Samantha Globetrotter
Categoria: La moto in rosa

Conosciamo Samantha da qualche anno per il suo ruolo in una importante Azienda del settore, ma soprattutto perché Lei in moto ci va davvero tanto e forse più di molti di noi.


Ecco come ha confezionato il suo profilo e come ha giocato con noi in questa nostra libera intervista.

Samantha Nardi 1

- descriviti in meno di 300 parole.
Classe 1981 e Toscanaccia. Da sempre con la passione della moto, trasmessa dai genitori (ogni tanto usciamo anche insieme). La frase che mi sono sentita ripetere più volte era ”trova poso”, che in lucchese significa “stai ferma”. Ovviamente non ci sono riuscita, infatti ho vissuto per periodi, più o meno lunghi, in giro per l’Europa e l’Italia. Da qui nasce il mio Nick “Samantha Globetrotter”. Carnivora e libera pensatrice appassionata anche di geografia, storia e musica.
Il mio idolo? Leonardo Da Vinci.
Lavoro nel motociclismo, aver fatto della mia passione una professione mi fa sentire una privilegiata.

Samantha Nardi 2

-La Moto per te è? 
La valvola di sfogo con cui torno spensierata, i problemi che spariscono per un pochino, il mezzo che mi fa bypassare i miei limiti… Tutto questo? Si, dipende da come mi alzo la mattina.

Samantha Nardi 3

- Ora fatti sette domande che vorresti ti facessimo e ovviamente risponditi.
1.    Come è lavorare nel settore di cui sei appassionata? Super Positivo! Dal un lato sfidante perché Il cervello è sempre in fermento a pensare a cose da fare e come farle. Dall’altro lato, però, ho la fortuna di poter stare a contatto con ambienti stimolanti da cui posso carpire i segreti di guida/gestione della moto, i trend futuri e molte altre bellissime cose (che tengo gelosamente custodite). Essere stata alla 100 km dei Campioni, nei paddock dei mondiali infrasettimanale, alla MXoN e in molti altri posti è sicuramente appagante. Trattandosi di trasferte, sempre prima il dovere.

2.    Che moto hai e come la utilizzi? Ho una Yamaha MT09 prima serie che puntualmente viene scambiata per una MT07. L’ho resa più “sport touring” rispetto alla sua natura visto che la uso per viaggiare, fare le uscite nei weekend e per commuting. E’ stato amore a prima vista e una volta salita non riesco più a scendere se non per far benzina. Tant’è che faccio dai 10 ai 15.000 km/anno e uscite in giornata anche di 600 km. Per l’uscita più sportiva, si ripristina all’impostazione di fabbrica e si parte.

3.    Come fai a preparare un itinerario per un’uscita? Ho un libretto dove li scrivo a mano a mano che mi viene l’ispirazione. Appena vedo un luogo o un posto in qualche post/pubblicità/stampa prendo nota, controllo cosa c’è nei dintorni e costruisco l’itinerario. Utilizzo il web e una serie di vecchi libretti turistici che ho conservato negli anni. Quando la cosa si fa più concreta compro la guida e la mappa. Mi piace viaggiare, quindi costruire itinerari mi rilassa tantissimo.

4.    Cosa non può mai mancare quando esci in moto?  La tuta antipioggia (perché sicuramente pioverà), il porta cellulare da bicicletta dove inserisco i post it con l’itinerario di massima e la mappa in scala 1:200.000 (anche se vado dietro casa). Mi piace perdermi in moto ma devo essere sicura di tornare indietro (prima o poi).

5.    Aneddoti dei tuoi periodi all’estero legati al motociclismo?  Ne ho tanti ma a questo sono affezionata: come gli ex colleghi bavaresi tiravano giù dal cavalletto la Vespa. Passeggero che sale per primo, poi chi guida e, insieme, iniziavano a far dondolare la Vespa fino a quando il cavalletto non andava su. Ho dovuto fare il passeggero per provare questa “nuova emozione”. Alla fine, gli ho insegnato e mi hanno pure ringraziata perché ora “lo fanno bene, all’italiana”.

6.    Donne e uomini in moto. Differenze? Con il casco sulla testa siamo tutti uguali e goliardici. Magari siamo penalizzate da qualche stereotipo di troppo e ci mettiamo un po' di più a costruire l’autorevolezza motociclistica ma poi arriviamo.

7.    Consigli per le ragazze che vogliono iniziare ad andare in moto? Non vi fate scoraggiare da chi incontrerete e da alcuni commenti che sentirete. Imparate ad essere autonome. Un buon corso di guida sicura dopo la patente e sorrisone sotto al casco saranno importantissimi! Ricordatevi sempre che i talenti ci sono ma sono pochi, gli altri devono imparare ad andare in moto (questo vale per tutti).

Samantha Nardi 4

- Descrivi la foto che ci hai mandato e perché l’hai scelta.
Perché rappresenta chi sono: una macina chilometri noncurante dei canonici match estetici e funzionali del motociclismo. In pratica, una ragazza su una moto sportiva giapponese con assetto sport-Touring e gilet pieno di patch, simbolo dei custom e del mondo H-D.

[foto apertura di 20k pieghe]

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