Kawasaki Z900
Categoria: Le nostre prove

La lettera “Z” non è solo l’ultima dell’alfabeto, è anche un simbolo per Kawasaki.
Una storia iniziata nel 1972 con la 900 Z1 che è passata attraverso vari modelli di varie cilindrate sempre con il suffisso Z.


La storia moderna della serie Z comincia nel 2003 con la Z1000 che riprende in chiave neoclassica alcuni stilemi delle sue antenate.
A breve viene affiancata da modelli di cilindrata inferiore, 750cc, mantenendo però sempre lo schema del quattro cilindri in linea, unica eccezione la Z1300 a sei cilindri a cavallo degli anni ’80.
All’ultima Z1000 è stata poi affiancata la Z800, diretta evoluzione del motore 750, una serie che richiama molto l’estetica Giapponese legata ai cartoni animati Manga.
Poteva bastare, invece Kawasaki cala un ulteriore asso introducendo una “Piccola” Z650 e la Z900 che trovate in questa nostra prova.

Kawasaki

Si affianca alla Z1000, che rimane in listino, ma le linee sono più morbide ed Europee, pur mantenendo il family feeling delle verdone.
Aveva senso una scelta del genere? Non bastavano 800 cc? Non è troppo vicina alla 1000?
Tutte domande che mi faccio mentre sto per avviare il quattro cilindri di questa Kawasaki.
Dopo un po’ di chilometri, nemmeno troppi, la risposta è sì!
Una moto che fin dalle prime curve si dimostra facile ed equilibrata, precisa e soprattutto con un motore davvero incredibile.
Non come potenza assoluta, sono comunque 125 cavalli, ma per un’erogazione dalla doppia faccia.

Kawasaki Kawasaki


Si può passeggiare e guidare in città con un filo di gas contando sempre su una spinta immediata anche in sesta; abbiamo provato a scendere fino a 1300 giri/min nella marcia più alta e da lì dare gas contando sempre su una spinta vigorosa e lineare.
Sotto i 6000 giri il motore gira pieno e sornione senza mai mettere in difficoltà il pilota e pronto a scatenare i cavalli appena richiesti, ma se si vuole guidare aggressivi basta passare questo regime e la Z900 si trasforma in un cavallo di razza dal carattere forte che vuole però anche piloti preparati a gestire gli spazi tra una curva e l’altra che si accorciano in maniera esponenziale.
Il piacere di guidare e quell’allungo che sanno regalare i quattro cilindri.
Un motore che conquista, ma inglobato in un buon telaio e con una ciclistica precisa e ben tarata, un giusto compromesso per le due facce di questa moto.

Kawasaki

La frenata è pronta e progressiva con un ABS ben tarato e mai invasivo, in scalata si percepisce l’intervento della frizione antisaltellamento che aiuta a evitare spiacevoli scodate in staccata.
Nessuna mappa per il motore e nessun controllo di trazione, ma onestamente non se ne sente il bisogno, basta ricordarsi che non c’è e godersi un’erogazione omogenea e lineare.
La posizione di guida è tipica delle Naked con una sella rigida, ma comoda, la porzione dedicata al passeggero, seppur di dimensioni maggiori rispetto alla concorrenza, rimane da “Appassionati”.
Stabili e con un’ottima visibilità gli specchi retrovisori e ben posizionati i comandi con una frizione a filo davvero morbida e un cambio preciso e veloce.
Moderna la strumentazione, molto compatta, totalmente digitale, e con un valido computer di bordo a completare le informazioni necessarie e anche oltre.

Kawasaki Kawasaki
Kawasaki Kawasaki


Estetica particolare che piace, o non piace, ma comunque gradevole, soprattutto in questa grafica che gioca sul nero metallizzato della carrozzeria e il verde acido del telaio.
Si guida con piacere, basta non pretendere quello che non può dare, ad esempio protezione all’aria, è una naked, quindi inutile discuterne, però, volendo c’è la versione “Performance” dotata di serie con una piccola unghia che promette maggiore protezione.
Sempre la Performance si distingue per lo scarico Akrapovic che migliora l’estetica del grosso padellone che le regole euro4 pretendono, e un guscio coprisella del passeggero per un look più sportivo.
Già, la Performance che tra l’altro viene proposta dai concessionari Kawasaki con un’offerta davvero ghiotta.
Facile innamorarsi di questa Z900 che sa conquistare e convincere; abbiamo cercato a tutti i costi qualcosa che non ci piacesse e alla fine solo un po’ di interferenza del tallone destro con lo scarico, ma dipende anche dallo stile di guida e davvero bisogna essere pignoli.

Kawasaki

Per chi vuole comunque esagerare rimane in listino la Z1000, ma onestamente noi sceglieremmo senza dubbio questa sorella minore.

Tutte le caratteristiche tecniche e tutta la gamma sul sito KAWASAKI

Abbiamo utilizzato: Casco Caberg Drif Evo – Giacca Clover Rainjet – Jeans PMJ Legend – Sneakers Stylmartin Arizona – Guanti Clover Raptor Plus – Paraschiena Clover

Moto in prova grazie a Kawasaki Italia

Foto di Carlo Faminio

GALLERY



Flap
Profilo

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.