Il mercato Superbike è in grande fermento, Kawasaki, Yamaha, Ducati e BMW rimescolano la griglia, ma chi davvero avrà fatto l’affarone? 

Mentre la MotoGP si interroga sul futuro di Marc Marquez a tempo perso, visto che basterebbe una sfera di cristallo, in Superbike si gioca al gioco della sedia, tutti corrono in tondo, ma chi resterà in piedi alla fine del girotondo?

Qualcuno sostiene che l’affarone lo ha fatto la BMW portandosi a casa l’ex campione del mondo Toprak Ragzatlioglu, re dello stoppie e della staccatona selvaggia, la domanda però è se Toprak ha fatto fatto un buon affare, visto il debutto ben al di sotto delle aspettative della nuova pompatissima M1000RR. Tutto ha origine da un test Yamaha MotoGP al di sotto delle aspettative di Toprak, ma è possibile che BMW abbia promesso qualcosa al turco a riguardo?

A seguito di questo passaggio arriva l’altro grande cambio, Yamaha cerca una prima guida di grande livello, Jonathan Rea è deluso dallo sviluppo della Ninja e dalla decisione di Kawasaki di accumulare concessioni invece di sfruttarle subito, così cadono anche i matrimoni di successo. Quello con Kawasaki è valso ben sei titoli, ingaggi importanti, ma… si salta una moto in blu che a dire il vero non ha molto più sviluppo della Ninja, come può fare la differenza con Ducati? Soldi? Un giretto in MotoGP prima di chiudere la carriera? Chissà!

A prendere il posto di Jonathan Rea in Kawasaki non scelgono qualche veterano esperto, nessun rimpiazzo dalla MotoGP, nessun Petrucci, ma il giovane Axel Bassani. Alla ricerca di una Ducati ufficiale e non trovandola, si cambia casacca ed entrambi giocano al tavolo dei dati questa partita. 

Annuncio del week end a Magny-Cours il termine della corsa di Michael Ruben Rinaldi sulla Ducati ufficiale, al suo posto arriverà dalla Supersport Nicolò Bulega, che avrà modo di battagliare dallo stesso box con l’attuale numero uno.

I due appiedati per ora sono appunto Michael Ruben Rinaldi e Scott Redding. Trattative in corso per entrambi i piloti, Rinaldi dice di essere molto vicino all’accordo, ma… c’è chi entra e quindi c’è chi esce.