Pensavo che alla mia età il colpo di fulmine per una moto non potesse più esistere, convinto del fatto che nel panorama motociclistico esistano talmente tante perle, tutte egualmente conturbanti, che essere di nuovo colpito da una in particolare fosse difficile.  Ma invece, con stupore misto a soddisfazione, sono stato catturato da una sinuosa creatura inglese dal nome battagliero “Spitfire” e dal cognome a me sconosciuto CCM (Clew Competition Machines) Motorcycles.

A dirla tutta a portare il mio sguardo verso le motociclette di CCM al NEC di Birmingham è stato un bellissimo aereo da guerra piazzato in centro al loro stand. Si lo so che definire una macchina da guerra “bellissima” può sembrare davvero fuori luogo, ma lo “Spitfire” è entrato nella storia, questa non è un opinione; è un dato di fatto.

E l’esibizione del velivolo non è fine a se stessa, ma anzi è parte davvero figa del nome dato alla CCM “Spitfire” appunto che poi viene declinata in più modelli quindi in aggiunta troviamo la Scrambler, la Cafè Racer, la Flat Traker e la Bobber. Per quest’ultima ci è stata raccontata dall’amico Marco Belli (e più avanti capirete il perché Marco sia coinvolto) una storia bellissima. Incastonato in ogni Bobber c’è un “pezzo” di uno Spitfire, ovvero un pezzo di aereo, e per la consegna degli esemplari, a tiratura limitata, presenziano alcuni piloti ancora viventi della RAF che hanno pilotato il celebre aereo dell’aviazione inglese…ecco tu raccontami ste cose e io impazzisco.

Tornando a noi, colpo di fulmine dicevo, e scopro che almeno fino al 2020 CCM non importerà in Italia. Non mi perdo d’animo e scrivo loro un messaggio “Help….voglio provare una vostra moto”; loro rispondono fulminei “sorry…non importiamo ancora in Italia, ma possiamo metterti in contatto con l’unico possessore italiano di una Spitfire, Mr. Marco Belli”. Scoppio a ridere, uno dei più grandi amici di aMotoMio…a questo punto la vittoria è facile. Fare una telefonata e trovarmi in sella alla “Spitfire” di Marco sulla bellissima strada del Sacro Monte di Varese è un attimo.

La moto in questione è la n.6 di 10 (6 è anche il numero di gara di Belli) serie limitatissima, ricca di tutti i particolari più Stylosi che possiate immaginare e Marco me la molla in mano senza nessuna preoccupazione…anzi quello teso di contro sono io.
Fa freddo, un freddo caino, ma con il “maestro del flat track” che fa strada ci mangiamo le curve della salita al Monte in un battibaleno, e mi ritrovo a guidare questo piccolo gioiello con  confidenza immediata come se la guidassi da sempre. Tra l’altro un cielo limpidissimo e un sole invernale spettacolare la fanno luccicare più che mai.

Che bella non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Due ruote da 19", alle prime curve sembra tutto un po’ strano, ma come detto, in pochi metri diventa tutto facile. Il monocilindrico ti spinge fuori dalle curve come un proiettile appena sfiori il gas, e non sembra vero che abbia “solo” 55 cv. L’incredulità trova ulteriore appoggio nel peso a secco della moto, 139 kg. Devo sillabarlo…??? Cento-trenta-nove chili!!!!! Capisci che 55 cavalli su 139 kg sono un rapporto peso/potenza che come risultato ha un divertimento che è difficile quantificare? E per questo peso, il disco anteriore da 320 mm con pinza Brembo frena talmente forte che sembrano tre non uno solo. La posizione di guida è strana con quella sella cortissima (e si la CCM è fatta per cuori solitari), il manubrio largo che però ti fa portare il busto un po’ in avanti. Eppure….eppure entri in curva come una lama e ne esci dando manate di gas, senza troppi patemi d’animo, con l’anteriore che si alleggerisce tanta è la coppia scaricata sull’asfalto. Che spettacolo.

Ci fermiamo un attimo a prendere fiato, gli occhi non sanno bene che particolari cercare…telaio a traliccio con saldature a vista, pulsanti di accensione e spegnimento posti a lato del tachimetro. “Fire” per accendere “kill” per spegnere. Voglio conoscere il genio che ha pensato sta cosa; grazie “genio sconosciuto” mi sento un pilota della RAF !!!!. La chiave non esiste, esiste solo un sorta di “pulsante di sgancio” che va appoggiato alla sella per attivare il tutto, premo di nuovo Kill e la valle riecheggia dell’urlo di guerra !!! In realtà lo scarico 1 in 2 è omologato, ma il rombo cupo che ne esce ti cattura dallo stomaco.

Faccio su e giù per la splendida strada senza traffico talmente tante volte che ad un certo punto ho pensato che al giro successivo Marco mi avrebbe abbattuto a colpi di fucile. Per un attimo penso di fregarmente perché io piloto uno “Spitfire”, ma poi mi fermo. Faccio ancora due giri attorno alla Spitfire, è ufficiale mi sono innamorato di una moto inglese, ma non ditelo in giro altrimenti la mia bicilindrica italiana potrebbe essere gelosa.

Ecco…sono partito per scrivere un “test ride” e mi sono lasciato trascinare dalle tumultuose emozioni della passione…quindi vi dico per i dati più strettamente tecnici andate qui https://www.ccm-motorcycles.com/ ma occhio…poi non dite che non vi avevo avvertito..la motopornografia fa bene!!!

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aMotoMio ringrazia:

- Marco Belli - Di Traverso School
- CCM Motorcycles 

Foto di Roberto Serati Immagini

Abbigliamento del test: Casco Caberg Ghost - Giacca Clover Rebel - Jeans PMJ - Scarpe TCX 

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Fagna