Per Suzuki non è più tempo di giocare, non è più tempo per diventare grandi, la GSX-RR è una moto da titolo mondiale, lo dice anche il suo alfiere Joan Mir.
E' vero che le dichiarazioni del giovane spagnolo lasciano un po' a desiderare, non sono state accolte con molto entusiasmo quelle rivolte a Maverick Vinales, reo di non aver previsto il problema che da lì a poco lo avrebbe lanciato a 200kn/h contro le barriere, ma sicuramente Joan ha grinta e talento.
Però il parere autorevole è anche quello di Valentino Rossi, che la moto dei deu piloti spagnoli le ha viste da vicino, e troppo spesso da dietro ultimamente. Le moto di Hamamatsu sono accreditate ormai da molto per avere uno dei telai più maneggevoli del lotto, capace di disegnare traiettorie difficili per moto ostiche come Ducati e Honda, e invidiabili per una moto come Yamaha che una volta era la regina della maneggevolezza e del grip.
Rossi individua proprio nella capacità della Suzuki di scaricare a terra quei cavalli, che oggi dice non essere più in difetto rispetto ai concorrenti, o per lo meno rispetto a quelli di Yamaha, sempre più in difficoltà. Yamaha da questo punto non fa buona figura, ora che semra essere meglio solo di Aprilia dopo l'acuto KTM. Intanto in Suzuki possono guardare con fiducia alla possibilità di puntare al titolo, se sapranno essere più continui, o se sapranno ingaggiare un pilota da titolo mondiale.
Michele Rubin (Wolf)