Fa ancora rumore la caduta di Toprak Ragzatlioglu in Gara2 ad Aseen causato dal falloso compagno di marca Garrett Gerloff, e qualcuno si fa domande anche sulle colpe di Toprak.
Le colpe di Toprak sono per lo più indirette, le colpe del giovane turco stanno proprio nella parola "giovane". I piloti della Superbike, come i giovani della MotoGP, tendono ad essere duri, irruenti, al limite della follia di tanto in tanto, quando la testa e la prospettiva di un lunga gara, o di un campionato, dovrebbero avere la meglio sull'istanto e la vena chiusa.
E' quanto ha anche chiosato il sei volte campione del mondo Jonathan Rea nel parco chiuso di Gara2:
"ci sono i soliti piloti che non sanno aspettare, non capiscono che la gara è lunga"
Una lezione che Jonathan ha imparato maturando, che oggi gli permette di dosare consapevolmente la sua aggressività, mai arrendevole con chi vuol fare a sportellate, ma mai così stupido da buttare via una gara e molti punti. Dopotutto Johnny in gioventù, soprattutto quando era in sella alla Honda, è stato più volte ripreso per i suoi modi troppo aggressivi, ne sa qualcosa Noriyuchi Haga che nel 2009 si giocava il mondiale e per un corpo a corpo col nord irlandese ha perso la corsa al titolo.
La questione è che qui ci sono due talentuosi e velocissimi piloti, appena riconfermati da Yamaha, che in pista farebbero qualsiasi cosa, fin troppo per l'appunto, per mettere le mani su una vittoria e sulla benedizione di Yamaha. Gerloff fa l'agnellino, si scusa col compagno Toprak e con Yamaha, ma come ogni pilota non ammetterebbe mai che la cosa giusta sarebbe stato cedere il passo:
"Ho sentito il contatto alla prima curva, ma non mi sono reso conto che fosse Toprak finché non mi sono guardato indietro, mi dispiace per lui"
Dal canto suo Toprak è bene che impari, contro un macina da punti come Rea, bisogna correre non solo più veloci, ma anche in maniera più intelligente.