Dopo le polemiche del week end di gara Superbike a Imola, con la sottrazione di giri a Ducati, e l’aumento di quelli Kawasaki. Ma la casa di Akashi decide di non usarli.
C’è un po’ di maretta in casa Kawasaki, lo stesso Jonathan Rea dichiara apertamente “non capisco la strategia di Kawasaki”, e vola il moto mercato, che si immagina il sei volte campione del mondo in partenza per quella Yamaha rimasta orfano dell’ex campione del mondo Toprak Ragzatlioglu, e in cerca di una prima guida di grande livello.
Il tutto perché Kawasaki ha deciso di non utilizzare i 500 giri concessi nelle ultime due revisioni da parte della Superbike commission, giri che sarebbero dovuti servire a rimpinguare il motore di Akashi di quei 1400 giri decurtati a inizio 2018, che costrinse Kawasaki a rivedere completamente il suo motore capace allora di regimi vicini a quelli della Panigale. Altri interventi a diminuzione furono poi fatti man mano che le vittorie di Johnny si susseguirono.
Non incassando i 500 giri concessi, Kawasaki punta ad avere maggiori concessioni da parte della Superbike per rivedere parti più importanti della moto, scelta però che mette in seria difficoltà Jonathan Rea, che se dovesse però accedere al gradino più alto del podio, metterebbe a rischio l’arrivo di queste concessioni. Un gioco di strategia pericoloso, se dovesse scontentare Rea.