Duro, coriaceo, insaziabile, scaltro, Marc Marquez vince di forza questo MotoGP di Misano, battendo all’ultimo giro la resistenza di un Fabio Quartararo che si dimostra sempre più il futuro di questa MotoGP, paladino della Yamaha e di tutti quelli che vorrebbero l’interruzione di un dominio che sembra sempre più lontano dal tramontare. Week end appannato per le Ducati, Valentino Rossi ad un passo dal podio.
Difficile non avere simpatia per il giovane francese che per 22 giri ha tenuto a bada il cannibale delle vittorie, questa volta è stato Marc Marquez a far fare tutta la gara a Quartararo, per poi aggredirlo solo nel finale, cosa che a parti invertite a Silverstone gli aveva causato non poco fastidio nei confronti di Alex Rins. Forse ci hanno sperato in tanti che Quartararo avesse i numeri e la cattiveria per contrastare Marc fino all’ultima curva, e in effetti ha dimostrato di averli, ma quello che è mancato è quel pizzico di esperienza e malizia che dopo più di metà stagione in MotoGP non si può aver già maturato. E’ stato così che Marquez ha portato a casa questa gara, la prima dopo una doppia sconfitta che, viste le dichiarazioni stizzite, avevano rovinato e incrinato il suo sorriso così gioviale.
Senza nasconderlo erano ormai molti tra esperti, tifosi e appassionati ad attendere che arrivasse il momento, troppe le gare dove il giovane francese si era affacciato alle prime posizioni, alla prima fila, o alla pole, per poi sparire dopo poche tornate, ma questa volta c’erano tutti gli ingredienti giusti.
LA GARA
Scattati dalla prima fila a fionda, il terzetto perfetto si è subito formato là davanti, ma con in testa Maverick Vinales, uno che per la maggior padronanza delle emozioni era accreditato per la vittoria più del francese. Questo MotoGP di Misano si sapeva era un buon terreno di caccia per le Yamaha, veloci nei test e veloci per tutto il week end, ma subito dietro questo duo si è messo in caccia Marc Marquez. Alle loro spalle più attardati un gruppetto dove il vero elemento anomalo era Pol Espargaro con la KTM, capace di tenere a bada gente del calibro di Valentino Rossi, Andrea Dovizioso e Alex Rins.
Davanti però Maverick Vinales non ne ha abbastanza, e Quartararo dopo solo due giri gli dà il ben servito. Marquez non vuole perdere il filo del discorso, un discorso di vittoria, e si porta anche lui davanti a Maverick. Qui la gara ha ormai già preso la sua conformazione, il gruppetto è ormai staccato, Maverick si attarda e i due contendenti si danno il tormento. La maggior velocità di Quartararo nei curvoni veloci compensa le ripartenze più rapide della Honda di Marquez, una fuga che si immaginava potesse durare solo qualche giro, si è protratta fino alla fine.
VINCE L'ESPERIENZA
Solo nell’ultimo giro un eterno inseguimento si trasforma nell’atto finale. Marc prova il sorpasso sul rettilineo e Quartararo risponde. Poi arriva l’astuzia, l’esperienza di Marc, che passa Quartararo prima della parte veloce con una staccata “alla Marquez”, capace di mettere metri in una semplice frenata. Ma Quartararo arrivato nella parte veloce è più rapido, si fa sotto una prima volta ma non c’è spazio, poi arrivati alla curva 14 potrebbe infilarsi tanto è più rapido, e qui il capolavoro di Marquez, che resta cucito alla corda frenando così tanto da rischiare di farsi tamponare, Quartararo si scompone, sbaglia, e la gara è finita.
Sono gare dove la battaglia per il primo posto oscurano tutto quanto accade alle spalle, le emozioni che verrebbero annullate se l’inseguimento non si concretizzasse con un ultimo giro spettacolare, fanno quasi dimenticare di una prestazione grigia di Ducati, attesa come protagonista di un campionato, e ora nemmeno nella gara di casa, o di una KTM capace di tenere a bada moto molto più avanti nello sviluppo, o di un Valentino Rossi capace di una buona gara, ma senza quell’exploit che tutti vorrebbero da lui.
NASCE UN CAMPIONE?
Di sicuro molti saranno gli interrogativi su questo giovane Quartararo e sulle intenzioni in casa Yamaha. Il promettente francese è quello che dei quattro piloti Yamaha ha la moto peggiore, quella meno evoluta, e ora in molti si chiedono se Yamaha, avendo già bloccato le due moto ufficiali per il 2020, non debba fare una scelta coraggiosa, una scelta emozionale, una scelta poco giapponese. Il concetto di “ufficiale” sembra che in Giappone non comprendano sia diverso da quello di “marchio”, se vinci con le carene Monster o con quelle Petronas poco importa, vince Yamaha. In Giappone lo sanno? Davvero vogliono attendere il 2021?
Intanto in Ducati hanno tanto da rivedere, una gara grigia, con Petrucci che dal rinnovo di contratto è precipitato nella parte sbagliata della classifica, tanto da fare quasi peggio di Michele Pirro, wild card di lusso di questa MotoGP di Misano. E’ questo il modo con cui quello che era uno squadrone d’assalto si presenterà al via nel 2020?
Ora la domanda che tutti si fanno potrebbe essere: è arrivato l’anti Marquez? Troppo presto per dirlo, ma di sicuro un protagonista, un altro che Marquez dovrà digerire, al pilota spagnolo non piace perdere, come a tutti i campioni, ma questa alternanza degli ultimi GP lo sta disturbando non poco, gli rovina la media, il buonumore, il sorriso. Se iniziasse fin dalle prime gare del 2020 non sarebbe così agevole e sicuro vincere il campionato, abbattute alcune certezze, vedremmo il vero carattere di questo campione.
Prossimo appuntamento sempre con la MotoGP ad Aragon.
Wolf
Servizio fotografico di Marco Lanfranchi
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