Nello sbocciare della primavera, lo scorso maggio, abbiamo iniziato a testare il navigatore GPS Garmin Zumo XT2 (clicca qui).

Abbiamo poi pensato di ampliare questo primo contatto con un long test vero e proprio, tanto che al momento della stesura di questo articolo (gennaio 2024) lo Zumo XT2 è ancora montato sulle nostre moto. 



Anche se superfluo ricordare l’eterna diatriba tra i sostenitori dei navigatori GPS e i fans dello “smartphone” usato come navigatore, siamo sicuri che la discussione rimane aperta e si infervorerà ancora una volta quando i nostri lettori faranno scorrere queste righe. Senza entrare (di nuovo) nel merito della discussione la comodità del cellulare usato come navigatore non si discute, soprattutto in città o per i brevi tragitti, ma da viaggiatori incalliti restiamo convinti che le performance che un navigatore satellitare GPS può offrire sono di un livello superiore soprattutto scorrendo la scheda tecnica (prima) e provando (poi) a lungo sul campo questo Garmin Zumo XT2.



Partiamo dalla “scorza” dell’XT2 che come il suo predecessore XT è davvero dura tanto da aver acquisito una certificazione di tipo militare che ne attesta la resistenza alle caduta da poco più di un metro (in pratica il ponte di comando delle nostre moto), resistenza all’umidità, alla pioggia, alla polvere, alla sabbia oltre che alle basse e alte temperature. Non dimentichiamoci cha d’estate viaggiando in pieno sole i nostri devices sono sottoposti a temperature davvero estreme (per loro) e ci è già capitato che lo smartphone di turno indipendentemente dalla marca “andasse   in palla” per il troppo caldo rischiando danni all’hardware. Lo Zumo Xt2 da scheda tecnica resiste a 55° di temperatura esterna…non pochi.



Anche se apparentemente sembra identico al XT1 lo Zumo XT2 porta con se molte novità, tra cui lo schermo più ampio che passa da 5.5” a 6” oltre a nuovi importati upgrade di software.  Parlando di schermo abbiamo constatato la sua perfetta leggibilità in qualsiasi condizione di luce, anche con sole pieno alle spalle del pilota che “spara” direttamente sullo schermo. Questo grazie al display definito “transriflettivo” ovvero che riflette la luce ambientale.  

Schermo ovviamente touch facilmente gestibile anche con i guanti e con schermate abbastanza intuitive, anche se, come per tutti i Garmin, hanno bisogno di un minimo di utilizzo per diventare davvero automatiche.

I contenuti sono ampliati e molteplici. Certo la cosa più semplice è usarlo come navigatore dal punto A al punto B, ma ci sono poi tutta una serie di possibilità decisamente più attraenti. Intanto il fatto che si può pianificare il percorso direttamente sul navigatore (e non solo seduto al pc) toccando sullo schermo i vari punti nei quali voglio passare. Ma questo, più o meno, vuole dire conoscere la zona dove ci si trova, anche se a noi piace improvvisare parecchio.
Se invece si è in zone poco conosciute, come è capitato a noi nella zona del Vercos in Francia, ci viene in aiuto la funzione “Michelin” come la chiamo io, ovvero sono disponibili sul device due database uno con i percorsi panoramici (i tratti verdi sulle tradizionali mappe cartacee Michelin) e uno con i punti di interesse della “Guida verde” del colosso francese. Basta quindi fermarsi un attimo, interrogare il navigatore… et voilà strade panoramiche e curvose e punti di interesse con tanto di piccolo commento.
Dici poco? Nel suddetto viaggio nel Vercos abbiamo scoperto scorci davvero suggestivi facendo percorsi che probabilmente senza “aiuto” avremmo saltato. 



Altra opzione; si può chiedere allo Zumo di portarci da A a B ma selezionando le strade più belle e curvose da percorrere in moto, con 4 livelli tra cui scegliere. Il database è così vasto che le probabilità di infilarsi in qualche strada sgarruppata (soprattutto nelle zone collinari della Lombardia) non è da escludere, ma per il resto anche questa opzione può dare un ulteriore spunto di divertimento per i motociclisti più avventurosi da un lato, ma più pigri dall’altro che non hanno tempo/voglia di pianificare prima il percorso. La scelta dei percorsi proposti dal navigatore attinge dal “bacino” delle strade preferite dei motociclisti della community, senza poi dimenticare il database di trip advisor.



Non abbiamo potuto sperimentare la funzione “Group Riding”, ma ci sembra molto interessante, sia a livello “business” (pensiamo ai tour leader di gruppi organizzati) ma anche a livello di appassionati (es. motoclub). Con la funzione “Group riding” si può sempre sapere dove sono gli altri componenti del gruppo. La funzione può essere attiva sia via web, oppure se per esempio stiamo viaggiando senza copertura dati, tramite l’applicazione di una particolare antenna after market.  Possiamo intuire che molti di voi possano considerare questa funzione inutile ma vi assicuriamo, che per un tour leader che si porta dietro un gruppo di moto, magari per lavoro può essere molto utile sapere sempre dove si trova ogni singolo partecipante al tour. 
Garmin introduce una nuova a definitiva APP (nel senso di unica) che si chiama Tread che amplia, amplifica tute le funzioni già incluse nello ZUMO XT2. 



Insomma tutte le funzioni disponibili e la grande facilità di utilizzo fanno sì che il Garmin Zumo XT2 possa essere usato dagli amati del mototurismo su strada, ma anche (anche se non sarà mai al sua funzione principale) da chi vuole seguire, noi ne siamo testimoni, tracce in fuoristrada; si perché anche se è superfluo dirlo, con questo apparecchio è possibile caricare e seguire una qualsiasi traccia GPX, su asfalto, su terra o perché no nel deserto. 
Il Garmin Zumo XT2 a questo punto vi dà la rotta da seguire, precisa e lineare per non perdersi mai se non volendolo.

Nella confezione è compresa, oltre a tutta la cavetteria, anche la staffa con attacco RAM per il manubrio della moto.

Il prezzo? Beh 599,00 euro. Poco o tanto dipende dall’uso che ne fai e quanto lo sfrutti. Se analizziamo i contenuti tecnologici ne vale veramente la pensa. Come dici? Con uno smartphone cinese spendi meno…? Sicuramente, ma con tutti i “se” e i “ma” del caso.

L’ho detto nel famoso articolo del primo contatto (link qui) siamo stati forse tra i primi a montare un GPS dedicato su una moto, e continuiamo a verificare i pregi di un apparato elettronico dedicato alla navigazione.

Se poi siete possessori di BMW con predisposizione per il navigatore dedicato...a breve vi daremo una dritta per montarlo anche li.

Tutta la gamma e le informazioni tecniche sul sito GARMIN 

I PRODOTTI GARMIN DA NOI PROVATI 

Grazie a Cristina Pertile per alcune foto (Le più belle)

GALLERY