Categoria: Sport

 

 

Quinto film del regista Mark Neale sul mondo della MotoGP, seguendo le carriere e le storie di sei piloti osannati dal pubblico, vittoriosi ma anche sfortunati. La voce profonda e appassionata di Brad Pitt si mischia al sound dei motori e delle grida dei tifosi. Un mix di emozioni tra le più alte vette della vittoria e dell'euforia, fino a quelle più meste per la scomparsa di una promessa, di un ragazzo che ha colpito il cuore del mondo.

 


Si perchè se si pensa che Marco Simoncelli è rimasto nel cuore solo degli italiani si sbaglia, il Sic non il suo fare scanzonato, la sua capigliatura assurda e la sua guida particolare, aveva colpito l'immaginario di tutto il mondo. Forse gli spagnoli non lo hanno amato come noi, forse quell'ennesimo campionato sfumato per lo sfortunato Dani Pedrosa non lo hanno messo in cima ai simpatici nella penisola iberica, ma la sua icona non smette di affascinare, e non soltanto per il campione incompiuto, ma per l'uomo, il ragazzo, il campione della porta accanto come viene chiamato nel film.

 



Film documentario lungo e articolato, che si srotola dalla stagione 2010 fino alla 2013, con un focus particolare sulla prima stagione che ha visto vittorioso Marc Marquez, la 2013. In mezzo, un capitolo tutto dedicato al pilota di Coriano, dalla sua giovinezza, alle stagioni in MotoGP tra incidenti, litigi e i primi podi che segnavano l'inizio di quella che poteva essere una grande carriera in MotoGP, e infine la brusca realtà di una vita spezzata sull'asfalto.

Intorno a questi due capitoli principali le immagini racconto lo svolgimento delle vicende e delle storie di sei piloti, Rossi, Lorenzo, Stoner, Pedrosa, Marquez e Simoncelli, andando fino alle radici giovanili, famigliari e territoriali dei piloti. Non sono mancate le immagini di Corriano e di Tavullia e della loro gente, così come delle terre di Spagna che hanno visto i natali di Lorenzo, Pedrosa e Marquez.

 



Pellicola che non maschera i sentimenti di nessuno, mentre piange il destino di Simoncelli non dimentica la sfortuna di Pedrosa, che per quanto in molti possano pensare non sia mai stato in grado di vincere il campionato, la storia dice che è stata la sfortuna la sua principale avversaria in pista. Non si fa mistero nemmeno dei sentimenti di Stoner verso Rossi, che non usa mezzi termini nel commentare quelle scuse mal gradite nel box di Jerez dopo la caduta innescata da Rossi sulla Ducati, ne si fa problemi a dire che si è goduto quelle due stagioni di difficoltà di Rossi.

Film lungo, forse un po' troppo, ma che gli appassionati di moto o dei personaggi gradiranno molto, ottima anche la scelta di mettere sottotitoli invece di sostituire la voce profonda e narrativa di Brad Pitt.

 



Non è mancato un intelligente cameo finale in casa Dainese e Alpinestars, un po di pubblicità sulla nascita e lo sviluppo dell'airbag che si appresta a diventare la nuova frontiera della sicurezza in moto, dopo che sulle piste ha dimostrato tutto il suo valore.

Per chi l'ha perso al cinema, sarà presto in DVD e Blueray.

Wolf

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