller a 5 giri dalla fine. Nel frattempo in pista Marquez fa il diavolo per rientrare da una diciottesima posizione, entrando duro anche sul compagno di squadra, sembra quasi poter arrivare sui primi, ma un Quartararo coriaceo lo argina e non va oltre la sesta posizione. Nel finale la Suzuki di Rins completa l’opera rubando il secondo gradino del podio a Jack Miller.
Ancora in sofferenza Pecco Bagnaia, continua a faticare l’italiano che oggi per qualche giro ha fatto credere di avere il passo per prendere i primi. Pensando ai soli due punti di vantaggio di un Marquez che ha due zeri in classifica, si comprende la difficoltà di questo pilota candidato al titolo.
SUZUKI ALLA PARI: adesso i cavalli ci sono
Molto bene invece le Suzuki, con lo step di motore presentato quest’anno, oltre alla proverbiale ciclistica made in Hamamatsu, possono finalmente contare sui cavalli necessari per non dover soffrire nemmeno il motore Ducati, una carta che se ben giocata, con la regolarità dei piloti Suzuki, si traduce in un secondo posto in campionato.
Yamaha e Quartararo ancora in difficoltà, il francese rema con fatica lontano dal podio e trova un guizzo di orgoglio solo quando viene passato da Marquez. Gara inconsistente anche per Aprilia, attesa alla conferma dopo l’Argentina, ma notoriamente in difficoltà su questa pista. Unica anomalia, buona o brutta, è Vinales davanti al compagno Espargarò.
Prossimo appuntamento in Portogallo tra due settimane, nuovamente in concomitanza con la Superbike.
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