Erano proseguite dopo la gara di Misano le polemiche per la manovra al limite di Bastianini su Bagnaia, ma a distanza di qualche giorno il verdetto viene ribaltato.
Nell'epoca del grande fratello dove tutto viene filmato e non c'è modo di sfuggire alla prova registrata, è quasi liberatorio sapere che una registrazione non è sufficiente alla prova di colpevolezza, così almeno è andata per Enea Bastianini dopo il GP di Misano.
All'ultimo giro della gara di casa, le Ducati di Enea Bastianini erano davvero vicine, e mentre il grande pubblico si domandava se ci fossero o meno ordini di scuderia, Enea provava ad affondare il colpo, ma in modo troppo brusco, una staccata al limite dietro a Pecco che aveva fatto scomporre il davanti della sua GP21, con il rischio di scivolare addosso a Pecco e combinare il pasticcio dell'anno.
A fine gara erano tuonate dal box Ducati le prime condanne, comprese quelle dell'AD Claudio Domenicali che aveva bollato l'episodio dicendo che non gli era piaciuto, e che i piloti dovrebbero pensare prima di tutto all'interesse dell'azienda per cui corrono.
Ma tempo di raccogliere le prove, e il verdetto viene ribaltato, Bastianini non ha commesso imprudenze rilevanti. Le immagini hanno il difetto di essere 2D, quindi la sensazione di schiacciamento delle distanze hanno fatto apparire Bastianini davvero vicino. I dati di telemetria hanno però provato che Enea era sufficientemente lontano da non costituire pericolo, ricevendo, a suo dire, le scuse del box Ducati.
Diatriba chiusa? Ci sono ancora sei gare per capirlo.