Miriam Orlandi
Categoria: La moto in rosa

Difficile condensare in poche righe una persona solare ed esplosiva come Miriam Orlandi.


Ci aveva colpito quando abbiamo appreso del suo viaggio, IoParto, l’abbiamo conosciuta, coinvolta in qualche nostra piccola idea e da lì è nata un’amicizia che perdura nel tempo.

IoParto Miriam Orlandi

Il bello della moto che fa giri strani fino a far incontrare agli antipodi quasi per caso Miriam e il nostro Fagna, insomma una presenza quella di Miriam di cui difficilmente riusciremmo a fare a meno.

Tra i sui millemila impegni ha trovato il tempo da dedicare alla nostra idea di lasciare la voce alle Donne in moto.

- Descriviti in meno di 300 parole
Inizio con l'elenco dei miei viaggi così non ne parliamo più: Emirati Arabi ed Oman (2 mesi da sola nelle strade attorno al deserto). Australia e Nuova Zelanda (6 mesi da sola e 33.000 km), Argentina Alaska (23 mesi da sola e 52.000 km) e, l'ultima follia, Capo nord con una moto elettrica.
Ora passo a me. Donna, appassionata di tutto ciò che è naturale: medicina, salute, vita, animali, piante; Affascinata dalla meccanica umana (sono osteopata) e dai motori ma soprattutto dalle due ruote.
Era ovvio che la curiosità di conoscere divenisse poi il desiderio di vedere, con i miei occhi, tutto quello che ho studiato sui libri. Sono diventata ciò che chiamano una viaggiatrice, solitaria, in moto , ma questa definizione la sento molto ristrettiva se la leghiamo ai luoghi visti.

Miriam Orlandi 1

-La Moto per te è?
La moto per me è il mezzo perfetto per esplorare e conoscere, per entrare in contatto con la gente e visitare quei luoghi che mi fanno sentire immersa in ciò che mi piace: la natura (come detto sopra). La libertà sta nella sensazione di immersione nel panorama che riesco ad avere solo sulle 2 ruote.

Ora fatti sette domande che vorresti ti facessimo e ovviamente risponditi.

1-Cosa significa per te la definizione “viaggiatrice”?
Per me il viaggio non è uno spazio temporale, di inizio e fine vacanza: per me viaggiare è vivere. Preferisco quindi essere rinchiusa nella definizione viaggiatrice. A volte mi rendo conto che vivo anche qui in Italia come se stessi viaggiando: non vado mai allo stesso supermercato, non faccio la stessa strada per andare al lavoro e non ho un solo studio professionale ma più di uno e non ci vado in giorni prestabiliti e fissi, ma seguo le necessità dei pazienti, e aggiusto la mia agenda seguendo ciò che accade nella vita. Mangio cibo semplice, spesso comprato da amici agricoltori ed altre volte semplicemente entro in un supermercato e compro qualche cosa che mangio sul marciapiede o mi fermo in un bel luogo a guardare il panorama mentre mangio una mela. Ma mi rendo conto che nessuno di noi è solo e soltanto una definizione e quindi a volte rido pensando a come mi chiamavano in Nuova Zelanda "the travelling osteopatia" o in Sud America "la doctora viajera".

Miriam Orlandi 2

2-Sei motociclista da molti anni: come sta cambiando il lato femminile del motociclismo?
Io non lo vedo cambiato: trenta anni fa c'erano quelle che si avvicinavano per moda, perché si sentivano realizzate a sentirsi insultare al semaforo, altre che invece prendevano questi insulti come uno stimolo per continuare con le loro proteste sulle differenze sessuali. Come dicono oggi? gender ...sessista? Poi c'erano quelle che lo facevano solo perché si sentivano bene e molte di quelle, cresciuti i figli, sono ora tornate, dopo 25 anni, a guidare ed a divertirsi. Oggi con i social, il lato moda è molto aumentato ma anche la qualità delle pilote è aumentato: le moto sono più facili, ci sono molti corsi di guida e ci sono genitori che incoraggiano le figlie a guidare (i miei ancora non lo sanno che ho acquistato una moto da off road ed ho quasi 50 anni)

3-Credi che le influencer rubino spazio alle motocicliste vere?
Assolutamente NO! La cosa importante nella vita è essere felici. Se loro sono felici così va benissimo. Il loro lavoro porta nuove appassionate a credere di poter rompere i pregiudizi ed i limiti che la mente crea. Stimolare la gente a raggiungere la propria felicità è sempre importante.

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4-Sei felice Miriam?
Sì ma non totalmente, se lo fossi mi fermerei, invece anche l'estate scorsa sono andata a Capo Nord, e per farmi felice, ci sono andata con una moto elettrica. Grande soddisfazione, per me, rompere un altro pregiudizio: "con la moto elettrica non si può viaggiare"

5-Cosa stai facendo in questo periodo in cui siamo fermi?
Sono in Lombardia ed è zona rossa, quando non è arancio. Sto facendo tre corsi contemporaneamente per la mia professione di osteopata: per accogliere e curare meglio i miei pazienti. Allo stesso tempo mi diverto a far divertire i miei followers di Facebook ed Instagram. Sto preparando una serie di video da mettere su YouTube che raccontano i miei viaggi. Partendo probabilmente da Emirati Oman da sola con il deserto ed il mondo arabo: quanti pregiudizi e sorprese. Ma sto valutando anche di tornare in Australia a finire quel pezzo del Nord che non ho visto a causa delle pioggia monsoniche. Insomma... tante idee e anche ora, mentre ti rispondo, ho un corso su come si usa un drone che sto ascoltando dal cellulare.

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6-Hai quindi dei progetti?
Certo. Sempre, mai fermarsi di sognare e realizzare, per poi tornare a sognare e realizzare. Se dovessi raccontarti quali sono i miei sogni più grandi mi prenderesti per pazza, ma è la stessa cosa che han pensato tutti quando 12 anni fa sono partita da sola per fare Argentina Alaska con un BW R100GS da 110.000 km e sono tornata dopo 23 mesi con una montagna di bellissime esperienze e nuovi sogni da realizzare.

7-Come si sposa l'osteopatia con la passione per la moto?
Quando viaggio scambio le mie abilità di osteopatia in cambio di vitto ed alloggio. Adoro la mia professione, adoro essere utile agli altri. Inoltre l'osteopatia è la meccanica del corpo: che sia un pezzo di metallo o una articolazione è sempre meccanica

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- Descrivi la foto che ci hai mandato e perché l’hai scelta.
E' un autoscatto in Australia. Mentre transitavo su questa strada, noiosa, mi domandavo se ci fosse qualche cosa per cui fosse venuta fino a qui (dall'altra parte del mondo) ed ho trovato questa scritta sull'asfalto. PERFETTA per ciò che sono.

La Nostra intervista in sella.

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