BMW R1250RT
Categoria: Le nostre prove

Non è la prima volta che provo una RT. E non è un segreto che è una moto che mi ha fatto innamorare fin dal primo metro percorso insieme. E non parlo di estetica, no, quella è talmente particolari che non ammette vie di mezzo, o ti piace oppure non ti volti nemmeno a guardarla passare.

Intendo piuttosto il fatto che sia una Tourer con davvero pochissime rivali in termini comfort, prestazioni e facilità di guida. E non c’è bisogno di “urlare” allo scandalo quando si parla di agilità rispetto alla sua mole apparente. Attenzione ai termini. “Apparente” non è scritto a caso , perché se è innegabile che il peso in ordine di marcia parta da 270 kg circa, se è innegabile che le forme siano generose, è altrettanto innegabile sia una moto talmente bene bilanciata e concepita che lascia increduli da quanto sia facile da guidare.

BMW R1520RT

Increduli e stupiti. Tanto che viene da chiedersi se una gran fetta di utenti “GS” (giusto per restare nella stessa famiglia tedesca) siano mai saliti in sella alla RT, ne abbiano mai saggiato le doti da tourer, se abbiano mai pensato che, forse, per viaggiare, ma anche per la vita di tutti i giorni non sia meglio una RT. Intendiamoci sono perfettamente consapevole che una moto si sceglie di pancia e quello che può far letteralmente “sbiellare” me, a te proprio va indigesto, ma il dubbio rimane. E’ chiaro, naturale, lampante che la BMW GS sia ormai da anni il riferimento anche, per chi ama macinare km e viaggiare verso orizzonti lontani.  Ma quando Sali a bordo della R 1250 RT di rendi conto che il livello “Tourer” della super carenata è un altro pianeta.

BMW 1250 Rt

BMW ha concepito ogni singolo particolare di questa moto per far si che i viaggi siano meno stancanti, la protezione aerodinamica e agli agenti atmosferici sia di assoluto riferimento e il comfort di marcia sia indiscutibile. La posizione in sella è tra le più comode che abbia mai provato, col il manubrio “basso” (se confrontato con le crossover naturalmente) e le pedane poste in posizione ideale, naturale, in modo che ne le braccia, ne le gambe si affatichino troppo in fretta sulle lunghe percorrenze. E a proposito di queste la capacità del serbatoio di 25 litri unita a consumi davvero parchi permettono autonomie stellari tanto che un eventuale passeggero dovrà prendervi a mazzate sul casco per farvi fermare. Ricordo durante il test della sorella 1200 un'unica tirata senza soste da Bourg-en-Bresse  a Milano (400 km circa) ad andature non proprio educate e all’ arrivo non si era ancora accesa la spia della riserva.  E confrontandola con la 1200, questa “milleduecinquanta” esteticamente è identica, ma il nuovo motore Boxer Shif-Cam che abbiamo già avuto modo di assaggiare nel test della RS (click qui), questa viaggiatrice extralusso diventa ancora più godibile, divertente ed entusiasmante.

BMW R1250 Rt

E non parlo solo di autostrada; in primis perché non sono un amante del “casello-casello”, ma quando questo diventa inevitabile non esagero se dico che si viaggia  come in auto, anzi  la protezione aerodinamica è talmente alta che puoi ottenere due risultati: farti stracciare la patente perché non hai la sensazione di quanto stai andando forte e non bagnarti anche senza equipaggiamento impermeabile. Su tutto il parabrezza e via….sento già le critiche “si bravo e se diluvia”. Beh è pur sempre una moto, serve vestirsi bene, ma nel corso del test, in un trasferimento lavorativo e pioggia leggera ma sostenuta sono arrivato alla meta senza troppa ansia da “tuta antipioggia”. Ma lasciamo stare (in tutti i sensi) l’autostrada, parliamo di come la “bestia” affronta il misto. Dannatamente bene! Ed è qui la prima fase dell’incredulità. Quando ci sali in sella, complice anche il mostruoso parabrezza, unito alla carena anteriore ti sembra di non poterla nemmeno levare dal cavalletto. E pochi minuti dopo ti trovi a danzare tra le curve con una facilità disarmante, tanto che stare a ruota (o davanti) a qualche compagno di  viaggio con una crossover e tutt’altro che difficile. Inoltre il cambio “quickshift” altro non fa che aumentare l’esaltazione di guida, soprattutto se , come nel nostro esemplare in prova, c’è la presenza di un bel marmittone Akrapovic, omologato, educato certo ma dalla voce tanto rauca che ti vien voglia di ribaltare la manetta del gas solo per provocarti un po’ si sano “autoerotismo” da padiglione auricolare.

La cambiata veloce da il meglio di se sopra i 3.500/4000 giri, sotto è meglio usare la frizione, il cui comando è di carattere ma non affatica mai. Le valigie laterali sono molto capienti, tanto che ci sta comodamente un casco integrale e avanza ancora spazio. Il fatto che la sporgenza delle stesse sia contenuta negli ingombri laterali della carena facilità la percezione delle dimensioni, tanto che anche in città ci si muove nel traffico agevolmente anche con valigie montate. E anche questa duttilità estrema è fonte di ulteriore stupore, visto che durante la nostra lunga prova la RT è stata compagna di tanti spostamenti lavorativi. La moto risulta facile da gestire anche da fermo anche per piloti come me alti poco più di 170 cm, e senza sentire la necessità della “retromarcia” disponibile per la sorellona K 1600 GT,


Le sospensioni sono tarate in maniera turistica, ma essendo regolabili attraverso i riding mode, ce la possiamo “cucire addosso” più o meno come vogliamo. Possiamo scegliere tra Rain, Road, Dynamic e Dynamic pro, che oltre ad una risposta diversa dell’erogazione lavorano anche sulla taratura delle sospensioni tramite il sistema arcinoto ESA.Tirando le somme avevamo “prenotato” questa moto per testarla sulle lunghe percorrenze e per farle fare quello per cui nasce: viaggiare!! L’emergenza sanitaria ci ha rotto un po’ le uova nel paniere, però portando in evidenza doti meno scontate, quali la facilità di guida in ogni situazione, città, misto stretto, traffico; queste unite alle nostre precedenti esperienze di viaggio altro non fanno che confermare la bontà del progetto RT. 

bmw rt

Devo sottolineare un equipaggiamento degno di nota sulla moto in prova, ovvero tutti gli oprional della serie 719, da coperchi valvole, al copricinghia, alle leve, coperchietti serbatoi oli manubrio…per non parlare poi degli stupendi cerchi e del già citato scarico Akrapovic HP: se oltre alla “riccanza” iniziale della moto, il fortunato proprietario ha anche gusto e raffinatezza….beh il top è raggiunto in maniera assoluta.

E la radio??? Dai su…non puoi non averla!!!!


Foto di Roberto Serati

 

Abbigliamento del test:  Giacca Clover Savana - Jeans Clover  – Casco Caberg LevoStivali Stylmartin Syncro - Scarpe TCX

Fagna

 

 

GALLERY

 

 

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